Attualità
IL RACCONTO - Ceccarelli: "Berlusconi si era convinto di essere un grande autore di musica in linea con la canzone napoletana"
07.10.2024 08:33 di Napoli Magazine

Filippo Ceccarelli, giornalista ed editorialista di Repubblica, ha rilasciato alcune dichiarazioni al Campania Libri Festival durante la presentazione del suo libro "Berlusconi, una vita troppo": "Berlusconi me lo sogno ancora. La notte mi compare e lo chiamo il “dottore” come faceva la cerchia a lui più stretta. Mi appare come un vecchio che accudisco. E' stata una ossessione, ma anche la storia italiana degli ultimi 30 anni con il suo essere troppo. Eccesso vivente, campione di dismisura. Parliamo di un protagonista che ha cambiato senz’altro l’arte del potere. È l’uomo che ha fatto cadere i confini tra la sfera personale e quella politica. Berlusconi stava appresso alle ragazzette, lo spread schizzava a 500 e il governo non sapeva come pagare gli stipendi agli insegnanti. Un uomo che cercava di superare i limiti. Viveva come un sovrano con la sua corte. Convocava gli alleati a casa sua, mica a Palazzo Chigi. E dopo averli fatti cenare si apriva la porta e arrivava Apicella, per l’intrattenimento musicale. Era come Nerone: si era convinto di essere un grande autore di musica in linea con la canzone napoletana".

ULTIMISSIME ATTUALITÀ
TUTTE LE ULTIMISSIME
NOTIZIE SUCCESSIVE >>>
IL RACCONTO - Ceccarelli: "Berlusconi si era convinto di essere un grande autore di musica in linea con la canzone napoletana"

di Napoli Magazine

07/10/2024 - 08:33

Filippo Ceccarelli, giornalista ed editorialista di Repubblica, ha rilasciato alcune dichiarazioni al Campania Libri Festival durante la presentazione del suo libro "Berlusconi, una vita troppo": "Berlusconi me lo sogno ancora. La notte mi compare e lo chiamo il “dottore” come faceva la cerchia a lui più stretta. Mi appare come un vecchio che accudisco. E' stata una ossessione, ma anche la storia italiana degli ultimi 30 anni con il suo essere troppo. Eccesso vivente, campione di dismisura. Parliamo di un protagonista che ha cambiato senz’altro l’arte del potere. È l’uomo che ha fatto cadere i confini tra la sfera personale e quella politica. Berlusconi stava appresso alle ragazzette, lo spread schizzava a 500 e il governo non sapeva come pagare gli stipendi agli insegnanti. Un uomo che cercava di superare i limiti. Viveva come un sovrano con la sua corte. Convocava gli alleati a casa sua, mica a Palazzo Chigi. E dopo averli fatti cenare si apriva la porta e arrivava Apicella, per l’intrattenimento musicale. Era come Nerone: si era convinto di essere un grande autore di musica in linea con la canzone napoletana".