"Il nostro obiettivo non è occupare Gaza, è liberare Gaza, liberarla da Hamas", ha detto il primo ministro israeliano Benyamin Netanyahu aprendo la conferenza stampa oggi per i media stranieri. In seguito quindi il premier ha illustrato in dettaglio il piano di Israele in cinque punti per l'operazione che era stato anticipato neri giorni scorsi.
"La guerra può finire domani se Hamas depone le armi e libera tutti gli ostaggi rimasti", ha affermato Netanyahu, sottolineando che Gaza sarà smilitarizzata e Israele manterrà la "responsabilità della sicurezza", e che a Gaza verrà istituita una "amministrazione civile non israeliana". "Questo è il nostro piano per il giorno dopo", ha detto.
"Gli unici che stanno deliberatamente morendo di fame sono i nostri ostaggi", ha aggiunto Netanyahu mostrando la foto dell'ostaggio Evyatar David fortemente dimagrito.
"La nostra politica è sempre stata quella di scongiurare una crisi umanitaria" a Gaza, ha spiegato Netanyahu dicendo che Israele ha distribuito "2 milioni di tonnellate di aiuti" e di aver fatto migliaia di "sms e telefonate ai cittadini di Gaza per farli allontanare dal pericolo". "Ma negli ultimi mesi Hamas ha boicottato gli aiuti creando una carenza di forniture", ha aggiunto. Il premier ha anche accusato l'Onu di "non voler consegnare gli aiuti" fermi ai confini della Striscia.
"Il calendario che abbiamo stabilito per l'intervento è abbastanza rapido", ha detto Benyamin Netanyahu rispondendo ad una domanda sui tempi previsto per il piano a Gaza. "Possiamo raggiungere un risultato che salvaguardi la popolazione civile e colpire Hamas allo stesso tempo", ha aggiunto il premier israeliano, "non era il nostro obiettivo smantellare Hamas, ma adesso lo è". Quindi ha sottolineato che "i tempi saranno brevi. Vogliamo porre fine alla guerra".
Netanyahu ha poi annunciato che verranno designati corridoi sicuri per la distribuzione degli aiuti umanitari a Gaza, l'aumento del numero di punti di distribuzione sicuri gestiti dalla Ghf e un maggior numero di lanci aerei da parte delle forze israeliane e di altri partner.
Nel pomeriggio, alle 16, riunione di emergenza del Consiglio di Sicurezza dell'Onu sul piano di Israele di controllo su Gaza.
Intanto fonti ospedaliere a Gaza affermano che dall'alba di oggi almeno 17 civili sono stati uccisi dal fuoco dell'esercito israeliano (Idf) in diverse zone della Striscia, riporta l'agenzia di stampa palestinese Wafa. Tra queste vittime, ci sono 11 persone colpite mentre aspettavano gli aiuti umanitari nel centro e nel sud del territorio. Secondo il ministero della Salute di Gaza gestito da Hamas, nelle ultime 24 ore gli ospedali della Striscia hanno registrato cinque nuovi decessi causati dalla fame e dalla malnutrizione, tra cui due bambini. Il dato, si legge in un comunicato pubblicato su Telegram, porta il bilancio totale delle vittime della fame e della malnutrizione a 217 dall'inizio delle ostilità, tra cui 100 bambini.
di Napoli Magazine
10/08/2025 - 16:30
"Il nostro obiettivo non è occupare Gaza, è liberare Gaza, liberarla da Hamas", ha detto il primo ministro israeliano Benyamin Netanyahu aprendo la conferenza stampa oggi per i media stranieri. In seguito quindi il premier ha illustrato in dettaglio il piano di Israele in cinque punti per l'operazione che era stato anticipato neri giorni scorsi.
"La guerra può finire domani se Hamas depone le armi e libera tutti gli ostaggi rimasti", ha affermato Netanyahu, sottolineando che Gaza sarà smilitarizzata e Israele manterrà la "responsabilità della sicurezza", e che a Gaza verrà istituita una "amministrazione civile non israeliana". "Questo è il nostro piano per il giorno dopo", ha detto.
"Gli unici che stanno deliberatamente morendo di fame sono i nostri ostaggi", ha aggiunto Netanyahu mostrando la foto dell'ostaggio Evyatar David fortemente dimagrito.
"La nostra politica è sempre stata quella di scongiurare una crisi umanitaria" a Gaza, ha spiegato Netanyahu dicendo che Israele ha distribuito "2 milioni di tonnellate di aiuti" e di aver fatto migliaia di "sms e telefonate ai cittadini di Gaza per farli allontanare dal pericolo". "Ma negli ultimi mesi Hamas ha boicottato gli aiuti creando una carenza di forniture", ha aggiunto. Il premier ha anche accusato l'Onu di "non voler consegnare gli aiuti" fermi ai confini della Striscia.
"Il calendario che abbiamo stabilito per l'intervento è abbastanza rapido", ha detto Benyamin Netanyahu rispondendo ad una domanda sui tempi previsto per il piano a Gaza. "Possiamo raggiungere un risultato che salvaguardi la popolazione civile e colpire Hamas allo stesso tempo", ha aggiunto il premier israeliano, "non era il nostro obiettivo smantellare Hamas, ma adesso lo è". Quindi ha sottolineato che "i tempi saranno brevi. Vogliamo porre fine alla guerra".
Netanyahu ha poi annunciato che verranno designati corridoi sicuri per la distribuzione degli aiuti umanitari a Gaza, l'aumento del numero di punti di distribuzione sicuri gestiti dalla Ghf e un maggior numero di lanci aerei da parte delle forze israeliane e di altri partner.
Nel pomeriggio, alle 16, riunione di emergenza del Consiglio di Sicurezza dell'Onu sul piano di Israele di controllo su Gaza.
Intanto fonti ospedaliere a Gaza affermano che dall'alba di oggi almeno 17 civili sono stati uccisi dal fuoco dell'esercito israeliano (Idf) in diverse zone della Striscia, riporta l'agenzia di stampa palestinese Wafa. Tra queste vittime, ci sono 11 persone colpite mentre aspettavano gli aiuti umanitari nel centro e nel sud del territorio. Secondo il ministero della Salute di Gaza gestito da Hamas, nelle ultime 24 ore gli ospedali della Striscia hanno registrato cinque nuovi decessi causati dalla fame e dalla malnutrizione, tra cui due bambini. Il dato, si legge in un comunicato pubblicato su Telegram, porta il bilancio totale delle vittime della fame e della malnutrizione a 217 dall'inizio delle ostilità, tra cui 100 bambini.