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L'EX SINDACO - De Magistris sul G7 a Napoli: "Ai ministri non più della difesa ma della guerra Pulcinella direbbe in napoletano: jatevenne"
20.10.2024 12:21 di Napoli Magazine

Luigi de Magistris, ex sindaco di Napoli, scrive su Facebook: "Fine settimana a Napoli: G7 della guerra. Il centro, in particolare tutta la zona di piazza Plebiscito e dintorni, ieri non era accessibile nemmeno ai pedoni. Migliaia di uomini e donne delle forze di polizia schierati come se i signori e le signore della guerra fossero messi in pericolo da un popolo che chiede pace e stop ai crimini di guerra. Il Sindaco tace su tutto: si allinea alle politiche di guerra schierando la città e mettendola in pericolo, non informa la popolazione che ha vissuto minuti di apprensione dei numerosi e assordanti sorvoli di aerei militari a bassa quota, avalla una Napoli divenuta non più laboratorio della cultura di pace ma salotto dei complici del genocidio e dei crimini di guerra. Una città di pace, trasformata in una città in assetto da guerra. E poi ogni giorno mancano per volontà politica e incapacità istituzionale risorse adeguate delle forze di polizia per garantire la sicurezza ai napoletani e ai turisti. In questo fine settimana una brutta fotografia blindata e armata per una città che ha sempre amato la pace e la fratellanza tra i popoli. Ai ministri non più della difesa ma della guerra Pulcinella direbbe in napoletano: jatevenne".

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L'EX SINDACO - De Magistris sul G7 a Napoli: "Ai ministri non più della difesa ma della guerra Pulcinella direbbe in napoletano: jatevenne"

di Napoli Magazine

20/10/2024 - 12:21

Luigi de Magistris, ex sindaco di Napoli, scrive su Facebook: "Fine settimana a Napoli: G7 della guerra. Il centro, in particolare tutta la zona di piazza Plebiscito e dintorni, ieri non era accessibile nemmeno ai pedoni. Migliaia di uomini e donne delle forze di polizia schierati come se i signori e le signore della guerra fossero messi in pericolo da un popolo che chiede pace e stop ai crimini di guerra. Il Sindaco tace su tutto: si allinea alle politiche di guerra schierando la città e mettendola in pericolo, non informa la popolazione che ha vissuto minuti di apprensione dei numerosi e assordanti sorvoli di aerei militari a bassa quota, avalla una Napoli divenuta non più laboratorio della cultura di pace ma salotto dei complici del genocidio e dei crimini di guerra. Una città di pace, trasformata in una città in assetto da guerra. E poi ogni giorno mancano per volontà politica e incapacità istituzionale risorse adeguate delle forze di polizia per garantire la sicurezza ai napoletani e ai turisti. In questo fine settimana una brutta fotografia blindata e armata per una città che ha sempre amato la pace e la fratellanza tra i popoli. Ai ministri non più della difesa ma della guerra Pulcinella direbbe in napoletano: jatevenne".