Approda al voto del Consiglio regionale della Campania la proposta di legge sul fine vita che intende disciplinare l'assistenza sanitaria regionale al suicidio medicalmente assistito "ai sensi e per effetto della sentenza della Corte Costituzionale". Il testo, ad iniziativa del consigliere regionale Luigi Abbate (Partito Socialista Italiano - Campania Libera - Noi di Centro - Noi Campani), che ne sarà relatore in Consiglio, si pone l'obiettivo di definire la verifica delle condizioni e delle modalità di accesso al suicidio medicalmente assistito, in sintonia con il pronunciamento della Consulta.
In caso di approvazione la Campania sarà la seconda Regione, dopo la Toscana, ad aver legiferato sull'argomento. La proposta di legge - che riprende le linee indicate dall'associazione Luca Coscioni - stabilisce che la Regione Campania garantisca l'assistenza sanitaria al suicidio medicalmente assistito, in presenza di quattro requisiti: persone affette da una patologia irreversibile, fonte di sofferenze fisiche o psicologiche che le stesse reputano intollerabili; tenute in vita da trattamenti di sostegno vitale; pienamente capaci di prendere decisioni libere e consapevoli; che esprimono un proposito di suicidio formatosi in modo libero e autonomo, chiaro e univoco. La presenza di tali requisiti viene valutata da una Commissione medica multidisciplinare permanente, e il procedimento di verifica del possesso dei requisiti si conclude entro il termine complessivo di venti giorni dalla presentazione dell' istanza della persona interessata all'Azienda sanitaria competente per territorio; in caso di esito positivo del procedimento di verifica, l'accesso al percorso finalizzato all'autosomministrazione avviene nel termine di sette giorni dalla richiesta. La persona in possesso dei requisiti autorizzata ad accedere al suicidio medicalmente assistito può decidere in ogni momento di sospendere, posticipare o annullare l' erogazione del trattamento.
di Napoli Magazine
25/03/2025 - 08:09
Approda al voto del Consiglio regionale della Campania la proposta di legge sul fine vita che intende disciplinare l'assistenza sanitaria regionale al suicidio medicalmente assistito "ai sensi e per effetto della sentenza della Corte Costituzionale". Il testo, ad iniziativa del consigliere regionale Luigi Abbate (Partito Socialista Italiano - Campania Libera - Noi di Centro - Noi Campani), che ne sarà relatore in Consiglio, si pone l'obiettivo di definire la verifica delle condizioni e delle modalità di accesso al suicidio medicalmente assistito, in sintonia con il pronunciamento della Consulta.
In caso di approvazione la Campania sarà la seconda Regione, dopo la Toscana, ad aver legiferato sull'argomento. La proposta di legge - che riprende le linee indicate dall'associazione Luca Coscioni - stabilisce che la Regione Campania garantisca l'assistenza sanitaria al suicidio medicalmente assistito, in presenza di quattro requisiti: persone affette da una patologia irreversibile, fonte di sofferenze fisiche o psicologiche che le stesse reputano intollerabili; tenute in vita da trattamenti di sostegno vitale; pienamente capaci di prendere decisioni libere e consapevoli; che esprimono un proposito di suicidio formatosi in modo libero e autonomo, chiaro e univoco. La presenza di tali requisiti viene valutata da una Commissione medica multidisciplinare permanente, e il procedimento di verifica del possesso dei requisiti si conclude entro il termine complessivo di venti giorni dalla presentazione dell' istanza della persona interessata all'Azienda sanitaria competente per territorio; in caso di esito positivo del procedimento di verifica, l'accesso al percorso finalizzato all'autosomministrazione avviene nel termine di sette giorni dalla richiesta. La persona in possesso dei requisiti autorizzata ad accedere al suicidio medicalmente assistito può decidere in ogni momento di sospendere, posticipare o annullare l' erogazione del trattamento.