Il 14 luglio si celebra lo Shark Awareness Day, la Giornata Mondiale dedicata allo Squalo!
Recenti ricerche condotte da un team di ricercatori della Stazione Zoologica Anton Dohrn, dell’Università di Palermo in Italia e dell’associazione tunisina Ascob Syrtis, con il supporto di Blue Marine Foundation, confermano che lo Stretto di Sicilia rappresenta una delle ultime aree rifugio per squali e razze minacciati di estinzione in Mediterraneo.
Nel corso di spedizioni scientifiche condotte fra Italia e Tunisia sono state scoperte nuove aree di aggregazione di elasmobranchi minacciati, come lo squalo grigio (Carcharhinus plumbeus), lo squalo mako (Isurus oxyrinchus), il pesce chitarra (Glaucostegus cemiculus) e la vaccarella (Aetomylaeus bovinus), tutte specie classificate come minacciate o in Pericolo Critico di estinzione dall’ IUCN (Unione Internazionale per la Conservazione della Natura). Le principali minacce per queste e altre specie di squali e razze continuano ad essere rappresentate dalla pesca eccessiva e dai cambiamenti che stanno avvenendo sui loro habitat.
Grazie a osservatori a bordo su barche da pesca e l’uso di tecniche di campionamento innovative e non invasive, come i sistemi video con esca (Baited Remote Underwater Video), i ricercatori hanno registrato la presenza di 23 diverse specie di elasmobranchi, alcune delle quali usano specifiche aree tra la Sicilia e il Golfo di Gabes per aggregarsi e svolgere importanti funzioni per il loro ciclo vitale, come la riproduzione e l’accrescimento.
"Lo Stretto di Sicilia è uno degli ultimi hotspot mediterranei per questi predatori marini, fondamentali per l’equilibrio degli ecosistemi, perché svolgono ruoli ecologici chiave che regolano l’equilibrio e la biodiversità degli oceani”, dichiara Carlo Cattano, ricercatore della Stazione Zoologica Anton Dohrn, aggiungendo: “Nonostante la loro importante funzione per la salute degli ecosistemi, diverse specie di squali e razze continuano a rappresentare catture accessorie o target di diversi attrezzi da pesca e il loro numero continua a diminuire in modo preoccupante".
Negli ultimi anni, grazie al lavoro della Stazione Zoologica Anton Dohrn e dell’Università di Palermo, sono stati compiuti importanti passi avanti nella tutela degli elasmobranchi nelle Aree Marine Protette del Canale di Sicilia. Nell’Area Marina Protetta (AMP) delle Isole Pelagie è stato proposto un codice di condotta per i subacquei e sono state installate boe per ridurre il disturbo e l’impatto del rumore antropico sull’aggregazione stagionale degli squali grigi intorno all’isola di Lampione.
Nell’AMP delle Isole Egadi sono stati introdotti nuovi regolamenti per le attività di osservazione subacquea delle aquile di mare. Questi interventi hanno migliorato significativamente la protezione dell’aggregazione nella zona di Marettimo, dove ogni estate questi animali si riuniscono per scopi riproduttivi.
Le aree oggetto di studio sono state inoltre riconosciute dall’IUCN (International Union for Conservation of Nature) come Important Shark and Ray Areas (ISRAs), aree importanti per squali e razze identificate come cruciali per la sopravvivenza.
L’individuazione di nuovi siti di aggregazione e di aree ad alta densità di squali e razze rappresenta un importante passaggio per la definizione e l’implementazione di specifiche azioni di protezione, in quanto permette di definire spazialmente le aree prioritarie di intervento. Questi risultati offrono dati scientifici essenziali per orientare interventi di conservazione mirati e per individuare i corridoi ecologici necessari alla sopravvivenza non solo di squali e razze, ma anche delle specie ittiche che dipendono dalla salute di questi ecosistemi e delle comunità locali che basano la propria sussistenza sulla pesca.
Proprio per questo è necessario uno sforzo comune tra i diversi paesi che si affacciano sulle coste del Mediterraneo per l’implementazione di misure urgenti di protezione su scala transnazionale.
Il 17 luglio, al Festival SiciliAmbiente di San Vito Lo Capo, sarà proiettato "PRESTO", il documentario di Mathia Coco che racconta l’impegno per la protezione di squali e razze nei loro ultimi hotspot del Mediterraneo: le isole Pelagie, la Tunisia e le isole Egadi.
di Napoli Magazine
14/07/2025 - 10:31
Il 14 luglio si celebra lo Shark Awareness Day, la Giornata Mondiale dedicata allo Squalo!
Recenti ricerche condotte da un team di ricercatori della Stazione Zoologica Anton Dohrn, dell’Università di Palermo in Italia e dell’associazione tunisina Ascob Syrtis, con il supporto di Blue Marine Foundation, confermano che lo Stretto di Sicilia rappresenta una delle ultime aree rifugio per squali e razze minacciati di estinzione in Mediterraneo.
Nel corso di spedizioni scientifiche condotte fra Italia e Tunisia sono state scoperte nuove aree di aggregazione di elasmobranchi minacciati, come lo squalo grigio (Carcharhinus plumbeus), lo squalo mako (Isurus oxyrinchus), il pesce chitarra (Glaucostegus cemiculus) e la vaccarella (Aetomylaeus bovinus), tutte specie classificate come minacciate o in Pericolo Critico di estinzione dall’ IUCN (Unione Internazionale per la Conservazione della Natura). Le principali minacce per queste e altre specie di squali e razze continuano ad essere rappresentate dalla pesca eccessiva e dai cambiamenti che stanno avvenendo sui loro habitat.
Grazie a osservatori a bordo su barche da pesca e l’uso di tecniche di campionamento innovative e non invasive, come i sistemi video con esca (Baited Remote Underwater Video), i ricercatori hanno registrato la presenza di 23 diverse specie di elasmobranchi, alcune delle quali usano specifiche aree tra la Sicilia e il Golfo di Gabes per aggregarsi e svolgere importanti funzioni per il loro ciclo vitale, come la riproduzione e l’accrescimento.
"Lo Stretto di Sicilia è uno degli ultimi hotspot mediterranei per questi predatori marini, fondamentali per l’equilibrio degli ecosistemi, perché svolgono ruoli ecologici chiave che regolano l’equilibrio e la biodiversità degli oceani”, dichiara Carlo Cattano, ricercatore della Stazione Zoologica Anton Dohrn, aggiungendo: “Nonostante la loro importante funzione per la salute degli ecosistemi, diverse specie di squali e razze continuano a rappresentare catture accessorie o target di diversi attrezzi da pesca e il loro numero continua a diminuire in modo preoccupante".
Negli ultimi anni, grazie al lavoro della Stazione Zoologica Anton Dohrn e dell’Università di Palermo, sono stati compiuti importanti passi avanti nella tutela degli elasmobranchi nelle Aree Marine Protette del Canale di Sicilia. Nell’Area Marina Protetta (AMP) delle Isole Pelagie è stato proposto un codice di condotta per i subacquei e sono state installate boe per ridurre il disturbo e l’impatto del rumore antropico sull’aggregazione stagionale degli squali grigi intorno all’isola di Lampione.
Nell’AMP delle Isole Egadi sono stati introdotti nuovi regolamenti per le attività di osservazione subacquea delle aquile di mare. Questi interventi hanno migliorato significativamente la protezione dell’aggregazione nella zona di Marettimo, dove ogni estate questi animali si riuniscono per scopi riproduttivi.
Le aree oggetto di studio sono state inoltre riconosciute dall’IUCN (International Union for Conservation of Nature) come Important Shark and Ray Areas (ISRAs), aree importanti per squali e razze identificate come cruciali per la sopravvivenza.
L’individuazione di nuovi siti di aggregazione e di aree ad alta densità di squali e razze rappresenta un importante passaggio per la definizione e l’implementazione di specifiche azioni di protezione, in quanto permette di definire spazialmente le aree prioritarie di intervento. Questi risultati offrono dati scientifici essenziali per orientare interventi di conservazione mirati e per individuare i corridoi ecologici necessari alla sopravvivenza non solo di squali e razze, ma anche delle specie ittiche che dipendono dalla salute di questi ecosistemi e delle comunità locali che basano la propria sussistenza sulla pesca.
Proprio per questo è necessario uno sforzo comune tra i diversi paesi che si affacciano sulle coste del Mediterraneo per l’implementazione di misure urgenti di protezione su scala transnazionale.
Il 17 luglio, al Festival SiciliAmbiente di San Vito Lo Capo, sarà proiettato "PRESTO", il documentario di Mathia Coco che racconta l’impegno per la protezione di squali e razze nei loro ultimi hotspot del Mediterraneo: le isole Pelagie, la Tunisia e le isole Egadi.