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NEWS - Mosca e Kiev lontane, salta l'incontro Zelensky-Witkoff, Trump: "Putin vorrebbe mettere fine alla guerra"
03.12.2025 22:55 di Napoli Magazine
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Steve Witkoff e Jared Kushner hanno avuto un "incontro molto buon con il presidente Putin. Vedremo cosa succede" ha aggiunto Trump ribandendo che la guerra "non sarebbe mai dovuta iniziare e se fossi stato presidente non sarebbe iniziata" e sostenendo che Witkoff e Kushner hanno avuto "l'impressione" che Vladimir Putin "vorrebbe mettere fine alla guerra". 

"Non posse dire cosa succederà perché le cose bisogna farle in due. Con l'Ucraina penso che abbiamo trovato un accordo. Sono soddisfatti. Ma la cosa triste è che se fossi stato presidente avrebbero il 100% del loro territorio. Nulla sarebbe accaduto. E' una situazione molto triste", ha detto Trump sottolineando come gli Stati Uniti "non stanno spendendo soldi sulla guerra" in Ucraina.

"Stiamo vendendo alla Nato, non siamo derubati come lo eravamo sotto Biden", ha aggiunto ribadendo che l'unico motivo per cui è "coinvolto" nella guerra è perché vuole mettere fine alle morti.

Una versione che sembra contrastare con quello che appariva come un sostanziale nulla di fatto nella riunione fiume al Cremlino tra il presidente russo e gli emissari di Donald Trump sull'ultima versione del piano di pace americano. Sui nodi chiave della trattativa, territori, garanzie di sicurezza e rapporti Nato-Kiev, Mosca è sembrata infatti arretrare poco o nulla, e gli Stati Uniti sono stati costretti a prenderne atto.

In questo stallo è saltato l'incontro tra Volodymyr Zelensky e Steve Witkoff, forse proprio su pressioni russe. E così il mediatore ucraino Rustem Umerov ha avviato consultazioni con i partner europei e della Nato a Bruxelles, iniziando a programmare una nuova missione a Washington. In una dinamica che continua a favorire le forze di occupazione.

Putin "non ha respinto il piano americano, ma solo alcune parti", ha puntualizzato Dmitry Peskov all'indomani dei colloqui con Witkoff e Kushner, aggiungendo che le due parti stanno conducendo un lavoro a livello di esperti che dovrebbe diventare la base per contatti a livello più alto. Nella sostanza, tuttavia, le distanze tra Mosca e Kiev restano considerevoli.

Marco Rubio, che nel corso della giornata ha sentito anche Antonio Tajani per uno scambio di valutazioni, ha riassunto così la situazione: "Stanno letteralmente combattendo su uno spazio di circa 30-50 chilometri e il 20% della regione di Donetsk che rimane", ha riferito il capo della diplomazia americana, aggiungendo che lo sforzo in corso è "capire cosa potrebbero sopportare gli ucraini". Anche Washington ammette che "bisogna tenere conto della loro posizione" e lavora per "assicurarsi che non vengano mai più invasi, che venga protetta la sovranità e l'indipendenza e che la loro economia possa tornare a prosperare". Poi c'è la questione delle garanzie di sicurezza con l'opzione Kiev nella Nato, che resta una linea rossa per il Cremlino.

Witkoff, dopo l'incontro con Putin, avrebbe dovuto raggiungere Zelensky a Bruxelles, ma il meeting è stato annullato, hanno riportano i media ucraini, senza specificarne il motivo. La versione russa è che gli inviati di Trump avevano "promesso" allo zar di tornare direttamente a Washington. E che il momento sia poco favorevole agli ucraini è confermato da diversi analisti citati dal Wp, secondo cui l'incontro russo-americano era necessario al Cremlino solo per convincere gli americani ad aumentare la pressione sull'Ucraina e a convincerla ad arrendersi davvero. Putin, si rileva, è soddisfatto dell'andamento della guerra, quindi non ha motivo di fermarsi.

Saltato il meeting Zelensky-Witkoff, nella capitale belga è volato il capo negoziatore ucraino Umerov, per incontrare un ristretto gruppo di colleghi europei, tra cui il consigliere diplomatico di Giorgia Meloni, Fabrizio Saggio, ed informarli degli sviluppi dei colloqui di Ginevra a Miami. "Insieme, dobbiamo sviluppare un quadro di garanzie di sicurezza che sia reale ed efficace, per la sicurezza a lungo termine dell'Ucraina e di tutta l'Europa", ha sottolineato l'emissario ucraino al termine dell'incontro, a cui erano presenti rappresentanti (oltre che dell'Italia) di Francia, Polonia, Finlandia e Regno Unito, Ue e Nato.

Ancora una volta Kiev cerca una sponda al di qua dell'Atlantico, temendo che la Casa Bianca prima o poi si stanchi di mediare. Nel frattempo, l'alleato americano va tenuto stretto: il ministro degli Esteri Andrii Sybiha ha annunciato che il team negoziale ucraino è stato nuovamente invitato negli Stati Uniti.

Sul terreno, l'Armata di Putin continua a premere. Una mappa aggiornata della situazione del fronte realizzata dall'ucraina DeepState mostra che i russi sono riusciti ad avanzare ulteriormente all'interno della città di Pokrovsk (che sostengono di avere conquistato interamente, mentre Kiev continua a negare) ed hanno occupato altri tre insediamenti nel Donetsk e a Zaporizhzhia. 

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NEWS - Mosca e Kiev lontane, salta l'incontro Zelensky-Witkoff, Trump: "Putin vorrebbe mettere fine alla guerra"

di Napoli Magazine

03/12/2025 - 22:55

Steve Witkoff e Jared Kushner hanno avuto un "incontro molto buon con il presidente Putin. Vedremo cosa succede" ha aggiunto Trump ribandendo che la guerra "non sarebbe mai dovuta iniziare e se fossi stato presidente non sarebbe iniziata" e sostenendo che Witkoff e Kushner hanno avuto "l'impressione" che Vladimir Putin "vorrebbe mettere fine alla guerra". 

"Non posse dire cosa succederà perché le cose bisogna farle in due. Con l'Ucraina penso che abbiamo trovato un accordo. Sono soddisfatti. Ma la cosa triste è che se fossi stato presidente avrebbero il 100% del loro territorio. Nulla sarebbe accaduto. E' una situazione molto triste", ha detto Trump sottolineando come gli Stati Uniti "non stanno spendendo soldi sulla guerra" in Ucraina.

"Stiamo vendendo alla Nato, non siamo derubati come lo eravamo sotto Biden", ha aggiunto ribadendo che l'unico motivo per cui è "coinvolto" nella guerra è perché vuole mettere fine alle morti.

Una versione che sembra contrastare con quello che appariva come un sostanziale nulla di fatto nella riunione fiume al Cremlino tra il presidente russo e gli emissari di Donald Trump sull'ultima versione del piano di pace americano. Sui nodi chiave della trattativa, territori, garanzie di sicurezza e rapporti Nato-Kiev, Mosca è sembrata infatti arretrare poco o nulla, e gli Stati Uniti sono stati costretti a prenderne atto.

In questo stallo è saltato l'incontro tra Volodymyr Zelensky e Steve Witkoff, forse proprio su pressioni russe. E così il mediatore ucraino Rustem Umerov ha avviato consultazioni con i partner europei e della Nato a Bruxelles, iniziando a programmare una nuova missione a Washington. In una dinamica che continua a favorire le forze di occupazione.

Putin "non ha respinto il piano americano, ma solo alcune parti", ha puntualizzato Dmitry Peskov all'indomani dei colloqui con Witkoff e Kushner, aggiungendo che le due parti stanno conducendo un lavoro a livello di esperti che dovrebbe diventare la base per contatti a livello più alto. Nella sostanza, tuttavia, le distanze tra Mosca e Kiev restano considerevoli.

Marco Rubio, che nel corso della giornata ha sentito anche Antonio Tajani per uno scambio di valutazioni, ha riassunto così la situazione: "Stanno letteralmente combattendo su uno spazio di circa 30-50 chilometri e il 20% della regione di Donetsk che rimane", ha riferito il capo della diplomazia americana, aggiungendo che lo sforzo in corso è "capire cosa potrebbero sopportare gli ucraini". Anche Washington ammette che "bisogna tenere conto della loro posizione" e lavora per "assicurarsi che non vengano mai più invasi, che venga protetta la sovranità e l'indipendenza e che la loro economia possa tornare a prosperare". Poi c'è la questione delle garanzie di sicurezza con l'opzione Kiev nella Nato, che resta una linea rossa per il Cremlino.

Witkoff, dopo l'incontro con Putin, avrebbe dovuto raggiungere Zelensky a Bruxelles, ma il meeting è stato annullato, hanno riportano i media ucraini, senza specificarne il motivo. La versione russa è che gli inviati di Trump avevano "promesso" allo zar di tornare direttamente a Washington. E che il momento sia poco favorevole agli ucraini è confermato da diversi analisti citati dal Wp, secondo cui l'incontro russo-americano era necessario al Cremlino solo per convincere gli americani ad aumentare la pressione sull'Ucraina e a convincerla ad arrendersi davvero. Putin, si rileva, è soddisfatto dell'andamento della guerra, quindi non ha motivo di fermarsi.

Saltato il meeting Zelensky-Witkoff, nella capitale belga è volato il capo negoziatore ucraino Umerov, per incontrare un ristretto gruppo di colleghi europei, tra cui il consigliere diplomatico di Giorgia Meloni, Fabrizio Saggio, ed informarli degli sviluppi dei colloqui di Ginevra a Miami. "Insieme, dobbiamo sviluppare un quadro di garanzie di sicurezza che sia reale ed efficace, per la sicurezza a lungo termine dell'Ucraina e di tutta l'Europa", ha sottolineato l'emissario ucraino al termine dell'incontro, a cui erano presenti rappresentanti (oltre che dell'Italia) di Francia, Polonia, Finlandia e Regno Unito, Ue e Nato.

Ancora una volta Kiev cerca una sponda al di qua dell'Atlantico, temendo che la Casa Bianca prima o poi si stanchi di mediare. Nel frattempo, l'alleato americano va tenuto stretto: il ministro degli Esteri Andrii Sybiha ha annunciato che il team negoziale ucraino è stato nuovamente invitato negli Stati Uniti.

Sul terreno, l'Armata di Putin continua a premere. Una mappa aggiornata della situazione del fronte realizzata dall'ucraina DeepState mostra che i russi sono riusciti ad avanzare ulteriormente all'interno della città di Pokrovsk (che sostengono di avere conquistato interamente, mentre Kiev continua a negare) ed hanno occupato altri tre insediamenti nel Donetsk e a Zaporizhzhia.