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NEWS - Tregua tra Meloni e Mattarella, ma resta il gelo
19.11.2025 22:08 di Napoli Magazine
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Venti minuti di colloquio non bastano per la pace, ma fanno scattare la tregua tra Quirinale e Palazzo Chigi. Giorgia Meloni telefona al presidente Mattarella e poi sale al Colle per un colloquio che le fonti ufficiali definiscono cordiale e proficuo. 'Il caso è chiuso', è la parola d'ordine in serata che si triangola da Palazzo Chigi, Quirinale e Fratelli d'Italia. 

Non c'erano alternative a questa pace fredda che ha provocato un tale allarme da raggiungere anche i vescovi italiani, che a metà pomeriggio si manifestano, forse proficuamente, attraverso le parole del suo presidente Matteo Zuppi: 'I vescovi attendono che equilibrio, dialogo, rispetto e qualcosa di più del fair play istituzionale siano sempre garantiti, specialmente in un momento come questo. Il dialogo tra istituzioni sia all'altezza del momento', scandisce il cardinale da Assisi.

'Fair play istituzionale' quindi, che si materializza parzialmente solo in serata dopo ore e ore di tensione. Quando la premier esce dai saloni del palazzo che fu dei papi, a tempo di record fonti di Chigi gelano le attese di quanti in quelle stanze non c'erano: 'La presidente del Consiglio Meloni ha espresso al capo dello Stato Mattarella il suo rammarico per le parole istituzionalmente e politicamente inopportune pronunciate in un contesto pubblico dal consigliere Francesco Saverio Garofani'. Immediata sale la tensione, i giornalisti assediano Chigi e Quirinale chiedendo che sia successo in quei 20 minuti di colloquio. Le fonti si blindano nel silenzio. 

Solo in serata, forse anche dopo il provvidenziale intervento della Cei, finalmente esce una nota di FdI. Questa volta non c'è solo Galeazzo Bignami che ha dato fuoco alle polveri attaccando Garofani e tramite lui il Colle. Ma anche il capogruppo del Senato Lucio Malan a siglare le poche righe, quasi a voler alzare l'ufficialità dell'uscita. 'Dopo il colloquio di oggi tra il presidente della Repubblica Sergio Mattarella e il presidente del Consiglio Giorgia Meloni, che hanno avuto modo di confrontarsi sulle notizie di stampa riguardanti le dichiarazioni del consigliere Garofani, Fratelli d'Italia - sottolineano - ritiene la questione chiusa e non reputa di aggiungere altro. Rinnoviamo la stima nel presidente Mattarella e l'apprezzamento per la sintonia istituzionale tra il Quirinale e Palazzo Chigi'. 

Caso chiuso, quindi? Il Quirinale aspettava proprio queste parole e in serata conferma: 'Caso chiuso'. È evidente che non sia proprio così perché a destra rimane aperta la questione delle dimissioni di Garofani. 'Presidente della Repubblica e del Consiglio hanno il dovere di andare d'accordo. Il Paese ci rimette in termini di credibilità e stabilità', ricorda pragmaticamente Walter Veltroni spiegando bene quali siano i rischi di uno scontro istituzionale di questa portata. A sinistra si difende a spada tratta l'imparzialità di Mattarella e l'autorevolezza del Quirinale, sottolineando che la punzecchiata di FdI al presidente sia stato una sorta di avvertimento. 'Meloni vuole il Colle', assicura infatti un ex presidente del Consiglio come Matteo Renzi. 'Ogni giorno apre un conflitto per questo. La polemica per interposto capogruppo da un lato dimostra che lei vuole quel palazzo lì, non si accontenta e fa i suoi conti'. Restano sul tappeto veleni e misteri: le date e i nomi di chi avrebbe ascoltato di nascosto il consigliere di Mattarella e anche un misterioso 'Mario Rossi' che avrebbe veicolato ad altri giornali le stesse frasi riportate da La Verità di Belpietro. Ci vorrà tempo per capire se la tregua reggerà.

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NEWS - Tregua tra Meloni e Mattarella, ma resta il gelo

di Napoli Magazine

19/11/2025 - 22:08

Venti minuti di colloquio non bastano per la pace, ma fanno scattare la tregua tra Quirinale e Palazzo Chigi. Giorgia Meloni telefona al presidente Mattarella e poi sale al Colle per un colloquio che le fonti ufficiali definiscono cordiale e proficuo. 'Il caso è chiuso', è la parola d'ordine in serata che si triangola da Palazzo Chigi, Quirinale e Fratelli d'Italia. 

Non c'erano alternative a questa pace fredda che ha provocato un tale allarme da raggiungere anche i vescovi italiani, che a metà pomeriggio si manifestano, forse proficuamente, attraverso le parole del suo presidente Matteo Zuppi: 'I vescovi attendono che equilibrio, dialogo, rispetto e qualcosa di più del fair play istituzionale siano sempre garantiti, specialmente in un momento come questo. Il dialogo tra istituzioni sia all'altezza del momento', scandisce il cardinale da Assisi.

'Fair play istituzionale' quindi, che si materializza parzialmente solo in serata dopo ore e ore di tensione. Quando la premier esce dai saloni del palazzo che fu dei papi, a tempo di record fonti di Chigi gelano le attese di quanti in quelle stanze non c'erano: 'La presidente del Consiglio Meloni ha espresso al capo dello Stato Mattarella il suo rammarico per le parole istituzionalmente e politicamente inopportune pronunciate in un contesto pubblico dal consigliere Francesco Saverio Garofani'. Immediata sale la tensione, i giornalisti assediano Chigi e Quirinale chiedendo che sia successo in quei 20 minuti di colloquio. Le fonti si blindano nel silenzio. 

Solo in serata, forse anche dopo il provvidenziale intervento della Cei, finalmente esce una nota di FdI. Questa volta non c'è solo Galeazzo Bignami che ha dato fuoco alle polveri attaccando Garofani e tramite lui il Colle. Ma anche il capogruppo del Senato Lucio Malan a siglare le poche righe, quasi a voler alzare l'ufficialità dell'uscita. 'Dopo il colloquio di oggi tra il presidente della Repubblica Sergio Mattarella e il presidente del Consiglio Giorgia Meloni, che hanno avuto modo di confrontarsi sulle notizie di stampa riguardanti le dichiarazioni del consigliere Garofani, Fratelli d'Italia - sottolineano - ritiene la questione chiusa e non reputa di aggiungere altro. Rinnoviamo la stima nel presidente Mattarella e l'apprezzamento per la sintonia istituzionale tra il Quirinale e Palazzo Chigi'. 

Caso chiuso, quindi? Il Quirinale aspettava proprio queste parole e in serata conferma: 'Caso chiuso'. È evidente che non sia proprio così perché a destra rimane aperta la questione delle dimissioni di Garofani. 'Presidente della Repubblica e del Consiglio hanno il dovere di andare d'accordo. Il Paese ci rimette in termini di credibilità e stabilità', ricorda pragmaticamente Walter Veltroni spiegando bene quali siano i rischi di uno scontro istituzionale di questa portata. A sinistra si difende a spada tratta l'imparzialità di Mattarella e l'autorevolezza del Quirinale, sottolineando che la punzecchiata di FdI al presidente sia stato una sorta di avvertimento. 'Meloni vuole il Colle', assicura infatti un ex presidente del Consiglio come Matteo Renzi. 'Ogni giorno apre un conflitto per questo. La polemica per interposto capogruppo da un lato dimostra che lei vuole quel palazzo lì, non si accontenta e fa i suoi conti'. Restano sul tappeto veleni e misteri: le date e i nomi di chi avrebbe ascoltato di nascosto il consigliere di Mattarella e anche un misterioso 'Mario Rossi' che avrebbe veicolato ad altri giornali le stesse frasi riportate da La Verità di Belpietro. Ci vorrà tempo per capire se la tregua reggerà.