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ON AIR - Joly: "Mi hanno aggredito non come giornalista, poteva succedere a chiunque, c’è un clima d’odio e servono gli strumenti per affrontare queste situazioni"
22.07.2024 19:19 di Napoli Magazine

Su Radio CRC, nel corso della trasmissione “In Ritiro Con Te” è intervenuto il giornalista de La Stampa, Andrea Joly: «Sabato sera mi ritrovavo in Via Cellini, a Torino, quando la mia attenzione viene attirata da alcuni fuochi d’artificio piuttosto inusuali. Mi avvicino per curiosità, per capire cosa stesse succedendo. Una volta lì, capisco che si trattasse della festa dei militanti di Casa Pound, c’era anche la bandiera che sventolava fuori la porta. Per 10 minuti osservo, ascolto e cerco di capire in che direzione stesse andando la festa, per proporre nel caso di raccontarlo al mio capo il giorno dopo. Ad un certo punto ho iniziato a scattare foto e a fare video, l’ultimo dei quali è stato interrotto da due persone che si avvicinano a me che mi chiedono prima se fossi dei loro e poi di cancellare tutto. Da quel momento in poi la situazione si è fatta concitata. Il fatto che io non mi sia qualificato come giornalista è forse uno degli aspetti che mi preoccupa di più, perché per quello che ne sapevano loro ero un ragazzo giovane, da solo, che stava registrando un video. Non stavo facendo nulla che non potesse fare nessun altro. Mi hanno aggredito due ragazzi inizialmente, poi ho provato ad andarmene via. Sono stato buttato a terra e percepivo una serie di persone intorno a me, ma ho avuto chiare le dinamiche solo attraverso il video preso dall’alto che abbiamo pubblicato su La Stampa. Io non mi sono reso conto nei dettagli. Cosa è successo si ricostruisce bene dal video, erano tipo sette persone. Il problema non è quello che è successo ad Andrea Joly o in Via Cellini a Torino. C’è un clima di odio e di violenza sempre più diffuso. A prescindere da quale sia la radice, servono degli strumenti per affrontare queste situazioni. Questi episodi possono capitare ad un giornalista o ad un cittadino e bisogna dargli un freno. Basta leggere ed applicare la Costituzione».

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ON AIR - Joly: "Mi hanno aggredito non come giornalista, poteva succedere a chiunque, c’è un clima d’odio e servono gli strumenti per affrontare queste situazioni"

di Napoli Magazine

22/07/2024 - 19:19

Su Radio CRC, nel corso della trasmissione “In Ritiro Con Te” è intervenuto il giornalista de La Stampa, Andrea Joly: «Sabato sera mi ritrovavo in Via Cellini, a Torino, quando la mia attenzione viene attirata da alcuni fuochi d’artificio piuttosto inusuali. Mi avvicino per curiosità, per capire cosa stesse succedendo. Una volta lì, capisco che si trattasse della festa dei militanti di Casa Pound, c’era anche la bandiera che sventolava fuori la porta. Per 10 minuti osservo, ascolto e cerco di capire in che direzione stesse andando la festa, per proporre nel caso di raccontarlo al mio capo il giorno dopo. Ad un certo punto ho iniziato a scattare foto e a fare video, l’ultimo dei quali è stato interrotto da due persone che si avvicinano a me che mi chiedono prima se fossi dei loro e poi di cancellare tutto. Da quel momento in poi la situazione si è fatta concitata. Il fatto che io non mi sia qualificato come giornalista è forse uno degli aspetti che mi preoccupa di più, perché per quello che ne sapevano loro ero un ragazzo giovane, da solo, che stava registrando un video. Non stavo facendo nulla che non potesse fare nessun altro. Mi hanno aggredito due ragazzi inizialmente, poi ho provato ad andarmene via. Sono stato buttato a terra e percepivo una serie di persone intorno a me, ma ho avuto chiare le dinamiche solo attraverso il video preso dall’alto che abbiamo pubblicato su La Stampa. Io non mi sono reso conto nei dettagli. Cosa è successo si ricostruisce bene dal video, erano tipo sette persone. Il problema non è quello che è successo ad Andrea Joly o in Via Cellini a Torino. C’è un clima di odio e di violenza sempre più diffuso. A prescindere da quale sia la radice, servono degli strumenti per affrontare queste situazioni. Questi episodi possono capitare ad un giornalista o ad un cittadino e bisogna dargli un freno. Basta leggere ed applicare la Costituzione».