L'Aquila vola alta sul cielo di Torino, con le lacrime dello storico capitano Toto Forray in panchina a rendere ancora più romantica una storia da sogno. La Dolomiti Energia Trentino ribalta i pronostici della vigilia: batte in finale l'EA7 Milano (79-63) e vince la Coppa Italia 2025, conquistando il primo trofeo 'major' per il club. Non una vera e propria sorpresa, visto che la squadra di coach Paolo Galbiati è capolista anche in campionato: colpisce però la facilità con cui l'Aquila ha la meglio dei campioni d'Italia in carica, sotto anche di 17 punti a metà dell'ultimo periodo (50-67 al 34') e incapaci di reagire. A fare la differenza per Trento è l'intensità messa sul parquet e la freschezza dei tre esterni, con prestazioni monstre dell'mvp Ford (23), Ellis (14) e Lamb (12). Prova invece mediocre per Milano, soprattutto in attacco: poca circolazione di palla (appena 10 assist), percentuali inadeguate (1/21 da tre) e zero alternative ai già pochi guizzi di Mirotic (20 con 14/14 ai liberi), LeDay (12) e Shields (9). "Sono proprio contento - le parole di Galbiati, al secondo sigillo dopo il trionfo con Torino nel 2018 -. Forray, il presidente Longhi e il club si meritavano di vincere questo nostro primo trofeo".
di Napoli Magazine
16/02/2025 - 19:42
L'Aquila vola alta sul cielo di Torino, con le lacrime dello storico capitano Toto Forray in panchina a rendere ancora più romantica una storia da sogno. La Dolomiti Energia Trentino ribalta i pronostici della vigilia: batte in finale l'EA7 Milano (79-63) e vince la Coppa Italia 2025, conquistando il primo trofeo 'major' per il club. Non una vera e propria sorpresa, visto che la squadra di coach Paolo Galbiati è capolista anche in campionato: colpisce però la facilità con cui l'Aquila ha la meglio dei campioni d'Italia in carica, sotto anche di 17 punti a metà dell'ultimo periodo (50-67 al 34') e incapaci di reagire. A fare la differenza per Trento è l'intensità messa sul parquet e la freschezza dei tre esterni, con prestazioni monstre dell'mvp Ford (23), Ellis (14) e Lamb (12). Prova invece mediocre per Milano, soprattutto in attacco: poca circolazione di palla (appena 10 assist), percentuali inadeguate (1/21 da tre) e zero alternative ai già pochi guizzi di Mirotic (20 con 14/14 ai liberi), LeDay (12) e Shields (9). "Sono proprio contento - le parole di Galbiati, al secondo sigillo dopo il trionfo con Torino nel 2018 -. Forray, il presidente Longhi e il club si meritavano di vincere questo nostro primo trofeo".