Ahmad Benali, centrocampista del Bari, è stato intervistato da L'Edicola: "Mi sento un giocatore importante, ma allo stesso tempo uno dei tanti, perché so che nel calcio ci vuole poco a perdere il posto. Per mantenerlo bisogna sempre lavorare al massimo e sfruttare le occasioni che ti vengono date. Mi concentro su me stesso, mi metto a disposizione della squadra e aiuto i colleghi più giovani. Sono veramente contento dello spazio che mi è stato dato e cerco di sfruttarlo al massimo".

Arrivato con qualche perplessità tattica sul suo possibile dualismo con Maiello, Benali ha saputo ribaltare ogni dubbio e diventare un punto di riferimento: "Se non fosse arrivato mister Marino, che ringrazio per avermi dato questa possibilità, la mia avventura a Bari rischiava di finire prima di iniziare. Non avevo mai giocato prima, per questo modo di pensare che non potessi coesistere con Raffaele. Appena mi è stata data l'occasione ho voluto dimostrare che non ero un giocatore finito, come ero stato descritto. Sono grato a Marino perché, nonostante le tante voci, ha guardato la realtà, mi ha detto che stavo bene e mi ha messo in campo. Con lui sono rimasto in contatto, è una bravissima persona oltre che un ottimo allenatore".

Oggi Benali è un centrocampista completo: "Prima pensavo più alla fase offensiva, a far gol e assist. Con il tempo ho imparato dai compagni e dagli allenatori. Ancora oggi osservo tutti, dal più giovane al più esperto, per migliorarmi e diventare un giocatore più rifinito".

Un metronomo, un motorino instancabile, un leader. Si riconosce in queste definizioni? "Mi fanno molto piacere. Essere arrivato a questa età a giocare in una piazza come Bari non è scontato e sono felice della continuità che ho trovato e della stima dei tifosi. La percepisco e voglio ripagarla ogni settimana con le prestazioni e negli allenamenti".