A otto giorni da una data potenzialmente storica, cresce l’attesa per la decisione ufficiale del Comune di Napoli sulla riapertura del terzo anello dello stadio 'Diego Armando Maradona'. Il 30 aprile, scrive il Corriere del Mezzogiorno, è infatti il giorno indicato da Palazzo San Giacomo per comunicare ad Aurelio De Laurentiis gli esiti delle valutazioni tecniche. E tutto lascia presagire un via libera, che rappresenterebbe un passo concreto verso l’ammodernamento e l’espansione dell’impianto di Fuorigrotta.
La riapertura del terzo anello — chiuso da anni a causa di vibrazioni anomale avvertite negli edifici circostanti — permetterebbe di aumentare la capienza complessiva dello stadio di circa 8.000 posti, portandola oltre la soglia dei 62.000. Un traguardo che collocherebbe il Maradona tra i tre impianti più capienti d’Italia, insieme a San Siro e all’Olimpico, e rafforzerebbe la candidatura della città di Napoli per ospitare gli Europei del 2032, organizzati in coabitazione con la Turchia. La capienza, infatti, è uno dei criteri fondamentali nel processo di selezione UEFA, atteso per ottobre 2026.
Il ritorno in funzione del terzo anello rappresenterebbe una boccata d’ossigeno per il club anche sotto il profilo economico. I continui sold out registrati in questa stagione e l’impossibilità di utilizzare i posti del settore ospiti — spesso vuoti — hanno spinto il Napoli a cercare nuove soluzioni per soddisfare una domanda sempre crescente. La riapertura consentirebbe anche l’introduzione di circa 100 skybox, spazi esclusivi pensati per il pubblico più facoltoso, con un impatto rilevante sui ricavi da matchday. Un’idea che stuzzica particolarmente De Laurentiis, sempre attento a nuove fonti di reddito.
Ma non finisce qui. Dietro la possibile riapertura del terzo anello si cela un piano più ambizioso. Il presidente del Napoli spinge per un restyling complessivo dello stadio: niente pista d’atletica, tribune più vicine al campo, una struttura moderna e all’altezza delle ambizioni del club. Il Comune, dal canto suo, sta studiando la possibilità di affidare a De Laurentiis la concessione pluridecennale (fino a 99 anni) dell’impianto, così da consentirgli interventi a tappe, compatibili con la stagione sportiva in corso e senza dover “migrare” in un altro stadio — ipotesi logisticamente quasi impossibile, considerando l’enorme seguito del Napoli.
Nelle ultime settimane sono stati effettuati rilievi tecnici con l’ausilio di droni e termocamere, per monitorare le vibrazioni generate dalla presenza del pubblico. I dati sono al vaglio di Edoardo Cosenza, ingegnere strutturista e uomo di fiducia del sindaco Gaetano Manfredi, incaricato di redigere il dossier tecnico che accompagnerà la decisione politica. Al tavolo finale siederanno anche De Laurentiis e i suoi consulenti, tra cui l’architetto Zavanella, già coinvolto in progetti di stadi di nuova generazione in Italia.
di Napoli Magazine
22/04/2025 - 15:36
A otto giorni da una data potenzialmente storica, cresce l’attesa per la decisione ufficiale del Comune di Napoli sulla riapertura del terzo anello dello stadio 'Diego Armando Maradona'. Il 30 aprile, scrive il Corriere del Mezzogiorno, è infatti il giorno indicato da Palazzo San Giacomo per comunicare ad Aurelio De Laurentiis gli esiti delle valutazioni tecniche. E tutto lascia presagire un via libera, che rappresenterebbe un passo concreto verso l’ammodernamento e l’espansione dell’impianto di Fuorigrotta.
La riapertura del terzo anello — chiuso da anni a causa di vibrazioni anomale avvertite negli edifici circostanti — permetterebbe di aumentare la capienza complessiva dello stadio di circa 8.000 posti, portandola oltre la soglia dei 62.000. Un traguardo che collocherebbe il Maradona tra i tre impianti più capienti d’Italia, insieme a San Siro e all’Olimpico, e rafforzerebbe la candidatura della città di Napoli per ospitare gli Europei del 2032, organizzati in coabitazione con la Turchia. La capienza, infatti, è uno dei criteri fondamentali nel processo di selezione UEFA, atteso per ottobre 2026.
Il ritorno in funzione del terzo anello rappresenterebbe una boccata d’ossigeno per il club anche sotto il profilo economico. I continui sold out registrati in questa stagione e l’impossibilità di utilizzare i posti del settore ospiti — spesso vuoti — hanno spinto il Napoli a cercare nuove soluzioni per soddisfare una domanda sempre crescente. La riapertura consentirebbe anche l’introduzione di circa 100 skybox, spazi esclusivi pensati per il pubblico più facoltoso, con un impatto rilevante sui ricavi da matchday. Un’idea che stuzzica particolarmente De Laurentiis, sempre attento a nuove fonti di reddito.
Ma non finisce qui. Dietro la possibile riapertura del terzo anello si cela un piano più ambizioso. Il presidente del Napoli spinge per un restyling complessivo dello stadio: niente pista d’atletica, tribune più vicine al campo, una struttura moderna e all’altezza delle ambizioni del club. Il Comune, dal canto suo, sta studiando la possibilità di affidare a De Laurentiis la concessione pluridecennale (fino a 99 anni) dell’impianto, così da consentirgli interventi a tappe, compatibili con la stagione sportiva in corso e senza dover “migrare” in un altro stadio — ipotesi logisticamente quasi impossibile, considerando l’enorme seguito del Napoli.
Nelle ultime settimane sono stati effettuati rilievi tecnici con l’ausilio di droni e termocamere, per monitorare le vibrazioni generate dalla presenza del pubblico. I dati sono al vaglio di Edoardo Cosenza, ingegnere strutturista e uomo di fiducia del sindaco Gaetano Manfredi, incaricato di redigere il dossier tecnico che accompagnerà la decisione politica. Al tavolo finale siederanno anche De Laurentiis e i suoi consulenti, tra cui l’architetto Zavanella, già coinvolto in progetti di stadi di nuova generazione in Italia.