Calcio
CDS - Zazzaroni: "Fonseca come Garcia: da Osimhen e Kvaratskhelia e Leao e Theo Hernandez"
01.09.2024 10:06 di Napoli Magazine

Ivan Zazzaroni, giornalista, ha commentato sulle pagine del Corriere dello Sport la siituazione relativa al Milan e alla iniziale panchina di Leao e Theo Hernandez: "Si è vista la mano di Fonseca, questo è fuor di dubbio: la rinuncia per una settantina di minuti a Leao e Theo in una partita nient’aff atto scontata ha ridotto sensibilmente le distanze tecniche e fisiche tra le squadre, al punto che la Lazio ha giocato meglio, con più coraggio e lucidità, e avrebbe meritato di vincere. Il calcio sa essere bastardo, purtroppo, e il gol di Leao subito dopo l’ingresso in campo ha sublimato l’errore esiziale, se si considerano il momento e la classifica; errore condiviso - immagino - con la società. Quella che nasceva come battuta si sta trasformando in un sospetto: pur se con i necessari distinguo, la genesi e la prima fase della gestione Fonseca ricordano tanto quelle di Rudi Garcia a Napoli, proprio un anno fa. Entrambi seconde o terze scelte del club, entrambi con una gran voglia di incidere in fretta - naturale, essendo dei professionisti di livello -, entrambi con il supporto (e alcune riserve) di un management fin troppo muscolare. Le analogie? Prima cosa, l’azzeramento delle gerarchie; seconda, il tentativo di mandare dei segnali forti e chiari alle prime firme - da Kvara e Osi allora a Leao e Theo oggi. Il risultato è stato un Milan assai lontano dalle proprie aspirazioni (il bel gioco): le cose semplici sono le migliori, per le rivoluzioni c’è sempre tempo. La Lazio, dicevo, ha fatto alcune cose buone e altre ottime. Il punto è uno solo: qual è il suo obiettivo stagionale? È necessario capirlo, o saperlo, perché è da qui che parte tutto. Ci sono almeno cinque squadre realisticamente inavvicinabili: Inter, Napoli, Juve, Milan e Atalanta".

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CDS - Zazzaroni: "Fonseca come Garcia: da Osimhen e Kvaratskhelia e Leao e Theo Hernandez"

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01/09/2024 - 10:06

Ivan Zazzaroni, giornalista, ha commentato sulle pagine del Corriere dello Sport la siituazione relativa al Milan e alla iniziale panchina di Leao e Theo Hernandez: "Si è vista la mano di Fonseca, questo è fuor di dubbio: la rinuncia per una settantina di minuti a Leao e Theo in una partita nient’aff atto scontata ha ridotto sensibilmente le distanze tecniche e fisiche tra le squadre, al punto che la Lazio ha giocato meglio, con più coraggio e lucidità, e avrebbe meritato di vincere. Il calcio sa essere bastardo, purtroppo, e il gol di Leao subito dopo l’ingresso in campo ha sublimato l’errore esiziale, se si considerano il momento e la classifica; errore condiviso - immagino - con la società. Quella che nasceva come battuta si sta trasformando in un sospetto: pur se con i necessari distinguo, la genesi e la prima fase della gestione Fonseca ricordano tanto quelle di Rudi Garcia a Napoli, proprio un anno fa. Entrambi seconde o terze scelte del club, entrambi con una gran voglia di incidere in fretta - naturale, essendo dei professionisti di livello -, entrambi con il supporto (e alcune riserve) di un management fin troppo muscolare. Le analogie? Prima cosa, l’azzeramento delle gerarchie; seconda, il tentativo di mandare dei segnali forti e chiari alle prime firme - da Kvara e Osi allora a Leao e Theo oggi. Il risultato è stato un Milan assai lontano dalle proprie aspirazioni (il bel gioco): le cose semplici sono le migliori, per le rivoluzioni c’è sempre tempo. La Lazio, dicevo, ha fatto alcune cose buone e altre ottime. Il punto è uno solo: qual è il suo obiettivo stagionale? È necessario capirlo, o saperlo, perché è da qui che parte tutto. Ci sono almeno cinque squadre realisticamente inavvicinabili: Inter, Napoli, Juve, Milan e Atalanta".