Enzo Maresca, allenatore del Chelsea, è intervenuto al Festival dello Sport a Trento: "Vittoria col Liverpool? È stata un’emozione importante. È la seconda stagione che sono al Chelsea ed è stata la prima volta che in casa vincevamo all’ultimo minuto. Espulsione? Tante volte il calcio è passione, istinto. Probabilmente non ho avuto modo di pensare. È stata una reazione istintiva ma credo che ne sia valsa la pena. Chelsea? È uno dei club più importanti del mondo. Negli ultimi 3/4 anni, per diversi motivi, ha fatto fatica. Aver riportato il club a livelli importanti è una soddisfazione. Quando ho firmato al Chelsea avevo un po’ la 'pressione' di essere l’unico italiano a non vincere qua, ma fortunatamente non è andata così. Mondiale per Club? È la classica gara dove tutti danno per favorito il PSG. I ragazzi hanno fatto una grandissima partita. Siamo arrivati in finale contro la squadra che in questo momento penso sia la squadra più forte al mondo. Non mi fermo molto a pensare. Faccio qualcosa che a volte non lo definisco nemmeno lavoro. È passione, mi piace e me la godo. Non lavoro tutti i giorni pensando ‘Ah, abbiano vinto il Mondiale’, lavoro tutti i giorni perché mi piace. Sono tutte cose che riconosco, ma non mi alzo pensando a quello che ho vinto. bbiamo fatto 7 gare, con 7 piani partita diversi. Abbiamo provato a cambiare e a sorprendere un po’ gli avversari e alla fine ci è andata bene. Abbiamo tanti infortuni ma aver vinto ne è valsa la pena. Non cambierei nulla, anche perché l’abbiamo vinto (sorride, ndr). Il trofeo è pesante ed è bellissimo. Si chiude e si apre con una chiave, molto bello. Il Mondiale per Club ha dato consapevolezza a questo gruppo, che per età media è molto giovane. Quest’anno abbiamo iniziato bene comunque a mio avviso, condizionato dagli infortuni. Andrà tutto come deve andare. Conference League? Era l’unica competizione a cui partecipavano, e l’unica che potevamo vincere. Ho convinto i giocatori sul fatto che fosse la competizione più importante del mondo. Siamo riusciti a vincere 2 titoli in meno di due mesi. Pellegrini? Un allenatore che definisco il mio padre professionale. Mi ha fatto imparare tanto al suo fianco. Prima della finale ci siamo sentiti e abbiamo detto la stessa cosa: ‘Se non la vinco io, sono contento perché la vincerai te’, ma entrambi volevamo vincere. È una persona alla quale tengo tanto. Sono abbastanza riconoscente alle persone che mi hanno dato la possibilità di essere qui oggi. Gli voglio bene".
di Napoli Magazine
12/10/2025 - 14:33
Enzo Maresca, allenatore del Chelsea, è intervenuto al Festival dello Sport a Trento: "Vittoria col Liverpool? È stata un’emozione importante. È la seconda stagione che sono al Chelsea ed è stata la prima volta che in casa vincevamo all’ultimo minuto. Espulsione? Tante volte il calcio è passione, istinto. Probabilmente non ho avuto modo di pensare. È stata una reazione istintiva ma credo che ne sia valsa la pena. Chelsea? È uno dei club più importanti del mondo. Negli ultimi 3/4 anni, per diversi motivi, ha fatto fatica. Aver riportato il club a livelli importanti è una soddisfazione. Quando ho firmato al Chelsea avevo un po’ la 'pressione' di essere l’unico italiano a non vincere qua, ma fortunatamente non è andata così. Mondiale per Club? È la classica gara dove tutti danno per favorito il PSG. I ragazzi hanno fatto una grandissima partita. Siamo arrivati in finale contro la squadra che in questo momento penso sia la squadra più forte al mondo. Non mi fermo molto a pensare. Faccio qualcosa che a volte non lo definisco nemmeno lavoro. È passione, mi piace e me la godo. Non lavoro tutti i giorni pensando ‘Ah, abbiano vinto il Mondiale’, lavoro tutti i giorni perché mi piace. Sono tutte cose che riconosco, ma non mi alzo pensando a quello che ho vinto. bbiamo fatto 7 gare, con 7 piani partita diversi. Abbiamo provato a cambiare e a sorprendere un po’ gli avversari e alla fine ci è andata bene. Abbiamo tanti infortuni ma aver vinto ne è valsa la pena. Non cambierei nulla, anche perché l’abbiamo vinto (sorride, ndr). Il trofeo è pesante ed è bellissimo. Si chiude e si apre con una chiave, molto bello. Il Mondiale per Club ha dato consapevolezza a questo gruppo, che per età media è molto giovane. Quest’anno abbiamo iniziato bene comunque a mio avviso, condizionato dagli infortuni. Andrà tutto come deve andare. Conference League? Era l’unica competizione a cui partecipavano, e l’unica che potevamo vincere. Ho convinto i giocatori sul fatto che fosse la competizione più importante del mondo. Siamo riusciti a vincere 2 titoli in meno di due mesi. Pellegrini? Un allenatore che definisco il mio padre professionale. Mi ha fatto imparare tanto al suo fianco. Prima della finale ci siamo sentiti e abbiamo detto la stessa cosa: ‘Se non la vinco io, sono contento perché la vincerai te’, ma entrambi volevamo vincere. È una persona alla quale tengo tanto. Sono abbastanza riconoscente alle persone che mi hanno dato la possibilità di essere qui oggi. Gli voglio bene".