A Radio Napoli Centrale, nel corso di "Un Calcio alla Radio - 3° Tempo" è intervenuto l’assessore alla Legalità del Comune di Napoli, Antonio De Iesu: "La percezione di sicurezza è soggettiva e Juan Jesus è un personaggio pubblico che molto spesso è oggetto di manifestazioni d'affetto da parte di tante persone. Quando un uomo insieme alla famiglia va a fare shopping o al ristorante e, spesso, a seguito di manifestazioni d'affetto e riconoscimento viene circondato dai suddetti, già questo incide sulla percezione di sicurezza. Napoli non è Oslo, l'effervescenza turistica cresce e il turista viene considerato una risorsa, non più preda come una volta. Napoli sta cambiando culturalmente e socialmente. Se la percezione di sicurezza di tanti turisti che vengono a Napoli fosse contrassegnata da elementi diffusi e concreti, inciderebbe sull'attrattività della città. Juan Jesus avverte un grande disagio, una grande sofferenza, direi anche angoscia per la famiglia, visto che viene accerchiato dai tifosi e quando un uomo vede compressa la sua libertà a privacy, questo incide. Quando accadono cose di questo genere arriva uno sfogo. Se lui avesse detto che sono malvagi, che non rappresentano la città che l'ha accolto, forse sarebbe stato diverso. Invece, come l'ha messa, sembra che faccia analisi e una prognosi che riguarda la sicurezza di tutta la città e viene ripreso dai media nazionali e internazionali. La rabbia di quel momento, comunque, è comprensibile. Di fronte ai fatti accaduti a Milano dove le indagini - e non opinioni - hanno disvelato un mondo di criminalità organizzata feroce, violenta, a Napoli forse c'è stato qualche tentativo 20 anni fa. Oggi, per la scelta etica del presidente De Laurentiis e della società, a Napoli non esiste neppure il 20% di quanto accaduto a Milano. Autorete per attaccare Napoli? Non lo so, ma l'amplificazione mediatica, sociale di un personaggio pubblico può fornire un assist a chi vuole fare analisi sociologiche, politologiche, filosofiche dalla poltrona. Ammodernamento in vista degli Europei? Tutti ci auspichiamo che si possa procedere con un'intesa tra Comune, Governo e De Laurentiis ad una condivisione di un progetto serio che preveda anche delle proiezioni commerciali perché lo stadio non può vivere solo delle partite di calcio. L'ambizione è questa: creare una struttura polivalente che generi reddito. Con la saggezza del nostro sindaco, che è una persona davvero illuminata e la determinazione di De Laurentiis, nonché la benedizione del Governo, credo si possa arrivare all'attuazione di un progetto serio".
di Napoli Magazine
09/10/2024 - 18:52
A Radio Napoli Centrale, nel corso di "Un Calcio alla Radio - 3° Tempo" è intervenuto l’assessore alla Legalità del Comune di Napoli, Antonio De Iesu: "La percezione di sicurezza è soggettiva e Juan Jesus è un personaggio pubblico che molto spesso è oggetto di manifestazioni d'affetto da parte di tante persone. Quando un uomo insieme alla famiglia va a fare shopping o al ristorante e, spesso, a seguito di manifestazioni d'affetto e riconoscimento viene circondato dai suddetti, già questo incide sulla percezione di sicurezza. Napoli non è Oslo, l'effervescenza turistica cresce e il turista viene considerato una risorsa, non più preda come una volta. Napoli sta cambiando culturalmente e socialmente. Se la percezione di sicurezza di tanti turisti che vengono a Napoli fosse contrassegnata da elementi diffusi e concreti, inciderebbe sull'attrattività della città. Juan Jesus avverte un grande disagio, una grande sofferenza, direi anche angoscia per la famiglia, visto che viene accerchiato dai tifosi e quando un uomo vede compressa la sua libertà a privacy, questo incide. Quando accadono cose di questo genere arriva uno sfogo. Se lui avesse detto che sono malvagi, che non rappresentano la città che l'ha accolto, forse sarebbe stato diverso. Invece, come l'ha messa, sembra che faccia analisi e una prognosi che riguarda la sicurezza di tutta la città e viene ripreso dai media nazionali e internazionali. La rabbia di quel momento, comunque, è comprensibile. Di fronte ai fatti accaduti a Milano dove le indagini - e non opinioni - hanno disvelato un mondo di criminalità organizzata feroce, violenta, a Napoli forse c'è stato qualche tentativo 20 anni fa. Oggi, per la scelta etica del presidente De Laurentiis e della società, a Napoli non esiste neppure il 20% di quanto accaduto a Milano. Autorete per attaccare Napoli? Non lo so, ma l'amplificazione mediatica, sociale di un personaggio pubblico può fornire un assist a chi vuole fare analisi sociologiche, politologiche, filosofiche dalla poltrona. Ammodernamento in vista degli Europei? Tutti ci auspichiamo che si possa procedere con un'intesa tra Comune, Governo e De Laurentiis ad una condivisione di un progetto serio che preveda anche delle proiezioni commerciali perché lo stadio non può vivere solo delle partite di calcio. L'ambizione è questa: creare una struttura polivalente che generi reddito. Con la saggezza del nostro sindaco, che è una persona davvero illuminata e la determinazione di De Laurentiis, nonché la benedizione del Governo, credo si possa arrivare all'attuazione di un progetto serio".