Alessandro Ferrari, direttore generale della Fiorentina, ha parlato a Sky Sport prima della partita con l'Inter: "In questo momento il presidente ci è sempre vicino, anche oggi che è giorno di partita ha chiamato due-tre giocatori. Vuole continuare a far sentire a tutti il suo appoggio, chiede a tutti qualcosa in più. Al nostro interno sappiamo quanto sia vicino Commisso e la sua famiglia, anche se non fisicamente. Poi però in questo momento possiamo e dobbiamo assolutamente fare di più. Come vive questa situazione la piazza di Firenze? La piazza in questo momento giustamente critica, bisogna capire che sono arrabbiati e ci mancherebbe. Io per primo devo imparare a non accogliere provocazioni che vadano oltre (il riferimento è al parapiglia che l'ha visto protagonista durante il pari col Bologna domenica), rimanendo in silenzio e lavorando. È l'unica soluzione. E a Vienna (in Conference League contro il Rapid) abbiamo visto che dopo una buona partita i ragazzi sono stati applauditi. Dove va fatto il passo per risolvere l'impasse? Non lo so, ma dobbiamo sicuramente trovare la strada. Abbiamo una guida esperta, che ha la nostra stima e fiducia e abbiamo scelto per un percorso lungo, si chiama Stefano Pioli. Con lui ci sono staff, dirigenza e presidenza che cercano di portare serenità nella testa dei giocatori. Forse ci manca quello più di tutto. La rabbia degli ultimi 20 minuti col Bologna può essere un buon spunto".
di Napoli Magazine
29/10/2025 - 20:54
Alessandro Ferrari, direttore generale della Fiorentina, ha parlato a Sky Sport prima della partita con l'Inter: "In questo momento il presidente ci è sempre vicino, anche oggi che è giorno di partita ha chiamato due-tre giocatori. Vuole continuare a far sentire a tutti il suo appoggio, chiede a tutti qualcosa in più. Al nostro interno sappiamo quanto sia vicino Commisso e la sua famiglia, anche se non fisicamente. Poi però in questo momento possiamo e dobbiamo assolutamente fare di più. Come vive questa situazione la piazza di Firenze? La piazza in questo momento giustamente critica, bisogna capire che sono arrabbiati e ci mancherebbe. Io per primo devo imparare a non accogliere provocazioni che vadano oltre (il riferimento è al parapiglia che l'ha visto protagonista durante il pari col Bologna domenica), rimanendo in silenzio e lavorando. È l'unica soluzione. E a Vienna (in Conference League contro il Rapid) abbiamo visto che dopo una buona partita i ragazzi sono stati applauditi. Dove va fatto il passo per risolvere l'impasse? Non lo so, ma dobbiamo sicuramente trovare la strada. Abbiamo una guida esperta, che ha la nostra stima e fiducia e abbiamo scelto per un percorso lungo, si chiama Stefano Pioli. Con lui ci sono staff, dirigenza e presidenza che cercano di portare serenità nella testa dei giocatori. Forse ci manca quello più di tutto. La rabbia degli ultimi 20 minuti col Bologna può essere un buon spunto".