Calcio
FIORENTINA - Pradè: "Soddisfatti del mercato, Kessiè? Solo una chiacchierata, non ci sarebbero mai state le condizioni"
10.09.2025 12:54 di Napoli Magazine
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Daniele Pradè, direttore sportivo della Fiorentina, ha parlato in conferenza stampa in occasione della chiusura del calciomercato: "L'ultima volta che ci siamo visti poi si è dimesso il nostro ex allenatore. Siamo partiti con il rinnovo di De Gea, poi Pioli, poi Fazzini, Viti e Dzeko e alla fine abbiamo condiviso con Pioli tutto il resto. Kean? La sua storia è sempre stata trasparente. C'è stato un incontro assieme al Presidente, che ha ribadito la voglia di continuare con Kean. Noi abbiamo lasciato qualsiasi decisione a lui nel momento della clausola. Per il mercato siamo soddisfatti, abbiamo fatto ciò che c'eravamo detti. Il Presidente ci ha dato una linea e l'obiettivo era quello di valorizzare la nostra rosa, riscattando chi volevamo riscattare e poi siamo passati a patrimonializzare i nostri acquisti. Oggi il valore della rosa è raddoppiato. Non ci sono stati acquisti mancati. Siamo contenti della rosa, anche perché ora abbiamo soltanto due prestiti con riscatti abbordabilissimi. Kean il mio miglior colpo? Quella è una cosa che va condivisa perché ci abbiamo creduto e scommesso. Ad oggi ci è costato 15 milioni, bonus compresi, e il suo valore lo dice il mercato. Noi siamo contenti di lui, sia come calciatore che come uomo, che ha sposato Firenze e la Fiorentina con gioia. Quando è felice può riuscirgli tutto. Piccoli? Angelotti e Giulini ci hanno chiesto 30 milioni, alla fine con il tempo siamo scesi a 25, è una cifra bassa per un attaccante. Lui è un calciatore forte, che completa il nostro reparto d'attacco. In nazionale Kean e Dzeko hanno fatto 3 gol per uno, questo ci riempie d'orgoglio e ci fa sentire completi. Vogliamo vincere qualcosa, dopo esserci andati tante volte vicino. Il sesto posto con 65 punti dello scorso anno è un bel traguardo, che ci lascia l'amaro per non essere andati in Europa League. Noi vogliamo migliorarci e costruire, e penso che il mercato abbia dato la dimostrazione della forza di questa società. Sono stati spesi 92 milioni. Abbiamo lavorato tanto, con tantissime operazioni sia in entrata che in uscita. Ci ho pensato a fare un passo indietro ma la critica ci sta, è giusta. Cosa mi ha spinto a rimanere? La grandissima fiducia del nostro presidente e la compattezza che ha questa società. Ho una sintonia totale con tutti i membri della Fiorentina che non ho mai trovato e che non credo troverò mai. Spero che dalla contestazione ci possa essere una nota di merito. Io ce l'ho messa tutta, non ho risparmiato un giorno quest'estate. Non abbiamo mai fatto le ferie, perciò posso garantire che con l'impegno possiamo cambiare questo mood. Il giorno successivo alle dimissioni di Palladino è stato inaspettato, perché lui aveva fatto un ottimo lavoro. Io sono stato troppo entrante in certe occasioni ma è anche il mio lavoro dare degli stimoli e delle scosse. Successivamente ci siamo messi a lavoro, pensando subito a Pioli: lo abbiamo chiamato il giorno dopo le dimissioni. Da lì è partito tutto, non abbiamo mai sondato altri giocatori, lui ci ha dato carta bianca e c'è stata una stretta di mano virtuale per le questioni burocratiche che lo legavano all'Arabia. Per Gosens abbiamo avuto un'offerta irrinunciabile, ma lui è troppo importante per questo gruppo. Per Comuzzo abbiamo avuto un'offerta enorme dall'Arabia, dove lo voleva fortemente Inzaghi, ma la sua è una scelta da rispettare, non era pronto per questa scelta di vita. Deve fare un ulteriore step e siamo felici che possa farlo con noi. È un'altra medaglia, assieme a Kayode, Martinelli, Fortini, Ndour, Kouadio, Kospo, che il nostro settore giovanili si può appuntare. Abbiamo rifiutato tante offerte, anche per Pablo Mari e De Gea. Da una parte abbiamo Gosens e Parisi, da cui vogliamo tanto di più e glielo abbiamo dimostrato con i fatti allungandogli il contratto. Dall'altra parte abbiamo cercato a lungo Lamptey perché ci piace tantissimo. Su Fortini crediamo molto, ha avuto problemi fisici ma ha la nostra fiducia. Lo volevano tutte le squadre di Serie B e 3-4 di A. Valentini? Abbiamo deciso che siccome si era trovato molto bene a Verona un altro anno di crescita ci poteva stare, visto che eravamo coperti. A centrocampo abbiamo preso Sohm, Fazzini e Nicolussi Caviglia, oltre a quelli che già abbiamo. Abbiamo investito su tutti i reparti ed è normale spendere di più sulla punta. Su Lindelof era legato alla partenza di Comuzzo. Lo avevamo già bloccato e non ci abbiamo fatto nemmeno una bella figura. Ceballos nulla di concreto. Beltran? Ha rifiutato il Flamengo e di andare in Russia, ma il suo comportamento è sempre stato eccezionale e noi abbiamo fatto altrettanto. È ancora nostro e gli auguriamo il meglio. Kessié? C'è stata una chiacchierata, lui aveva interesse a tornare in Europa ma non ci sarebbero mai state le condizioni. Gudmundsson? È stata lunga ma tra la voglia sua, nostra e di Pioli, alla fine abbiamo trovato una situazione che è andata bene a tutti i quanti. Martinelli? È stata discussione di tutti i giorni ma lui è un ragazzo forte, che con De Gea e i preparatori può crescere. Questo per lui sarà un anno importantissimo e sono convinto che qualche spazio se lo troverà. 35 milioni per Comuzzo sono un'offerta irrinunciabile? Da direttore dico di sì, sono un'offerta a cui non si può dire di no. Ma io sono un dirigente, la proprietà è un'altra cosa. Kospo? Lo abbiamo seguito tanto, il nostro responsabile del vivaio si è tanto interfacciato per tutto l'anno con Goretti: siamo felici di averlo preso, ci puntiamo tanto".

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FIORENTINA - Pradè: "Soddisfatti del mercato, Kessiè? Solo una chiacchierata, non ci sarebbero mai state le condizioni"

di Napoli Magazine

10/09/2025 - 12:54

Daniele Pradè, direttore sportivo della Fiorentina, ha parlato in conferenza stampa in occasione della chiusura del calciomercato: "L'ultima volta che ci siamo visti poi si è dimesso il nostro ex allenatore. Siamo partiti con il rinnovo di De Gea, poi Pioli, poi Fazzini, Viti e Dzeko e alla fine abbiamo condiviso con Pioli tutto il resto. Kean? La sua storia è sempre stata trasparente. C'è stato un incontro assieme al Presidente, che ha ribadito la voglia di continuare con Kean. Noi abbiamo lasciato qualsiasi decisione a lui nel momento della clausola. Per il mercato siamo soddisfatti, abbiamo fatto ciò che c'eravamo detti. Il Presidente ci ha dato una linea e l'obiettivo era quello di valorizzare la nostra rosa, riscattando chi volevamo riscattare e poi siamo passati a patrimonializzare i nostri acquisti. Oggi il valore della rosa è raddoppiato. Non ci sono stati acquisti mancati. Siamo contenti della rosa, anche perché ora abbiamo soltanto due prestiti con riscatti abbordabilissimi. Kean il mio miglior colpo? Quella è una cosa che va condivisa perché ci abbiamo creduto e scommesso. Ad oggi ci è costato 15 milioni, bonus compresi, e il suo valore lo dice il mercato. Noi siamo contenti di lui, sia come calciatore che come uomo, che ha sposato Firenze e la Fiorentina con gioia. Quando è felice può riuscirgli tutto. Piccoli? Angelotti e Giulini ci hanno chiesto 30 milioni, alla fine con il tempo siamo scesi a 25, è una cifra bassa per un attaccante. Lui è un calciatore forte, che completa il nostro reparto d'attacco. In nazionale Kean e Dzeko hanno fatto 3 gol per uno, questo ci riempie d'orgoglio e ci fa sentire completi. Vogliamo vincere qualcosa, dopo esserci andati tante volte vicino. Il sesto posto con 65 punti dello scorso anno è un bel traguardo, che ci lascia l'amaro per non essere andati in Europa League. Noi vogliamo migliorarci e costruire, e penso che il mercato abbia dato la dimostrazione della forza di questa società. Sono stati spesi 92 milioni. Abbiamo lavorato tanto, con tantissime operazioni sia in entrata che in uscita. Ci ho pensato a fare un passo indietro ma la critica ci sta, è giusta. Cosa mi ha spinto a rimanere? La grandissima fiducia del nostro presidente e la compattezza che ha questa società. Ho una sintonia totale con tutti i membri della Fiorentina che non ho mai trovato e che non credo troverò mai. Spero che dalla contestazione ci possa essere una nota di merito. Io ce l'ho messa tutta, non ho risparmiato un giorno quest'estate. Non abbiamo mai fatto le ferie, perciò posso garantire che con l'impegno possiamo cambiare questo mood. Il giorno successivo alle dimissioni di Palladino è stato inaspettato, perché lui aveva fatto un ottimo lavoro. Io sono stato troppo entrante in certe occasioni ma è anche il mio lavoro dare degli stimoli e delle scosse. Successivamente ci siamo messi a lavoro, pensando subito a Pioli: lo abbiamo chiamato il giorno dopo le dimissioni. Da lì è partito tutto, non abbiamo mai sondato altri giocatori, lui ci ha dato carta bianca e c'è stata una stretta di mano virtuale per le questioni burocratiche che lo legavano all'Arabia. Per Gosens abbiamo avuto un'offerta irrinunciabile, ma lui è troppo importante per questo gruppo. Per Comuzzo abbiamo avuto un'offerta enorme dall'Arabia, dove lo voleva fortemente Inzaghi, ma la sua è una scelta da rispettare, non era pronto per questa scelta di vita. Deve fare un ulteriore step e siamo felici che possa farlo con noi. È un'altra medaglia, assieme a Kayode, Martinelli, Fortini, Ndour, Kouadio, Kospo, che il nostro settore giovanili si può appuntare. Abbiamo rifiutato tante offerte, anche per Pablo Mari e De Gea. Da una parte abbiamo Gosens e Parisi, da cui vogliamo tanto di più e glielo abbiamo dimostrato con i fatti allungandogli il contratto. Dall'altra parte abbiamo cercato a lungo Lamptey perché ci piace tantissimo. Su Fortini crediamo molto, ha avuto problemi fisici ma ha la nostra fiducia. Lo volevano tutte le squadre di Serie B e 3-4 di A. Valentini? Abbiamo deciso che siccome si era trovato molto bene a Verona un altro anno di crescita ci poteva stare, visto che eravamo coperti. A centrocampo abbiamo preso Sohm, Fazzini e Nicolussi Caviglia, oltre a quelli che già abbiamo. Abbiamo investito su tutti i reparti ed è normale spendere di più sulla punta. Su Lindelof era legato alla partenza di Comuzzo. Lo avevamo già bloccato e non ci abbiamo fatto nemmeno una bella figura. Ceballos nulla di concreto. Beltran? Ha rifiutato il Flamengo e di andare in Russia, ma il suo comportamento è sempre stato eccezionale e noi abbiamo fatto altrettanto. È ancora nostro e gli auguriamo il meglio. Kessié? C'è stata una chiacchierata, lui aveva interesse a tornare in Europa ma non ci sarebbero mai state le condizioni. Gudmundsson? È stata lunga ma tra la voglia sua, nostra e di Pioli, alla fine abbiamo trovato una situazione che è andata bene a tutti i quanti. Martinelli? È stata discussione di tutti i giorni ma lui è un ragazzo forte, che con De Gea e i preparatori può crescere. Questo per lui sarà un anno importantissimo e sono convinto che qualche spazio se lo troverà. 35 milioni per Comuzzo sono un'offerta irrinunciabile? Da direttore dico di sì, sono un'offerta a cui non si può dire di no. Ma io sono un dirigente, la proprietà è un'altra cosa. Kospo? Lo abbiamo seguito tanto, il nostro responsabile del vivaio si è tanto interfacciato per tutto l'anno con Goretti: siamo felici di averlo preso, ci puntiamo tanto".