"Pronti, via, ed Hojlund s’è sbarazzato immediatamente di qualsiasi pregiudizio di facciata, ha sistemato in archivio il sospetto che a Manchester si fosse un po’ impigrito, ha rimesso la propria natura al centro del dibattito e si è impadronito del cuore di Napoli". Così La Gazzetta dello Sport scrive sull'impatto del danese: "Ai centravanti, da sempre, è dedicato un affetto assai speciale, non fosse altro perché alimentano sogni. Hojlund ha spaccato la gara di Firenze - c’era già nell’1-0 dal dischetto di De Bruyne - e poi ha demolito le preoccupazioni post Manchester con due spallate due allo Sporting Lisbona; ma, affinché la felicità non evaporasse in fretta, quando la sfida con il Genoa s’era «avvelenata», con l’aiuto di Anguissa l’ha ribaltata.
I gol si contano, ovvio, però a volte si pesano anche, e sulla bilancia del campionato RH è il fattore positivo d’una squadra che segna poco, adesso forse il giusto, che in casa sa come trasformarsi diventando cinica, persino spietata, talvolta esagerata: dieci gol in quattro partite - tra campionato e Champions - rappresentano una polizza assicurativa e ora che il Como s’avvicina, con la danza del suo calcio fascinoso, al centro del tridente di Conte c’è bisogno di un uomo che sappia cosa dire nel momento più giusto, più propizio o anche no.
di Napoli Magazine
31/10/2025 - 11:46
"Pronti, via, ed Hojlund s’è sbarazzato immediatamente di qualsiasi pregiudizio di facciata, ha sistemato in archivio il sospetto che a Manchester si fosse un po’ impigrito, ha rimesso la propria natura al centro del dibattito e si è impadronito del cuore di Napoli". Così La Gazzetta dello Sport scrive sull'impatto del danese: "Ai centravanti, da sempre, è dedicato un affetto assai speciale, non fosse altro perché alimentano sogni. Hojlund ha spaccato la gara di Firenze - c’era già nell’1-0 dal dischetto di De Bruyne - e poi ha demolito le preoccupazioni post Manchester con due spallate due allo Sporting Lisbona; ma, affinché la felicità non evaporasse in fretta, quando la sfida con il Genoa s’era «avvelenata», con l’aiuto di Anguissa l’ha ribaltata.
I gol si contano, ovvio, però a volte si pesano anche, e sulla bilancia del campionato RH è il fattore positivo d’una squadra che segna poco, adesso forse il giusto, che in casa sa come trasformarsi diventando cinica, persino spietata, talvolta esagerata: dieci gol in quattro partite - tra campionato e Champions - rappresentano una polizza assicurativa e ora che il Como s’avvicina, con la danza del suo calcio fascinoso, al centro del tridente di Conte c’è bisogno di un uomo che sappia cosa dire nel momento più giusto, più propizio o anche no.
 
     
    