“Hanno provato a mandarmi in prestito in America. Ho detto, ‘Nessuna possibilità.'”. A parlare è Pierre-Emerick Aubameyang, attaccante dell’Al-Qadisiya e della nazionale gabonese che si è raccontato ai microfoni del The Athletic
Il calciatore ripercorre il suo periodo al Chelsea. Dall’addio di Tuchel all’arrivo di Potter. “Mi sentivo arrabbiato. Da quel momento, ho detto: ‘La stagione per me è già finita.’ Andavo solo ad allenarmi per mantenere la forma; sapevo che non avrei giocato”.
Il debutto di Aubameyang con il è coinciso con una deludente sconfitta contro la Dinamo Zagabria. “Quando arrivi in un posto nuovo, vuoi subito dimostrare di essere coinvolto,” ha riflettuto. “È stata la peggior partita della mia vita, ma l’ho fatto perché dovevo giocare".
“Tuchel? Non lo riconoscevo. Non era il ragazzo che conoscevo qualche anno fa. Era l’unico che mi capiva davvero a Dortmund. Al Chelsea, sembrava che ci fosse qualcosa che non andava".
L’attaccante parla del suo rapporto con Lampard. “Mi ha detto: ‘Ok, ho bisogno di te. Voglio sapere come ti senti, se sei pronto a giocare di nuovo'”.
E conclude. “Hanno fatto confusione. Non sembrava nemmeno uno spogliatoio di calcio; era più simile a uno di rugby".
di Napoli Magazine
07/01/2025 - 15:02
“Hanno provato a mandarmi in prestito in America. Ho detto, ‘Nessuna possibilità.'”. A parlare è Pierre-Emerick Aubameyang, attaccante dell’Al-Qadisiya e della nazionale gabonese che si è raccontato ai microfoni del The Athletic
Il calciatore ripercorre il suo periodo al Chelsea. Dall’addio di Tuchel all’arrivo di Potter. “Mi sentivo arrabbiato. Da quel momento, ho detto: ‘La stagione per me è già finita.’ Andavo solo ad allenarmi per mantenere la forma; sapevo che non avrei giocato”.
Il debutto di Aubameyang con il è coinciso con una deludente sconfitta contro la Dinamo Zagabria. “Quando arrivi in un posto nuovo, vuoi subito dimostrare di essere coinvolto,” ha riflettuto. “È stata la peggior partita della mia vita, ma l’ho fatto perché dovevo giocare".
“Tuchel? Non lo riconoscevo. Non era il ragazzo che conoscevo qualche anno fa. Era l’unico che mi capiva davvero a Dortmund. Al Chelsea, sembrava che ci fosse qualcosa che non andava".
L’attaccante parla del suo rapporto con Lampard. “Mi ha detto: ‘Ok, ho bisogno di te. Voglio sapere come ti senti, se sei pronto a giocare di nuovo'”.
E conclude. “Hanno fatto confusione. Non sembrava nemmeno uno spogliatoio di calcio; era più simile a uno di rugby".