Calcio
IL COMMENTO - Gioele Dix: "Conte? L'Inter è una squadra umorale, bisogna lavorare sui nervi di tutti"
19.07.2020 03:00 di Napoli Magazine

Il noto comico e attore Gioele Dix, grande cuore nerazzurro, è intervenuto a Radio Sportiva in vista di questo incandescente finale di campionato. 


Sulla lotta scudetto: “Non ci credo più per l'Inter perché dovevamo crederci prima. Se penso ai punti persi, con tutto il rispetto degli avversari, pareva che il calendario fosse anche buono. Qualche pareggio era da mettere in conto, ma non delle sconfitte come quella con il Bologna. Possiamo credere ancora nella Lazio che deve affrontare la Juve. Se i biancocelesti tornano a giocare come prima della pausa… La Lazio ha smesso di fare la Lazio, i bianconeri si sono sgonfiati: l’Inter è invece rimasta costante nella sua tradizione, forse c’è troppa pressione da parte di Conte. In più mi pare che i tifosi nerazzurri siano un po’ troppo critici”.


Su Conte: “Non ho capito perché improvvisamente si è messo e ha messo tutto in discussione. Ha fatto riemergere una vecchia ruggine, quella di un uomo targato Juve che difficilmente avrebbe schiodato i cuori nerazzurri dalle vedute precedenti. Se è così inquieto non aiuta: l’Inter è una squadra umorale e storicamente “bipolare”. Ha sempre sostenuto di voler cominciare un progetto a lungo termine, poi forse si è abituato alla possibilità di vincere tutto e subito. Ricordiamoci che questa stagione doveva essere quella per ripartire in vista dell’anno prossimo e magari cercare un buon secondo posto”.


Sulle ambizioni: “Mancano un paio di calciatori importanti e capire se Eriksen è l’uomo giusto. Serve anche un po’ di pazienza in più: era partito calmo ma alla fine il primo impaziente è lui. Bisogna lavorare sui nervi”.

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IL COMMENTO - Gioele Dix: "Conte? L'Inter è una squadra umorale, bisogna lavorare sui nervi di tutti"

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19/07/2020 - 03:00

Il noto comico e attore Gioele Dix, grande cuore nerazzurro, è intervenuto a Radio Sportiva in vista di questo incandescente finale di campionato. 


Sulla lotta scudetto: “Non ci credo più per l'Inter perché dovevamo crederci prima. Se penso ai punti persi, con tutto il rispetto degli avversari, pareva che il calendario fosse anche buono. Qualche pareggio era da mettere in conto, ma non delle sconfitte come quella con il Bologna. Possiamo credere ancora nella Lazio che deve affrontare la Juve. Se i biancocelesti tornano a giocare come prima della pausa… La Lazio ha smesso di fare la Lazio, i bianconeri si sono sgonfiati: l’Inter è invece rimasta costante nella sua tradizione, forse c’è troppa pressione da parte di Conte. In più mi pare che i tifosi nerazzurri siano un po’ troppo critici”.


Su Conte: “Non ho capito perché improvvisamente si è messo e ha messo tutto in discussione. Ha fatto riemergere una vecchia ruggine, quella di un uomo targato Juve che difficilmente avrebbe schiodato i cuori nerazzurri dalle vedute precedenti. Se è così inquieto non aiuta: l’Inter è una squadra umorale e storicamente “bipolare”. Ha sempre sostenuto di voler cominciare un progetto a lungo termine, poi forse si è abituato alla possibilità di vincere tutto e subito. Ricordiamoci che questa stagione doveva essere quella per ripartire in vista dell’anno prossimo e magari cercare un buon secondo posto”.


Sulle ambizioni: “Mancano un paio di calciatori importanti e capire se Eriksen è l’uomo giusto. Serve anche un po’ di pazienza in più: era partito calmo ma alla fine il primo impaziente è lui. Bisogna lavorare sui nervi”.