Su Radio Punto Nuovo, nel corso di Punto Nuovo Sport, è intervenuto Daniel Martinez, giornalista di ESPN: “Il giorno della scomparsa di Diego è sempre sofferto, è andato via troppo presto e per questioni ancora oggi poco chiare. Ricordo dov’ero quando appresi la notizia, sono cose che ti tolgono il respiro. In Argentina ho seguito Diego per anni e so bene cosa rappresenta per Napoli. Per la città e per tutti è stato come perdere un familiare, è stato un uomo vero e sincero al di là dei limiti e dei difetti che ha avuto. È stato difficile vivere come Maradona e l’ha sofferta con tutto quello che ne è conseguito. Diego era un uomo complesso, ma interiormente vicino a chiunque e lo era in maniera onesta. Ricordo bene i giorni successivi alla sua scomparsa, come quel murales ai Quartieri Spagnoli sia risorto e diventato un santuario vero e proprio. Questo racconta l’amore di Napoli: in quel Murales è dove esiste ancora l’anima di Diego, il vero luogo di riposo eterno. Non lo è il cimitero di Buenos Aires, dove è visitato solamente dai suoi familiari ed è contornato da un qualcosa di anonimo. A Napoli è dove Diego continua a vivere oltre la morte, questo arriva forte e chiaro anche a tutta l’Argentina”.
di Napoli Magazine
25/11/2024 - 15:37
Su Radio Punto Nuovo, nel corso di Punto Nuovo Sport, è intervenuto Daniel Martinez, giornalista di ESPN: “Il giorno della scomparsa di Diego è sempre sofferto, è andato via troppo presto e per questioni ancora oggi poco chiare. Ricordo dov’ero quando appresi la notizia, sono cose che ti tolgono il respiro. In Argentina ho seguito Diego per anni e so bene cosa rappresenta per Napoli. Per la città e per tutti è stato come perdere un familiare, è stato un uomo vero e sincero al di là dei limiti e dei difetti che ha avuto. È stato difficile vivere come Maradona e l’ha sofferta con tutto quello che ne è conseguito. Diego era un uomo complesso, ma interiormente vicino a chiunque e lo era in maniera onesta. Ricordo bene i giorni successivi alla sua scomparsa, come quel murales ai Quartieri Spagnoli sia risorto e diventato un santuario vero e proprio. Questo racconta l’amore di Napoli: in quel Murales è dove esiste ancora l’anima di Diego, il vero luogo di riposo eterno. Non lo è il cimitero di Buenos Aires, dove è visitato solamente dai suoi familiari ed è contornato da un qualcosa di anonimo. A Napoli è dove Diego continua a vivere oltre la morte, questo arriva forte e chiaro anche a tutta l’Argentina”.