A "1 Football Club", programma radiofonico in onda su 1 Station Radio, è intervenuto Arturo Minervini, conduttore di 16Napoli su 8 Channel:
Sarà un buon Natale per i tifosi del Napoli?
“Ci prepariamo al Natale che è stato salvato da San Meret. È il protettore di queste terre! Sarebbe stato brutto arrivarci con un pareggio, magari dopo una gara che avevi dominato nel primo tempo, giocando sicuramente il miglior primo tempo della gestione Conte. Poi, però, ecco, questo secondo tempo… facciamo fatica a spiegarlo, anche se è giusto arrabbiarsi. Ha fatto bene Conte ad arrabbiarsi. Poi parleremo anche di lui, ma alla fine Meret ci ha salvato, va bene così. Siamo secondi con questa vittoria e poi troviamo sempre il modo di vincere, anche sabato a Genova. Sarà una lunga corsa, quest’anno".
Se il tuo portiere è il migliore in campo, vuol dire che forse ci sono stati dei problemi in altri reparti. Cosa è mancato al Napoli?
"Sì, perché il primo tempo è stato bellissimo. Il Napoli ha mostrato anche delle novità tattiche molto interessanti, come il triangolo nella catena di sinistra, che mi ricorda quello visto con Sarri, devastante. Anche gli esterni erano molto pericolosi, si buttavano dentro l’area del Genoa con il tempo giusto. È stato un primo tempo veramente bello. Il secondo tempo, invece, il Napoli non ha giocato. Non so se sia stata una reazione emotiva a quel dominio totale del primo tempo. Probabilmente la squadra si è sentita troppo superiore al Genoa e non si aspettava la reazione della squadra avversaria, che invece è entrata nel secondo tempo agguerritissima, dando battaglia su ogni pallone. Il Napoli non è riuscito a creare nulla, ed è successo diverse volte quest’anno. Il Napoli ha giocato dei primi tempi in cui non era pericoloso, ma non subiva mai. In questa partita, invece, ha creato poco, ma ha subito tantissimi pericoli. Meret ha veramente salvato la partita, altrimenti non avremmo vinto. Però credo che anche Conte avrebbe potuto intervenire prima. Aspettare fino al 75°-76° minuto per fare i primi cambi, quando dal primo pallone del secondo tempo si era visto che qualcosa era cambiato, l’ho trovato un po' strano. I cambi erano sempre conservativi. Conte ci ha detto che le qualità della squadra sono quelle. Il ritardo nei cambi ha concesso troppo al Genoa, che ha avuto l’opportunità di essere pericoloso. Se li avesse gestiti meglio, forse avrebbe potuto evitare il pericolo. Appena è iniziato il secondo tempo, dalle primissime battute, si capiva che l’inerzia della partita era cambiata. Meret aveva già fatto quella grande parata su Pinamonti prima del gol dell'1-2. Probabilmente lì bisognava intervenire, ma non l'abbiamo fatto. Comunque, speriamo che con il mercato di gennaio, Conte possa trovare i giusti sostituti che eliminino l’alibi della mancanza di sostituti e diano la possibilità di fare delle modifiche durante la partita".
Secondo lei, la gestione dei cambi è un tallone d’Achille per Conte?
"No, ma mi auguro che con il mercato di gennaio arrivi qualcuno che permetta a Conte di fare qualcosa in più, perché sta diventando un po’ troppo grande questo alibi. Non capisco perché Spinazzola giochi invece di dare spazio a Ngonge. Inoltre, abbiamo acquistato Gilmour, ma non lo vediamo mai in campo. Non riesco a capire perché non si diano 20 minuti a un giocatore come lui, per cambiare il ritmo della partita. Certo, a volte capita che non riesci a gestire bene la partita, ma Conte dovrebbe provare a cambiare un po’ le cose, soprattutto con la sua esperienza".
Quindi pensa che Conte non si fidi delle risorse in panchina?
"Esatto, sembra che non si fidi delle risorse a disposizione. Altrimenti non troverei spiegazioni per cui qualcuno giochi tanto, mentre altri non vengono mai considerati. Il centrocampo è sempre lo stesso, va bene, ma poi abbiamo comprato Gilmour, quindi un po’ di spazio per farlo entrare ci dovrebbe essere. Soprattutto in una partita dove magari serve cambiare il ritmo. Però, secondo me, Conte è un po' testardo in questo. È parte del suo carattere e della sua storia. Noi non possiamo metterci a livello di Conte, che è sicuramente più esperto e vincente di noi, ma io la penso così sulla gestione dei cambi. Quest’anno, sinceramente, non lo vedo molto bene. Mi auguro che lui possa migliorare in questo. Ma, come ho detto, non si fida delle risorse che ha in panchina. E poi, se non lo fa, è difficile trovare una spiegazione. Non posso credere che sia solo una questione di qualità, forse è anche una questione di fiducia. Conte ha sempre fatto molto bene in campionato, ma ha avuto delle difficoltà nelle coppe, proprio per questa difficoltà a gestire le rotazioni".
Il Napoli, a gennaio, ha bisogno di un difensore, di un centrocampista, e di risolvere le questioni rinnovi?
"Sì, il Napoli ha bisogno di un centrocampista, senza dubbio. Abbiamo visto che il ruolo di Folorunsho è stato molto marginale e credo che andrà via a gennaio. Serve un centrocampista che possa far rifiatare anche Anguissa in alcune situazioni. Mi immagino una mezzala che abbia un po’ di quantità e qualità. Quello sarebbe il profilo ideale. Poi per quanto riguarda l’esterno destro, non so come finirà. In attacco c’è abbondanza. Ma sì, sicuramente ci serve un difensore centrale e un centrocampista. Bisogna vedere cosa succederà con i contratti di Meret e Kvaratskhelia. Uno dei due si potrebbe anche separare, ma l’importante è saperlo per tempo, così da poter reagire. In ogni caso, bisogna prepararsi a tutte le situazioni. La gestione del mercato è fondamentale".
Cosa l’ha colpita delle parole di Rudi Garcia?
“Le parole di Garcia mi hanno colpito perché ha fatto qualche autogol. Ha parlato di 'coglione’ riferendosi a De Laurentiis, ma quelli sono sempre due. In quella stagione, Garcia ha fatto disastri: ha perso lo spogliatoio, non ha saputo gestire la parte atletica, i rapporti con la piazza e con il presidente. Ha ammesso gli errori di De Laurentiis, ma non è certo lui il santo che ora ci viene a fare la morale. Se non ti comprano i giocatori, non è certo colpa del presidente solo. Se non ti sei imposto per farti comprare quello che ti serviva, allora devi anche fare autocritica. Non puoi dare tutta la colpa a De Laurentiis. Poi, con Conte è diverso. Se dice di volere certi giocatori, loro arrivano subito. Garcia invece ha fatto molta fatica su questo".
di Napoli Magazine
23/12/2024 - 12:17
A "1 Football Club", programma radiofonico in onda su 1 Station Radio, è intervenuto Arturo Minervini, conduttore di 16Napoli su 8 Channel:
Sarà un buon Natale per i tifosi del Napoli?
“Ci prepariamo al Natale che è stato salvato da San Meret. È il protettore di queste terre! Sarebbe stato brutto arrivarci con un pareggio, magari dopo una gara che avevi dominato nel primo tempo, giocando sicuramente il miglior primo tempo della gestione Conte. Poi, però, ecco, questo secondo tempo… facciamo fatica a spiegarlo, anche se è giusto arrabbiarsi. Ha fatto bene Conte ad arrabbiarsi. Poi parleremo anche di lui, ma alla fine Meret ci ha salvato, va bene così. Siamo secondi con questa vittoria e poi troviamo sempre il modo di vincere, anche sabato a Genova. Sarà una lunga corsa, quest’anno".
Se il tuo portiere è il migliore in campo, vuol dire che forse ci sono stati dei problemi in altri reparti. Cosa è mancato al Napoli?
"Sì, perché il primo tempo è stato bellissimo. Il Napoli ha mostrato anche delle novità tattiche molto interessanti, come il triangolo nella catena di sinistra, che mi ricorda quello visto con Sarri, devastante. Anche gli esterni erano molto pericolosi, si buttavano dentro l’area del Genoa con il tempo giusto. È stato un primo tempo veramente bello. Il secondo tempo, invece, il Napoli non ha giocato. Non so se sia stata una reazione emotiva a quel dominio totale del primo tempo. Probabilmente la squadra si è sentita troppo superiore al Genoa e non si aspettava la reazione della squadra avversaria, che invece è entrata nel secondo tempo agguerritissima, dando battaglia su ogni pallone. Il Napoli non è riuscito a creare nulla, ed è successo diverse volte quest’anno. Il Napoli ha giocato dei primi tempi in cui non era pericoloso, ma non subiva mai. In questa partita, invece, ha creato poco, ma ha subito tantissimi pericoli. Meret ha veramente salvato la partita, altrimenti non avremmo vinto. Però credo che anche Conte avrebbe potuto intervenire prima. Aspettare fino al 75°-76° minuto per fare i primi cambi, quando dal primo pallone del secondo tempo si era visto che qualcosa era cambiato, l’ho trovato un po' strano. I cambi erano sempre conservativi. Conte ci ha detto che le qualità della squadra sono quelle. Il ritardo nei cambi ha concesso troppo al Genoa, che ha avuto l’opportunità di essere pericoloso. Se li avesse gestiti meglio, forse avrebbe potuto evitare il pericolo. Appena è iniziato il secondo tempo, dalle primissime battute, si capiva che l’inerzia della partita era cambiata. Meret aveva già fatto quella grande parata su Pinamonti prima del gol dell'1-2. Probabilmente lì bisognava intervenire, ma non l'abbiamo fatto. Comunque, speriamo che con il mercato di gennaio, Conte possa trovare i giusti sostituti che eliminino l’alibi della mancanza di sostituti e diano la possibilità di fare delle modifiche durante la partita".
Secondo lei, la gestione dei cambi è un tallone d’Achille per Conte?
"No, ma mi auguro che con il mercato di gennaio arrivi qualcuno che permetta a Conte di fare qualcosa in più, perché sta diventando un po’ troppo grande questo alibi. Non capisco perché Spinazzola giochi invece di dare spazio a Ngonge. Inoltre, abbiamo acquistato Gilmour, ma non lo vediamo mai in campo. Non riesco a capire perché non si diano 20 minuti a un giocatore come lui, per cambiare il ritmo della partita. Certo, a volte capita che non riesci a gestire bene la partita, ma Conte dovrebbe provare a cambiare un po’ le cose, soprattutto con la sua esperienza".
Quindi pensa che Conte non si fidi delle risorse in panchina?
"Esatto, sembra che non si fidi delle risorse a disposizione. Altrimenti non troverei spiegazioni per cui qualcuno giochi tanto, mentre altri non vengono mai considerati. Il centrocampo è sempre lo stesso, va bene, ma poi abbiamo comprato Gilmour, quindi un po’ di spazio per farlo entrare ci dovrebbe essere. Soprattutto in una partita dove magari serve cambiare il ritmo. Però, secondo me, Conte è un po' testardo in questo. È parte del suo carattere e della sua storia. Noi non possiamo metterci a livello di Conte, che è sicuramente più esperto e vincente di noi, ma io la penso così sulla gestione dei cambi. Quest’anno, sinceramente, non lo vedo molto bene. Mi auguro che lui possa migliorare in questo. Ma, come ho detto, non si fida delle risorse che ha in panchina. E poi, se non lo fa, è difficile trovare una spiegazione. Non posso credere che sia solo una questione di qualità, forse è anche una questione di fiducia. Conte ha sempre fatto molto bene in campionato, ma ha avuto delle difficoltà nelle coppe, proprio per questa difficoltà a gestire le rotazioni".
Il Napoli, a gennaio, ha bisogno di un difensore, di un centrocampista, e di risolvere le questioni rinnovi?
"Sì, il Napoli ha bisogno di un centrocampista, senza dubbio. Abbiamo visto che il ruolo di Folorunsho è stato molto marginale e credo che andrà via a gennaio. Serve un centrocampista che possa far rifiatare anche Anguissa in alcune situazioni. Mi immagino una mezzala che abbia un po’ di quantità e qualità. Quello sarebbe il profilo ideale. Poi per quanto riguarda l’esterno destro, non so come finirà. In attacco c’è abbondanza. Ma sì, sicuramente ci serve un difensore centrale e un centrocampista. Bisogna vedere cosa succederà con i contratti di Meret e Kvaratskhelia. Uno dei due si potrebbe anche separare, ma l’importante è saperlo per tempo, così da poter reagire. In ogni caso, bisogna prepararsi a tutte le situazioni. La gestione del mercato è fondamentale".
Cosa l’ha colpita delle parole di Rudi Garcia?
“Le parole di Garcia mi hanno colpito perché ha fatto qualche autogol. Ha parlato di 'coglione’ riferendosi a De Laurentiis, ma quelli sono sempre due. In quella stagione, Garcia ha fatto disastri: ha perso lo spogliatoio, non ha saputo gestire la parte atletica, i rapporti con la piazza e con il presidente. Ha ammesso gli errori di De Laurentiis, ma non è certo lui il santo che ora ci viene a fare la morale. Se non ti comprano i giocatori, non è certo colpa del presidente solo. Se non ti sei imposto per farti comprare quello che ti serviva, allora devi anche fare autocritica. Non puoi dare tutta la colpa a De Laurentiis. Poi, con Conte è diverso. Se dice di volere certi giocatori, loro arrivano subito. Garcia invece ha fatto molta fatica su questo".