Calcio
IL COMMENTO - Zuliani: "Conte vuole comandare e Giuntoli non lo ha voluto per questo"
29.06.2024 10:28 di Napoli Magazine

Claudio Zuliani, giornalista, ha commentato l'arrivo di Antonio Conte al Napoli nel suo editoriale per Bianconeranews: "La verità su Antonio Conte la sappiamo: voleva tornare a tutti i costi alla Juve ora e allora ma in nessuno dei due casi ha trovato terreno fertile per farlo. I tifosi della Juventus sono spaccati da quel giorno ma anche stavolta, in tanti, speravano che Antonio potesse far ritorno a casa. I fatti ci dicono che a distanza di alcuni anni si sia fortemente pentito di averci abbandonato quel 16 luglio caliente quando nessuno se lo aspettava a ritiro iniziato. Perché non gli avevano comprato Cuadrado? No dai, quelle sono piccole scusanti. La realtà ci racconta di un carattere, quello di Antonio, che si è fortificato sempre di più con il passare delle vittorie e che lo ha portato oggi a dichiarare: ”sono un manager e decido io”. Questo è il punto. Il presidente Andrea Agnelli è uno che non dimentica e quando Allegri chiudeva il suo primo ciclo bianconero ha lasciato la decisione a Nedved e Paratici che hanno virato su mastro Sarri. Conte ha scelto la parte oscura della forza e molti tifosi della Juve se la sono legata al dito anche se lui, in tempi non sospetti, disse che un professionista va dove lo chiamano e dedica tutto sé stesso alla squadra per cui lavora in quel momento. La stessa situazione si è riproposta in questa primavera con Antonio libero e la Juve alla ricerca del nuovo allenatore in sostituzione di Allegri, ancora una volta. Il direttore tecnico di oggi, Giuntoli, come quelli di allora, ha preferito una nuova soluzione piuttosto che riportarsi in casa un manager fatto e finito che sa tutto del mondo Juve ma che pretende di comandare: dal settore sportivo a quello della comunicazione. Questa è la forza di Antonio ma contemporaneamente il suo più grosso limite. Se da un alto hai la certezza che valorizzerà al massimo i suoi giocatori, dall’altro devi accettare di convivere con un martello continuo che vuole avere l’ultima parola. E oggi come allora, la Juventus non lo poteva/voleva accettare".

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IL COMMENTO - Zuliani: "Conte vuole comandare e Giuntoli non lo ha voluto per questo"

di Napoli Magazine

29/06/2024 - 10:28

Claudio Zuliani, giornalista, ha commentato l'arrivo di Antonio Conte al Napoli nel suo editoriale per Bianconeranews: "La verità su Antonio Conte la sappiamo: voleva tornare a tutti i costi alla Juve ora e allora ma in nessuno dei due casi ha trovato terreno fertile per farlo. I tifosi della Juventus sono spaccati da quel giorno ma anche stavolta, in tanti, speravano che Antonio potesse far ritorno a casa. I fatti ci dicono che a distanza di alcuni anni si sia fortemente pentito di averci abbandonato quel 16 luglio caliente quando nessuno se lo aspettava a ritiro iniziato. Perché non gli avevano comprato Cuadrado? No dai, quelle sono piccole scusanti. La realtà ci racconta di un carattere, quello di Antonio, che si è fortificato sempre di più con il passare delle vittorie e che lo ha portato oggi a dichiarare: ”sono un manager e decido io”. Questo è il punto. Il presidente Andrea Agnelli è uno che non dimentica e quando Allegri chiudeva il suo primo ciclo bianconero ha lasciato la decisione a Nedved e Paratici che hanno virato su mastro Sarri. Conte ha scelto la parte oscura della forza e molti tifosi della Juve se la sono legata al dito anche se lui, in tempi non sospetti, disse che un professionista va dove lo chiamano e dedica tutto sé stesso alla squadra per cui lavora in quel momento. La stessa situazione si è riproposta in questa primavera con Antonio libero e la Juve alla ricerca del nuovo allenatore in sostituzione di Allegri, ancora una volta. Il direttore tecnico di oggi, Giuntoli, come quelli di allora, ha preferito una nuova soluzione piuttosto che riportarsi in casa un manager fatto e finito che sa tutto del mondo Juve ma che pretende di comandare: dal settore sportivo a quello della comunicazione. Questa è la forza di Antonio ma contemporaneamente il suo più grosso limite. Se da un alto hai la certezza che valorizzerà al massimo i suoi giocatori, dall’altro devi accettare di convivere con un martello continuo che vuole avere l’ultima parola. E oggi come allora, la Juventus non lo poteva/voleva accettare".