Calcio
IL MATTINO - D'Ambrosio: "Sono tifoso di Napoli, di questa terra e delle sue bellezze, andai allo stadio di nascosto ad omaggiare Pino Daniele"
08.09.2025 13:43 di Napoli Magazine
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Danilo D'Ambrosio, ex difensore di Inter e Monza, ha rilasciato alcune dichiarazioni ai taccuini de Il Mattino, spiegando le origini della sua passione per l'Inter: "Quando ero piccolo le partite erano trasmesse solo su Tele+ e in casa non avevamo la possibilità di vederle. Così andavo dal mio vicino che era malato dell'Inter. In quel periodo c'erano Ronaldo, Baggio e altri campioni. Praticamente si vedeva solo l'Inter. Ma essere tifoso nerazzurro non vuol dire non sentirmi napoletano. Sono tifoso di Napoli, di questa terra e delle sue bellezze di ogni genere. Quando nel 2015 organizzarono la celebrazione per omaggiare Pino Daniele al San Paolo, andai allo stadio "nascosto", senza dirlo a nessuno. Napoli-Juve si giocava la sera e io avevo giocato a ora di pranzo con l'Inter. Volevo condividere con il mio popolo il tributo a un gigante. Ho scelto anche la sua canzone "Amore senza fine" come colonna sonora del flashmob che ho organizzato a Milano per chiedere a Enza di sposarmi. Insomma: ho il sangue azzurro e ho voluto che i miei figli nascessero a Napoli. In due in casa a voler diventare calciatori? Dario è il mio gemello e abbiamo condiviso l'inizio del percorso. Nelle giovanili della Salernitana eravamo insieme e mi è stato di grande aiuto. Poi le strade si sono separate, ma il legame è rimasto indissolubile. Da piccolini litigavamo ogni minuto, ora siamo inseparabili. Anche perché, come dicono gli amici di Caivano, sono rimasto Danilo e non sono mai diventato D'Ambrosio. Anche quando ho coronato il sogno di giocare in serie A o indossare la maglia dell'Inter".

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08/09/2025 - 13:43

Danilo D'Ambrosio, ex difensore di Inter e Monza, ha rilasciato alcune dichiarazioni ai taccuini de Il Mattino, spiegando le origini della sua passione per l'Inter: "Quando ero piccolo le partite erano trasmesse solo su Tele+ e in casa non avevamo la possibilità di vederle. Così andavo dal mio vicino che era malato dell'Inter. In quel periodo c'erano Ronaldo, Baggio e altri campioni. Praticamente si vedeva solo l'Inter. Ma essere tifoso nerazzurro non vuol dire non sentirmi napoletano. Sono tifoso di Napoli, di questa terra e delle sue bellezze di ogni genere. Quando nel 2015 organizzarono la celebrazione per omaggiare Pino Daniele al San Paolo, andai allo stadio "nascosto", senza dirlo a nessuno. Napoli-Juve si giocava la sera e io avevo giocato a ora di pranzo con l'Inter. Volevo condividere con il mio popolo il tributo a un gigante. Ho scelto anche la sua canzone "Amore senza fine" come colonna sonora del flashmob che ho organizzato a Milano per chiedere a Enza di sposarmi. Insomma: ho il sangue azzurro e ho voluto che i miei figli nascessero a Napoli. In due in casa a voler diventare calciatori? Dario è il mio gemello e abbiamo condiviso l'inizio del percorso. Nelle giovanili della Salernitana eravamo insieme e mi è stato di grande aiuto. Poi le strade si sono separate, ma il legame è rimasto indissolubile. Da piccolini litigavamo ogni minuto, ora siamo inseparabili. Anche perché, come dicono gli amici di Caivano, sono rimasto Danilo e non sono mai diventato D'Ambrosio. Anche quando ho coronato il sogno di giocare in serie A o indossare la maglia dell'Inter".