Umberto Chiariello, giornalista, ha rilasciato alcune dichiarazioni a Radio CRC in merito alla sfida di campionato tra Milan e Napoli: "Milan-Napoli è una partita molto sentita, ma per una volta tanto non è sentita dai napoletani quanto è sentita dai milanisti. Perché i napoletani oggi si godono quelli seri, quelli che non stanno sempre su piede di guerra, quelli che non stanno sempre a dire tutto sbagliato, tutto da rifare, che hanno sempre qualcosa da cui prendere distanza o recriminare, ma quelli lasciamoli perdere. Oggi il popolo novato è un popolo orgoglioso, perfino sereno per certi aspetti. Come serena e composta è stata l'esultanza al quarto scudetto, nonostante le note thrilling della penultima di campionato, quando c'è stato l'incrocio InterLazio e Parma-Napoli. Beh, quella è una di quelle giornate che ne vale 20, che è durata un'eternità e che ha dato la svolta al campionato, fortunatamente per il Napoli favorevole agli azzurri. Oggi, per dire, questo ricordo viene attualizzato all'interno del film “Again”, che sta avendo un grande successo nelle sale, tant'è vero che è primo per incassi. Sta andando molto bene. Il popolo napoletano in questo momento è sereno. C'è una grande squadra, c'è un grandissimo allenatore, c'è una grande società. Il Napoli si può anche permettere il lusso di qualche piccolo passo falso. Il Napoli c'è e ci sarà. Non è un work in progress, checché Conte dica che non ha la rosa rodata rispetto ad altri, ma quella è strategia gesuita, come l'ha definita il grande Garlando della Gazzetta. Il Milan, no, il Milan è un working progress, è una strada che si sta facendo per strada, man mano, con tanti interrogativi. (...) Sarà il Napoli a farci capire qual è il Milan. Perché il Napoli con la sua identità, con la sua forza, con la sua cattiveria agonistica, con la sua mentalizzazione di stile contiano, anche se cambia la coppia di centrali per ennesima volta. Vale a dire Beukema e Juan Jesus, cioè le seconde linee, le alternative ai due titolari Rrahmani e Buongiorno, mantiene comunque sulla carta una buonissima tenuta difensiva. Il Napoli può e deve dimostrare al Milan cosa significa una squadra che ha delle certezze rispetto a una squadra che chiede cerca certezze, perché di fondo l'unica vera innovazione di quest'anno si chiama KDB Kevin de Bruyne, che è un’innovazione al di là di Beukema al posto di quelli. Sono ricambi dovuti a infortuni, a squalifiche eccetera. (...) Kevin De Bruyne deve ancora trovare la sua collocazione in campo precisa. In un centrocampo liquido, senza ruoli predefiniti, è lui che si deve saper muovere con la sua intelligenza tattica e con la sua sapienza tecnica. Lo stiamo aspettando, ma dobbiamo farlo serenamente, fiduciosamente, perché col Sassuolo e con la Fiorentina ha mostrato buone cose, col Cagliari e con il Pisa un po' meno. Ma certo ancora non fa la differenza come può e come deve. Se si accende De Bruyne, probabilmente si accende anche Hojlund e allora si spengono le luci a San Siro”.
di Napoli Magazine
28/09/2025 - 07:13
Umberto Chiariello, giornalista, ha rilasciato alcune dichiarazioni a Radio CRC in merito alla sfida di campionato tra Milan e Napoli: "Milan-Napoli è una partita molto sentita, ma per una volta tanto non è sentita dai napoletani quanto è sentita dai milanisti. Perché i napoletani oggi si godono quelli seri, quelli che non stanno sempre su piede di guerra, quelli che non stanno sempre a dire tutto sbagliato, tutto da rifare, che hanno sempre qualcosa da cui prendere distanza o recriminare, ma quelli lasciamoli perdere. Oggi il popolo novato è un popolo orgoglioso, perfino sereno per certi aspetti. Come serena e composta è stata l'esultanza al quarto scudetto, nonostante le note thrilling della penultima di campionato, quando c'è stato l'incrocio InterLazio e Parma-Napoli. Beh, quella è una di quelle giornate che ne vale 20, che è durata un'eternità e che ha dato la svolta al campionato, fortunatamente per il Napoli favorevole agli azzurri. Oggi, per dire, questo ricordo viene attualizzato all'interno del film “Again”, che sta avendo un grande successo nelle sale, tant'è vero che è primo per incassi. Sta andando molto bene. Il popolo napoletano in questo momento è sereno. C'è una grande squadra, c'è un grandissimo allenatore, c'è una grande società. Il Napoli si può anche permettere il lusso di qualche piccolo passo falso. Il Napoli c'è e ci sarà. Non è un work in progress, checché Conte dica che non ha la rosa rodata rispetto ad altri, ma quella è strategia gesuita, come l'ha definita il grande Garlando della Gazzetta. Il Milan, no, il Milan è un working progress, è una strada che si sta facendo per strada, man mano, con tanti interrogativi. (...) Sarà il Napoli a farci capire qual è il Milan. Perché il Napoli con la sua identità, con la sua forza, con la sua cattiveria agonistica, con la sua mentalizzazione di stile contiano, anche se cambia la coppia di centrali per ennesima volta. Vale a dire Beukema e Juan Jesus, cioè le seconde linee, le alternative ai due titolari Rrahmani e Buongiorno, mantiene comunque sulla carta una buonissima tenuta difensiva. Il Napoli può e deve dimostrare al Milan cosa significa una squadra che ha delle certezze rispetto a una squadra che chiede cerca certezze, perché di fondo l'unica vera innovazione di quest'anno si chiama KDB Kevin de Bruyne, che è un’innovazione al di là di Beukema al posto di quelli. Sono ricambi dovuti a infortuni, a squalifiche eccetera. (...) Kevin De Bruyne deve ancora trovare la sua collocazione in campo precisa. In un centrocampo liquido, senza ruoli predefiniti, è lui che si deve saper muovere con la sua intelligenza tattica e con la sua sapienza tecnica. Lo stiamo aspettando, ma dobbiamo farlo serenamente, fiduciosamente, perché col Sassuolo e con la Fiorentina ha mostrato buone cose, col Cagliari e con il Pisa un po' meno. Ma certo ancora non fa la differenza come può e come deve. Se si accende De Bruyne, probabilmente si accende anche Hojlund e allora si spengono le luci a San Siro”.