Stephan Lichtsteiner, ex terzino della Juventus, ha parlato rilasciato un'intervista alla Gazzetta dello Sport in cui ha parlato di Massimiliano Allegri e Antonio Conte, suoi tecnici nel periodo in bianconero: "Certo che parlo di Antonio e Max, mi legano a loro ricordi bellissimi. C'è solo una domanda alla quale non risponderà. Ovvero? Chi preferisco tra i due. Voglio bene a entrambi e non posso proprio scegliere Conte e Allegri sono accomunati dall'ossessione per la vittoria. Antonio la manifesta, Max la nasconde di più, ma hanno in testa cosa devono fare per vincere. E trovano sempre la chiave. Conte è più costruttore, Allegri più gestore. Ma ho letto e sentito tanti luoghi comuni su di loro. Non sono solo mica quello, hanno tantissime qualità. L'arrabbiatura più grande di Conte? Il terzo anno giocavamo a Verona, avevamo l'obiettivo dei 100 punti. Conte ci aveva già promesso due giorni di vacanza dopo la partita. Dopo venti minuti vincevamo 2-0. Nella ripresa ci addormentiamo e al 94' il Verona pareggiò. Antonio non ci lasciò liberi e ci convoco per la mattina dopo alle 8,30 a Vinovo. Arrivammo li, ci guardo in faccia e ci disse: "Adesso potete andare a fare due giorni di vacanza". Fu una grande lezione".
di Napoli Magazine
28/09/2025 - 10:26
Stephan Lichtsteiner, ex terzino della Juventus, ha parlato rilasciato un'intervista alla Gazzetta dello Sport in cui ha parlato di Massimiliano Allegri e Antonio Conte, suoi tecnici nel periodo in bianconero: "Certo che parlo di Antonio e Max, mi legano a loro ricordi bellissimi. C'è solo una domanda alla quale non risponderà. Ovvero? Chi preferisco tra i due. Voglio bene a entrambi e non posso proprio scegliere Conte e Allegri sono accomunati dall'ossessione per la vittoria. Antonio la manifesta, Max la nasconde di più, ma hanno in testa cosa devono fare per vincere. E trovano sempre la chiave. Conte è più costruttore, Allegri più gestore. Ma ho letto e sentito tanti luoghi comuni su di loro. Non sono solo mica quello, hanno tantissime qualità. L'arrabbiatura più grande di Conte? Il terzo anno giocavamo a Verona, avevamo l'obiettivo dei 100 punti. Conte ci aveva già promesso due giorni di vacanza dopo la partita. Dopo venti minuti vincevamo 2-0. Nella ripresa ci addormentiamo e al 94' il Verona pareggiò. Antonio non ci lasciò liberi e ci convoco per la mattina dopo alle 8,30 a Vinovo. Arrivammo li, ci guardo in faccia e ci disse: "Adesso potete andare a fare due giorni di vacanza". Fu una grande lezione".