Paolo Condò, sulle pagine del Corriere della Sera, ha analizzato così la sconfitta dell'Inter al Franchi. "L’Inter peggiore della stagione gioca come se fosse annoiata da sè stessa, una crisi di rigetto improvvisa e devastante che ne tocca la classifica, il vantaggio del Napoli adesso è reale e rischia di avere effetti pure sul morale perché ieri non c’è stata reazione, né ribellione e nemmeno un’attiva disperazione. Un’accettazione quasi ineluttabile della sconfitta da parte di una squadra ferma, smarrita in un reticolo di passaggi orizzontali o all’indietro perché incapace di trovare un’idea alternativa allo sfruttamento delle fasce, bloccate da Palladino. La Fiorentina ha segnato tre gol sfiorandone altrettanti, l’Inter ha costruito una sola occasione crepuscolare fallita da Arnautovic, e comunque la gara era già andata. Un dominio «travestito» perché la Viola si è preoccupata di contenere e ripartire lasciando la palla all’Inter, ma appena la recuperava — e non era difficile, perché la circolazione lentissima del possesso nerazzurro era a rischio — la quantità di giocatori viola che ripartivano veloci e ben distribuiti negli spazi era impressionante".
di Napoli Magazine
07/02/2025 - 14:35
Paolo Condò, sulle pagine del Corriere della Sera, ha analizzato così la sconfitta dell'Inter al Franchi. "L’Inter peggiore della stagione gioca come se fosse annoiata da sè stessa, una crisi di rigetto improvvisa e devastante che ne tocca la classifica, il vantaggio del Napoli adesso è reale e rischia di avere effetti pure sul morale perché ieri non c’è stata reazione, né ribellione e nemmeno un’attiva disperazione. Un’accettazione quasi ineluttabile della sconfitta da parte di una squadra ferma, smarrita in un reticolo di passaggi orizzontali o all’indietro perché incapace di trovare un’idea alternativa allo sfruttamento delle fasce, bloccate da Palladino. La Fiorentina ha segnato tre gol sfiorandone altrettanti, l’Inter ha costruito una sola occasione crepuscolare fallita da Arnautovic, e comunque la gara era già andata. Un dominio «travestito» perché la Viola si è preoccupata di contenere e ripartire lasciando la palla all’Inter, ma appena la recuperava — e non era difficile, perché la circolazione lentissima del possesso nerazzurro era a rischio — la quantità di giocatori viola che ripartivano veloci e ben distribuiti negli spazi era impressionante".