Calcio
IL PARERE - Marolda: "Napoli, il campionato resta aperto ma è dura, grande prestazione di Scuffet"
09.04.2025 17:48 di Napoli Magazine

Durante la trasmissione Bordocampo – I Tempo,  in onda su Radio Capri, è intervenuto Ciccio Marolda, giornalista:

“Il Napoli continua a sprecare occasioni. È stato sconcertante quello che abbiamo visto a Bologna: un primo tempo da squadra da scudetto e un secondo da squadra che difficilmente batterebbe una formazione in lotta per la salvezza. Sconcertante e difficile da spiegare questa doppia vita del Napoli in campo. Se è vero che il campionato resta aperto, è altrettanto vero che, alla luce di quanto visto – con l’Inter che vince a Monaco contro il Bayern – diventa sempre più dura per il Napoli, che ha comunque fatto il suo dovere fino ad oggi. Però è un peccato arrivare fino alla fine e non provare a vincere qualcosa di grandioso che darebbe il giusto contorno a questa stagione”.

Sulla mentalità:

“Ero convinto all’inizio che fosse una questione atletica, ma è impossibile. Il Napoli spegne la luce, non cala gradualmente: fa 45 minuti ottimi, poi scompare, e non si capisce più nulla. È atletica questa? Comincio ad avere forti dubbi. Credo che sia un Napoli che non ha la mentalità della squadra vincente. Il problema fisico lo limiterei ad alcuni giocatori non più giovanissimi, spremuti molto durante la stagione e durante le partite. Contro il Bologna, ad esempio, era chiaro che il Napoli fosse in difficoltà con alcuni uomini: Anguissa, Lobotka, Lukaku, Politano – che si è speso tantissimo. In panchina c’era qualcuno che poteva portare freschezza e voglia. Credo che il Napoli abbia dato tanto, troppo, fisicamente, e che l’allenatore abbia responsabilità: li vedo depressi, ma non incapaci di correre. I ragazzi corrono, ma male”.

Su Scuffet e Lukaku:

“Attorno a Scuffet c’erano delle perplessità: non giocava da tempo e quella era la sua prima con la maglia azzurra. Invece, a parte i primi dieci minuti in cui si è fatto prendere dall’emozione, ha tirato fuori una grandissima prestazione, salvando anche il risultato nel secondo tempo. Nel primo tempo hanno giocato tutti bene, ma nel secondo c’è stato un crollo. Di Lorenzo ha sofferto molto, è stato falloso come mai, ha rimediato un cartellino che lo terrà fuori nella prossima: lì si poteva fare qualcosa. Forse il Napoli avrebbe anche perso, ma almeno avrebbe provato a cambiare qualcosa. Invece la squadra di Conte ha aspettato passivamente fino alla fine. Cambiare giocatori a due minuti dalla fine o nel recupero mi sembra una presa in giro per chi entra”.

Sull’Inter:

“Hanno una qualità in panchina tale che chi entra non fa rimpiangere chi esce. Il Napoli, invece, questa differenza la sente eccome. Detto questo, bisogna riconoscere che il Napoli ha fatto il suo dovere: doveva tornare in Europa e c’è riuscito, garantendosi anche importanti entrate. Quando però sei lì, vedi l’obiettivo grande, e non riesci a centrarlo – non solo per merito degli altri, ma anche per demeriti tuoi – un po’ di amarezza ti resta”.

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IL PARERE - Marolda: "Napoli, il campionato resta aperto ma è dura, grande prestazione di Scuffet"

di Napoli Magazine

09/04/2025 - 17:48

Durante la trasmissione Bordocampo – I Tempo,  in onda su Radio Capri, è intervenuto Ciccio Marolda, giornalista:

“Il Napoli continua a sprecare occasioni. È stato sconcertante quello che abbiamo visto a Bologna: un primo tempo da squadra da scudetto e un secondo da squadra che difficilmente batterebbe una formazione in lotta per la salvezza. Sconcertante e difficile da spiegare questa doppia vita del Napoli in campo. Se è vero che il campionato resta aperto, è altrettanto vero che, alla luce di quanto visto – con l’Inter che vince a Monaco contro il Bayern – diventa sempre più dura per il Napoli, che ha comunque fatto il suo dovere fino ad oggi. Però è un peccato arrivare fino alla fine e non provare a vincere qualcosa di grandioso che darebbe il giusto contorno a questa stagione”.

Sulla mentalità:

“Ero convinto all’inizio che fosse una questione atletica, ma è impossibile. Il Napoli spegne la luce, non cala gradualmente: fa 45 minuti ottimi, poi scompare, e non si capisce più nulla. È atletica questa? Comincio ad avere forti dubbi. Credo che sia un Napoli che non ha la mentalità della squadra vincente. Il problema fisico lo limiterei ad alcuni giocatori non più giovanissimi, spremuti molto durante la stagione e durante le partite. Contro il Bologna, ad esempio, era chiaro che il Napoli fosse in difficoltà con alcuni uomini: Anguissa, Lobotka, Lukaku, Politano – che si è speso tantissimo. In panchina c’era qualcuno che poteva portare freschezza e voglia. Credo che il Napoli abbia dato tanto, troppo, fisicamente, e che l’allenatore abbia responsabilità: li vedo depressi, ma non incapaci di correre. I ragazzi corrono, ma male”.

Su Scuffet e Lukaku:

“Attorno a Scuffet c’erano delle perplessità: non giocava da tempo e quella era la sua prima con la maglia azzurra. Invece, a parte i primi dieci minuti in cui si è fatto prendere dall’emozione, ha tirato fuori una grandissima prestazione, salvando anche il risultato nel secondo tempo. Nel primo tempo hanno giocato tutti bene, ma nel secondo c’è stato un crollo. Di Lorenzo ha sofferto molto, è stato falloso come mai, ha rimediato un cartellino che lo terrà fuori nella prossima: lì si poteva fare qualcosa. Forse il Napoli avrebbe anche perso, ma almeno avrebbe provato a cambiare qualcosa. Invece la squadra di Conte ha aspettato passivamente fino alla fine. Cambiare giocatori a due minuti dalla fine o nel recupero mi sembra una presa in giro per chi entra”.

Sull’Inter:

“Hanno una qualità in panchina tale che chi entra non fa rimpiangere chi esce. Il Napoli, invece, questa differenza la sente eccome. Detto questo, bisogna riconoscere che il Napoli ha fatto il suo dovere: doveva tornare in Europa e c’è riuscito, garantendosi anche importanti entrate. Quando però sei lì, vedi l’obiettivo grande, e non riesci a centrarlo – non solo per merito degli altri, ma anche per demeriti tuoi – un po’ di amarezza ti resta”.