Calcio
IL PARERE - Piccari: "Napoli, forse è il momento di cambiare qualcosa"
22.10.2025 12:06 di Napoli Magazine
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A "1 Football Club", programma radiofonico condotto da Luca Cerchione in onda su 1 Station Radio, è intervenuto Marco Piccari, giornalista e direttore di Tuttomercatoweb.com. 
 
Direttore, è giusto non criticare Conte perché gode di una sorta di immunità dopo lo scudetto vinto? 
 
"È giusto essere intellettualmente onesti e dire le cose come stanno. Altrimenti non si cresce mai. Bisogna riconoscere che questa è stata una figuraccia bruttissima, e hanno sbagliato tutti: il Napoli, Conte, i giocatori. Non può passare sotto silenzio. L’anno scorso Antonio diceva che la rosa era corta, adesso che è troppo lunga. Non va bene. Se inserisci nove giocatori nuovi, devi assumerti la responsabilità di integrarli. Oggi la squadra è scarica, svuotata fisicamente e mentalmente. Forse qualcuno si sente appagato dopo lo scudetto, forse i nuovi non si sono ancora inseriti, ma Conte deve fare qualcosa in più anche dal punto di vista tattico. E poi c’è il solito ritornello: quando Conte va in Europa, le sue squadre fanno fatica. Bisogna dirlo. L’anno scorso il Napoli ha vinto meritatamente, superando anche gli infortuni; quest’anno, invece, a mio giudizio è stato fatto un grande mercato. E adesso, dopo tre mesi, non possiamo scoprire che la rosa non è all’altezza. Ieri il Napoli ha fatto una figuraccia che non può essere giustificata".
 
Se l’anno scorso abbiamo attribuito il merito dello scudetto a Conte, oggi dobbiamo dire che il 6-2 porta il suo nome? 
 
"È esattamente così, colpa di Conte e dei suoi giocatori. Ieri Conte ha sbagliato tanto. Io non ho visto nessun principio di gioco, nessuna reazione, nulla. È grave che una squadra alla terza partita di Champions faccia una figura del genere. Non può giustificarsi dicendo che i nuovi sono troppi: li ha voluti lui, e ci lavora dall’estate. Se a ottobre non si vede nulla, la responsabilità è sua. Lo sappiamo bene: il mercato del Napoli è stato fatto interamente da Conte. Tutti i giocatori arrivati li ha voluti lui, li ha scelti lui, non altri. Simeone e Raspadori sono stati mandati via per fare spazio ai nuovi. Se oggi queste scelte non stanno pagando, bisogna dirlo chiaramente".
 
Parliamo allora dei singoli: De Bruyne e Lucca. Lei che idea si è fatto? 
 
"De Bruyne mi sembra ancora un corpo estraneo alla squadra, mentre Lucca non è ancora pronto per questo livello. È difficile passare dall’essere protagonista altrove all’inserirsi in un gruppo campione d’Italia. Al momento mi sembra fuori contesto. Ieri De Bruyne, con tutto il rispetto, ha fatto una partita pessima".
 
Direttore, nota un certo timore reverenziale della piazza nei confronti di Conte e dei nuovi acquisti? Mi chiedo: se il risultato di ieri lo avessero fatto Rudi Garcia o Mazzarri, cosa sarebbe accaduto? 
 
"Sarebbero stati esonerati nel post partita e la stampa li avrebbe distrutti, hai perfettamente ragione. Io lo dico per rispetto nei confronti di Conte, non per attaccarlo. Ma bisogna essere onesti: quando va in Europa, Conte va in difficoltà. È sempre stato così. E il Napoli, negli ultimi anni, ha sempre proposto un grande calcio. Ieri, invece, abbiamo visto qualcosa di totalmente opposto rispetto alla sua identità. Ci sono sconfitte che insegnano e altre che deprimono: quella di ieri appartiene certamente alla seconda categoria".
 
Ma dal punto di vista tattico, è ancora obbligatorio schierarsi con questo 4-1-4-1? 
 
"Lo dico da qualche partita: Conte deve trovare soluzioni diverse. Sembra quasi una legge non scritta quella di dover giocare per forza con tanti centrocampisti. Forse è il momento di cambiare qualcosa. Però lui ha detto in conferenza che non modificherà l’assetto tattico, perché la squadra, a suo dire, è equilibrato: questa affermazione è preoccupante! Ma come si può dire una cosa simile dopo aver preso sei gol in Champions? A volte gli allenatori vedono partite diverse dalle nostre. Dopo una sconfitta del genere devi riconoscere gli errori: tattici, di atteggiamento, di concentrazione. La squadra è apparsa svuotata anche caratterialmente. Nessuna reazione dopo il pareggio, dopo il sorpasso. È grave. Forse sono ancora appagati dallo scudetto, ma così non va. Anche contro il Torino si era visto un Napoli spento, senza mordente".
 
Lang ha detto ai media olandesi che è riuscito a parlare con Conte solo una volta in quattro o cinque mesi. Che cosa significa, direttore? 
 
"Significa che questo è un vecchio problema di Conte. Ci mette tanto a inserire i nuovi, lo ha fatto anche in passato. È un suo limite. Ma ora deve cambiare, subito. L’Inter sta crescendo in modo esponenziale, e Chivu – lo dico con onestà, ero scettico – sta dimostrando di essere un grande allenatore. Conte deve fare un reset immediato, nelle prossime ore, per ritrovare un Napoli decente. Perché, diciamolo, oggi questo Napoli è indecente. È una squadra che preoccupa, non solo per il risultato pesante, ma per il modo in cui è arrivato: senza orgoglio, senza reazione, senza anima".
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IL PARERE - Piccari: "Napoli, forse è il momento di cambiare qualcosa"

di Napoli Magazine

22/10/2025 - 12:06

A "1 Football Club", programma radiofonico condotto da Luca Cerchione in onda su 1 Station Radio, è intervenuto Marco Piccari, giornalista e direttore di Tuttomercatoweb.com. 
 
Direttore, è giusto non criticare Conte perché gode di una sorta di immunità dopo lo scudetto vinto? 
 
"È giusto essere intellettualmente onesti e dire le cose come stanno. Altrimenti non si cresce mai. Bisogna riconoscere che questa è stata una figuraccia bruttissima, e hanno sbagliato tutti: il Napoli, Conte, i giocatori. Non può passare sotto silenzio. L’anno scorso Antonio diceva che la rosa era corta, adesso che è troppo lunga. Non va bene. Se inserisci nove giocatori nuovi, devi assumerti la responsabilità di integrarli. Oggi la squadra è scarica, svuotata fisicamente e mentalmente. Forse qualcuno si sente appagato dopo lo scudetto, forse i nuovi non si sono ancora inseriti, ma Conte deve fare qualcosa in più anche dal punto di vista tattico. E poi c’è il solito ritornello: quando Conte va in Europa, le sue squadre fanno fatica. Bisogna dirlo. L’anno scorso il Napoli ha vinto meritatamente, superando anche gli infortuni; quest’anno, invece, a mio giudizio è stato fatto un grande mercato. E adesso, dopo tre mesi, non possiamo scoprire che la rosa non è all’altezza. Ieri il Napoli ha fatto una figuraccia che non può essere giustificata".
 
Se l’anno scorso abbiamo attribuito il merito dello scudetto a Conte, oggi dobbiamo dire che il 6-2 porta il suo nome? 
 
"È esattamente così, colpa di Conte e dei suoi giocatori. Ieri Conte ha sbagliato tanto. Io non ho visto nessun principio di gioco, nessuna reazione, nulla. È grave che una squadra alla terza partita di Champions faccia una figura del genere. Non può giustificarsi dicendo che i nuovi sono troppi: li ha voluti lui, e ci lavora dall’estate. Se a ottobre non si vede nulla, la responsabilità è sua. Lo sappiamo bene: il mercato del Napoli è stato fatto interamente da Conte. Tutti i giocatori arrivati li ha voluti lui, li ha scelti lui, non altri. Simeone e Raspadori sono stati mandati via per fare spazio ai nuovi. Se oggi queste scelte non stanno pagando, bisogna dirlo chiaramente".
 
Parliamo allora dei singoli: De Bruyne e Lucca. Lei che idea si è fatto? 
 
"De Bruyne mi sembra ancora un corpo estraneo alla squadra, mentre Lucca non è ancora pronto per questo livello. È difficile passare dall’essere protagonista altrove all’inserirsi in un gruppo campione d’Italia. Al momento mi sembra fuori contesto. Ieri De Bruyne, con tutto il rispetto, ha fatto una partita pessima".
 
Direttore, nota un certo timore reverenziale della piazza nei confronti di Conte e dei nuovi acquisti? Mi chiedo: se il risultato di ieri lo avessero fatto Rudi Garcia o Mazzarri, cosa sarebbe accaduto? 
 
"Sarebbero stati esonerati nel post partita e la stampa li avrebbe distrutti, hai perfettamente ragione. Io lo dico per rispetto nei confronti di Conte, non per attaccarlo. Ma bisogna essere onesti: quando va in Europa, Conte va in difficoltà. È sempre stato così. E il Napoli, negli ultimi anni, ha sempre proposto un grande calcio. Ieri, invece, abbiamo visto qualcosa di totalmente opposto rispetto alla sua identità. Ci sono sconfitte che insegnano e altre che deprimono: quella di ieri appartiene certamente alla seconda categoria".
 
Ma dal punto di vista tattico, è ancora obbligatorio schierarsi con questo 4-1-4-1? 
 
"Lo dico da qualche partita: Conte deve trovare soluzioni diverse. Sembra quasi una legge non scritta quella di dover giocare per forza con tanti centrocampisti. Forse è il momento di cambiare qualcosa. Però lui ha detto in conferenza che non modificherà l’assetto tattico, perché la squadra, a suo dire, è equilibrato: questa affermazione è preoccupante! Ma come si può dire una cosa simile dopo aver preso sei gol in Champions? A volte gli allenatori vedono partite diverse dalle nostre. Dopo una sconfitta del genere devi riconoscere gli errori: tattici, di atteggiamento, di concentrazione. La squadra è apparsa svuotata anche caratterialmente. Nessuna reazione dopo il pareggio, dopo il sorpasso. È grave. Forse sono ancora appagati dallo scudetto, ma così non va. Anche contro il Torino si era visto un Napoli spento, senza mordente".
 
Lang ha detto ai media olandesi che è riuscito a parlare con Conte solo una volta in quattro o cinque mesi. Che cosa significa, direttore? 
 
"Significa che questo è un vecchio problema di Conte. Ci mette tanto a inserire i nuovi, lo ha fatto anche in passato. È un suo limite. Ma ora deve cambiare, subito. L’Inter sta crescendo in modo esponenziale, e Chivu – lo dico con onestà, ero scettico – sta dimostrando di essere un grande allenatore. Conte deve fare un reset immediato, nelle prossime ore, per ritrovare un Napoli decente. Perché, diciamolo, oggi questo Napoli è indecente. È una squadra che preoccupa, non solo per il risultato pesante, ma per il modo in cui è arrivato: senza orgoglio, senza reazione, senza anima".