A “1 Football Club”, programma radiofonico condotto da Luca Cerchione in onda su 1 Station Radio, è intervenuto Gennaro Scarlato, allenatore ed ex capitano del Napoli. Di seguito, un estratto dell’intervista. Il Napoli ha perso Dan Ndoye, che si è accasato al Nottingham Forest. Partendo dal presupposto che, probabilmente, le cifre erano realmente eccessive, le chiedo: Conte ha bisogno di un esterno d’attacco. Su chi punterebbe? “Ma io ho espresso il mio parere diverse volte: Lookman sarebbe l’ideale, per tante situazioni. Ha la capacità di saltare l’uomo, creare superiorità numerica, fare gol. Quindi un profilo che, se non è proprio lui, almeno gli si avvicini. Mi viene in mente, così su due piedi, Laurienté del Sassuolo, che forse è un obiettivo più percorribile. Penso che i costi siano differenti. Sta di fatto che Ndoye l’ho visto giocare e, onestamente, non mi è sembrato tutto questo fenomeno. È un ottimo giocatore, con margini di crescita importanti, ma le cifre sono altissime. E poi, se uno preferisce il Nottingham Forest a Napoli, vuol dire che qualcosa non va. Probabilmente è stata anche una questione di cifre, perché a 40 milioni più bonus, più il 20% sulla futura rivendita, credo che il Bologna abbia fatto l’affare del secolo. Il Napoli ha fatto bene a ritirarsi, perché sono cifre non congruenti con il valore attuale del giocatore. È vero che è un ottimo calciatore, come ho detto prima, ma parliamo di cifre che si potevano aggirare sui 35-40 milioni totali, ma senza bonus, senza percentuali. Così sì. Ma quelle richieste erano davvero eccessive.” Parlava anche di Laurienté del Sassuolo. Non sarebbe un po’ troppo azzardato per i campioni d’Italia presentarsi con una batteria di esterni sinistri d’attacco formata da due scommesse, ovvero Noa Lang e Laurienté? “Sì, è così. Però sono ragazzi freschi, gente che ha voglia di farsi notare. È strano che Laurienté sia rimasto in Serie B l’anno scorso: ha vinto il campionato, ma secondo me ha qualità da Serie A. Lang dobbiamo ancora scoprirlo, ma per quello che abbiamo visto finora lascia ben sperare. Sì, può essere rischioso, ma porterebbero freschezza. Poi l’allenatore li metterà nelle condizioni di fare bene. Napoli è una piazza che ti trascina, che agevola i giocatori con certe caratteristiche.” Per quanto concerne invece la fase difensiva del Napoli, le chiedo: Buongiorno è ancora fermo ai box. La tipologia di infortunio che ha subito potrebbe metterlo in difficoltà anche durante la stagione? “Sicuramente sì, perché partirà in ritardo rispetto agli altri. Non so se si tratta di pubalgia o di osteoartropatia pubica, ma sta di fatto che, con i carichi di lavoro attuali, sollecitare quella zona è deleterio. È normale che segua un programma differenziato. Parte in ritardo, pur essendo un giocatore molto forte. Però già l’anno scorso ha saltato, se non erro, sedici partite. Quest’anno comincia con l’handicap di non fare il ritiro. Sono tutti elementi che non giocano a suo favore. Sulla tipologia di infortunio – un cronicizzarsi del dolore – ha inciso la gestione del ragazzo da parte di Conte nella passata stagione: ricordiamo tutti che fu gettato in campo dal primo minuto, dopo un lungo stop, contro il Torino. Poi ci fu il riacutizzarsi dello stesso problema. Ma l’anno scorso c’erano problemi numerici: avevi solo Juan Jesus, che poi ha fatto bene, quindi Conte non aveva alternative. Quest’anno, già dall’inizio, non hai quel problema perché hai preso Beukema, hai Rrahmani, hai Juan Jesus e Marianucci. Le alternative ci sono. Quindi non hai motivo di forzare il recupero del ragazzo: meglio cercare di fargli passare del tutto il dolore. Io ho sofferto di questo tipo di infortunio in due occasioni: è bruttissimo, non riesci neanche a camminare. Per un calciatore diventa impossibile allenarsi in modo ottimale.” Mister, lei è anche un ex Torino. Abbiamo visto cifre molto importanti investite dal Napoli per l’ormai ex portiere granata, Vanja Milinkovic-Savic: oltre 20 milioni di euro, considerando anche la dilazione, il prestito oneroso ed il riscatto. Questo cosa le fa pensare? Forse il futuro della porta del Napoli sarà affidato proprio a lui? “Probabilmente sì. Se si sono spinti così oltre, vuol dire che credono molto in questo portiere. D’altronde, vedendolo da fuori, ha una personalità molto forte, e questo per un portiere è fondamentale. Non che Meret non ce l’abbia, anzi. Ha fatto benissimo in questi anni: se abbiamo vinto due scudetti, è anche merito suo. Sono due portieri importanti, e in virtù di tutte le partite che il Napoli dovrà affrontare, è giusto avere questa concorrenza. Poi, chi si prenderà il posto da titolare, lo farà per merito. Anche Meret ha rinnovato un contratto che era ormai scaduto, mentre Milinkovic-Savic arriva con un contratto quinquennale. Questo fa riflettere: ci credono tanto in questo portiere. A Meret andava rinnovato il contratto, poi magari tra sei mesi o un anno si prenderanno strade diverse, e va bene così. Ripeto: avere due portieri di questo calibro è importante per la squadra e per il reparto. Però io penso che il futuro sia di Milinkovic-Savic".
di Napoli Magazine
29/07/2025 - 13:05
A “1 Football Club”, programma radiofonico condotto da Luca Cerchione in onda su 1 Station Radio, è intervenuto Gennaro Scarlato, allenatore ed ex capitano del Napoli. Di seguito, un estratto dell’intervista. Il Napoli ha perso Dan Ndoye, che si è accasato al Nottingham Forest. Partendo dal presupposto che, probabilmente, le cifre erano realmente eccessive, le chiedo: Conte ha bisogno di un esterno d’attacco. Su chi punterebbe? “Ma io ho espresso il mio parere diverse volte: Lookman sarebbe l’ideale, per tante situazioni. Ha la capacità di saltare l’uomo, creare superiorità numerica, fare gol. Quindi un profilo che, se non è proprio lui, almeno gli si avvicini. Mi viene in mente, così su due piedi, Laurienté del Sassuolo, che forse è un obiettivo più percorribile. Penso che i costi siano differenti. Sta di fatto che Ndoye l’ho visto giocare e, onestamente, non mi è sembrato tutto questo fenomeno. È un ottimo giocatore, con margini di crescita importanti, ma le cifre sono altissime. E poi, se uno preferisce il Nottingham Forest a Napoli, vuol dire che qualcosa non va. Probabilmente è stata anche una questione di cifre, perché a 40 milioni più bonus, più il 20% sulla futura rivendita, credo che il Bologna abbia fatto l’affare del secolo. Il Napoli ha fatto bene a ritirarsi, perché sono cifre non congruenti con il valore attuale del giocatore. È vero che è un ottimo calciatore, come ho detto prima, ma parliamo di cifre che si potevano aggirare sui 35-40 milioni totali, ma senza bonus, senza percentuali. Così sì. Ma quelle richieste erano davvero eccessive.” Parlava anche di Laurienté del Sassuolo. Non sarebbe un po’ troppo azzardato per i campioni d’Italia presentarsi con una batteria di esterni sinistri d’attacco formata da due scommesse, ovvero Noa Lang e Laurienté? “Sì, è così. Però sono ragazzi freschi, gente che ha voglia di farsi notare. È strano che Laurienté sia rimasto in Serie B l’anno scorso: ha vinto il campionato, ma secondo me ha qualità da Serie A. Lang dobbiamo ancora scoprirlo, ma per quello che abbiamo visto finora lascia ben sperare. Sì, può essere rischioso, ma porterebbero freschezza. Poi l’allenatore li metterà nelle condizioni di fare bene. Napoli è una piazza che ti trascina, che agevola i giocatori con certe caratteristiche.” Per quanto concerne invece la fase difensiva del Napoli, le chiedo: Buongiorno è ancora fermo ai box. La tipologia di infortunio che ha subito potrebbe metterlo in difficoltà anche durante la stagione? “Sicuramente sì, perché partirà in ritardo rispetto agli altri. Non so se si tratta di pubalgia o di osteoartropatia pubica, ma sta di fatto che, con i carichi di lavoro attuali, sollecitare quella zona è deleterio. È normale che segua un programma differenziato. Parte in ritardo, pur essendo un giocatore molto forte. Però già l’anno scorso ha saltato, se non erro, sedici partite. Quest’anno comincia con l’handicap di non fare il ritiro. Sono tutti elementi che non giocano a suo favore. Sulla tipologia di infortunio – un cronicizzarsi del dolore – ha inciso la gestione del ragazzo da parte di Conte nella passata stagione: ricordiamo tutti che fu gettato in campo dal primo minuto, dopo un lungo stop, contro il Torino. Poi ci fu il riacutizzarsi dello stesso problema. Ma l’anno scorso c’erano problemi numerici: avevi solo Juan Jesus, che poi ha fatto bene, quindi Conte non aveva alternative. Quest’anno, già dall’inizio, non hai quel problema perché hai preso Beukema, hai Rrahmani, hai Juan Jesus e Marianucci. Le alternative ci sono. Quindi non hai motivo di forzare il recupero del ragazzo: meglio cercare di fargli passare del tutto il dolore. Io ho sofferto di questo tipo di infortunio in due occasioni: è bruttissimo, non riesci neanche a camminare. Per un calciatore diventa impossibile allenarsi in modo ottimale.” Mister, lei è anche un ex Torino. Abbiamo visto cifre molto importanti investite dal Napoli per l’ormai ex portiere granata, Vanja Milinkovic-Savic: oltre 20 milioni di euro, considerando anche la dilazione, il prestito oneroso ed il riscatto. Questo cosa le fa pensare? Forse il futuro della porta del Napoli sarà affidato proprio a lui? “Probabilmente sì. Se si sono spinti così oltre, vuol dire che credono molto in questo portiere. D’altronde, vedendolo da fuori, ha una personalità molto forte, e questo per un portiere è fondamentale. Non che Meret non ce l’abbia, anzi. Ha fatto benissimo in questi anni: se abbiamo vinto due scudetti, è anche merito suo. Sono due portieri importanti, e in virtù di tutte le partite che il Napoli dovrà affrontare, è giusto avere questa concorrenza. Poi, chi si prenderà il posto da titolare, lo farà per merito. Anche Meret ha rinnovato un contratto che era ormai scaduto, mentre Milinkovic-Savic arriva con un contratto quinquennale. Questo fa riflettere: ci credono tanto in questo portiere. A Meret andava rinnovato il contratto, poi magari tra sei mesi o un anno si prenderanno strade diverse, e va bene così. Ripeto: avere due portieri di questo calibro è importante per la squadra e per il reparto. Però io penso che il futuro sia di Milinkovic-Savic".