Calcio
IL PARERE - Tarallo: "De Bruyne ha già trovato casa a Napoli, Allegri? E' l'usato sicuro"
26.05.2025 12:38 di Napoli Magazine

A "1 Football Club", su 1 Station Radio, è intervenuto Carlo Tarallo, giornalista del quotidiano "La Verità".

Tante polemiche per questo scudetto del Napoli, qualcuno ha detto che si tratta di uno scudetto perso dall’Inter, non vinto dal Napoli. Come risponde? 

“Ah beh, ormai non si discute più: uno lo vince e subito si dice che l’altro lo ha perso. È diventata una cosa abbastanza banale. Non riesco a capire questa narrazione, onestamente. È come dire che lo scudetto dell’89 non lo vinse il Napoli ma lo perse il Milan… C’è sempre qualcuno che deve trovare qualcosa che non va, soprattutto in questa città. Mamma mia, qui non si riesce proprio a godersi niente. È una città che forse si è un po’ imborghesita, anche spinta da una parte della stampa che oggi, probabilmente, non riesce a godere appieno di ciò che è stato fatto. Ci dimentichiamo troppo facilmente che la grandezza del Napoli sta anche nell’aver vinto due scudetti in tre anni: roba da top club italiano! Uno con 20 punti di vantaggio, l’altro punto a punto. La media è comunque quella di una squadra dominante. È stato uno scudetto sofferto, ma lo diciamo da mesi che sarebbe stato un campionato combattuto fino alla fine. E così è stato. La grande gioia è che, alla fine, quelli col musetto avanti siamo stati noi. E poi, voglio dire, da domani sull’albo d’oro non ci sarà scritto con quanti punti lo hai vinto. A me questo scudetto è piaciuto anche per la tensione: quello del 1987 fu bello, ma sapevamo già tutto prima dell’ultima giornata. Quello del ’90 lo ricordo con la Lazio, ma anche lì ci fu il sorpasso la domenica prima. Due anni fa si è festeggiato da gennaio. Questo invece no: siamo arrivati allo stadio venerdì sera senza sapere come sarebbe andata. Emozioni diverse, ma bellissime".

La incalzo, perché l’ho sentita parlare di “musetto avanti”, una perifrasi usata anni fa da Massimiliano Allegri, che da quel momento fu riconosciuto come “l’allenatore del corto muso”. Si sta già portando avanti? Sta dicendoci che sarà lui il nuovo allenatore del Napoli? 

“Eh… insomma. Se mettiamo insieme i puntini, io penso che la scelta sia proprio quella. Siamo nel campo delle ipotesi, ovviamente, ma a me non dispiacerebbe. Vorrebbe dire che, se proprio deve andar via Conte, almeno non si ripeterebbe l’errore di prendere allenatori non all’altezza, come è successo con Garcia e altri. Con Allegri andresti sul sicuro. È un tecnico abituato a gestire situazioni complesse, piazze importanti, la Champions League… Mi andrebbe benissimo, anche perché è molto più aziendalista di Conte. Non voglio scommettere, ma mi piacerebbe. Poi, simpatico o antipatico che sia, poco importa: anche Conte era antipatico alla piazza, poi, a un certo punto, è diventato lo zio di tutti quanti".

Kevin De Bruyne al Napoli: quali sono gli ultimi aggiornamenti? 

“Ci sono persone dentro alla trattativa che sostengono che lui abbia già trovato casa. Mi è stato detto che ha chiesto cose ben precise, anche su richiesta della moglie. E pare che ora abbiano trovato l’abitazione giusta. Secondo me ha già deciso. Poi magari domani salta tutto, per carità. Ma a oggi, mi risulta che sia così. Non credo che prenda casa per un motivo diverso dal venire a giocare al Napoli".

In sostanza, De Bruyne ha finalmente trovato l’appartamento dei sogni per sé e per sua moglie. Ora bisogna capire cosa succederà con Conte. Molti dicono che la crepa tra lui e De Laurentiis si sia aperta con il mercato di gennaio, in particolare con la cessione di Kvaratskhelia e il mancato arrivo di un esterno. Lei cosa ne pensa? 

“Sì, sicuramente la crepa si è creata lì, ma maggiormente perché Conte aveva chiesto un esterno, Dorgu, ed un centrale difensivo… e non sono arrivati. E poi abbiamo visto che, col senno di poi, aveva pure ragione. Detto questo, non credo che sia una rottura insanabile. Se gli garantisci una squadra competitiva per campionato e coppe, magari si può anche ricucire. Certo, nessuno può garantirti che vincerai, ma puoi almeno costruire un progetto serio. Io non sono convinto che Conte abbia deciso davvero di andarsene. Se poi lo ha deciso… beh, sarebbe la seconda volta che un allenatore vince a Napoli e poi se ne va, ma a quel punto bisognerebbe fare delle riflessioni. Non è che si possa ripartire sempre da capo… Io, comunque, una speranza ce l’ho ancora".

Ormai sembra essere diventata una consuetudine: si vince a Napoli e poi si va via, come se non si potesse fare di più. È davvero così? 

“Eh… ormai è quasi un dato di fatto. Diventa una specie di automatismo: vinci a Napoli e te ne vai, come se più in alto non si potesse salire. Una volta la panchina più sicura per l’anno successivo era quella di chi aveva vinto lo Scudetto, ora, invece, sembra tutto capovolto".

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IL PARERE - Tarallo: "De Bruyne ha già trovato casa a Napoli, Allegri? E' l'usato sicuro"

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26/05/2025 - 12:38

A "1 Football Club", su 1 Station Radio, è intervenuto Carlo Tarallo, giornalista del quotidiano "La Verità".

Tante polemiche per questo scudetto del Napoli, qualcuno ha detto che si tratta di uno scudetto perso dall’Inter, non vinto dal Napoli. Come risponde? 

“Ah beh, ormai non si discute più: uno lo vince e subito si dice che l’altro lo ha perso. È diventata una cosa abbastanza banale. Non riesco a capire questa narrazione, onestamente. È come dire che lo scudetto dell’89 non lo vinse il Napoli ma lo perse il Milan… C’è sempre qualcuno che deve trovare qualcosa che non va, soprattutto in questa città. Mamma mia, qui non si riesce proprio a godersi niente. È una città che forse si è un po’ imborghesita, anche spinta da una parte della stampa che oggi, probabilmente, non riesce a godere appieno di ciò che è stato fatto. Ci dimentichiamo troppo facilmente che la grandezza del Napoli sta anche nell’aver vinto due scudetti in tre anni: roba da top club italiano! Uno con 20 punti di vantaggio, l’altro punto a punto. La media è comunque quella di una squadra dominante. È stato uno scudetto sofferto, ma lo diciamo da mesi che sarebbe stato un campionato combattuto fino alla fine. E così è stato. La grande gioia è che, alla fine, quelli col musetto avanti siamo stati noi. E poi, voglio dire, da domani sull’albo d’oro non ci sarà scritto con quanti punti lo hai vinto. A me questo scudetto è piaciuto anche per la tensione: quello del 1987 fu bello, ma sapevamo già tutto prima dell’ultima giornata. Quello del ’90 lo ricordo con la Lazio, ma anche lì ci fu il sorpasso la domenica prima. Due anni fa si è festeggiato da gennaio. Questo invece no: siamo arrivati allo stadio venerdì sera senza sapere come sarebbe andata. Emozioni diverse, ma bellissime".

La incalzo, perché l’ho sentita parlare di “musetto avanti”, una perifrasi usata anni fa da Massimiliano Allegri, che da quel momento fu riconosciuto come “l’allenatore del corto muso”. Si sta già portando avanti? Sta dicendoci che sarà lui il nuovo allenatore del Napoli? 

“Eh… insomma. Se mettiamo insieme i puntini, io penso che la scelta sia proprio quella. Siamo nel campo delle ipotesi, ovviamente, ma a me non dispiacerebbe. Vorrebbe dire che, se proprio deve andar via Conte, almeno non si ripeterebbe l’errore di prendere allenatori non all’altezza, come è successo con Garcia e altri. Con Allegri andresti sul sicuro. È un tecnico abituato a gestire situazioni complesse, piazze importanti, la Champions League… Mi andrebbe benissimo, anche perché è molto più aziendalista di Conte. Non voglio scommettere, ma mi piacerebbe. Poi, simpatico o antipatico che sia, poco importa: anche Conte era antipatico alla piazza, poi, a un certo punto, è diventato lo zio di tutti quanti".

Kevin De Bruyne al Napoli: quali sono gli ultimi aggiornamenti? 

“Ci sono persone dentro alla trattativa che sostengono che lui abbia già trovato casa. Mi è stato detto che ha chiesto cose ben precise, anche su richiesta della moglie. E pare che ora abbiano trovato l’abitazione giusta. Secondo me ha già deciso. Poi magari domani salta tutto, per carità. Ma a oggi, mi risulta che sia così. Non credo che prenda casa per un motivo diverso dal venire a giocare al Napoli".

In sostanza, De Bruyne ha finalmente trovato l’appartamento dei sogni per sé e per sua moglie. Ora bisogna capire cosa succederà con Conte. Molti dicono che la crepa tra lui e De Laurentiis si sia aperta con il mercato di gennaio, in particolare con la cessione di Kvaratskhelia e il mancato arrivo di un esterno. Lei cosa ne pensa? 

“Sì, sicuramente la crepa si è creata lì, ma maggiormente perché Conte aveva chiesto un esterno, Dorgu, ed un centrale difensivo… e non sono arrivati. E poi abbiamo visto che, col senno di poi, aveva pure ragione. Detto questo, non credo che sia una rottura insanabile. Se gli garantisci una squadra competitiva per campionato e coppe, magari si può anche ricucire. Certo, nessuno può garantirti che vincerai, ma puoi almeno costruire un progetto serio. Io non sono convinto che Conte abbia deciso davvero di andarsene. Se poi lo ha deciso… beh, sarebbe la seconda volta che un allenatore vince a Napoli e poi se ne va, ma a quel punto bisognerebbe fare delle riflessioni. Non è che si possa ripartire sempre da capo… Io, comunque, una speranza ce l’ho ancora".

Ormai sembra essere diventata una consuetudine: si vince a Napoli e poi si va via, come se non si potesse fare di più. È davvero così? 

“Eh… ormai è quasi un dato di fatto. Diventa una specie di automatismo: vinci a Napoli e te ne vai, come se più in alto non si potesse salire. Una volta la panchina più sicura per l’anno successivo era quella di chi aveva vinto lo Scudetto, ora, invece, sembra tutto capovolto".