Calcio
AIA - Affinito, candidato alla vicepresidenza: "Lavorare affinché il messaggio tra arbitro, decisione e spettatori sia chiaro e comprensibile"
15.11.2024 17:18 di Napoli Magazine
Su Radio CRC, durante la trasmissione “A Pranzo con Chiariello”, è intervenuto Michele Affinito, membro del Consiglio Nazionale AIA e candidato alla vicepresidenza dell’Associazione Italiana Arbitri:
 
Sul reclutamento e il ruolo dell’arbitro:
"Il reclutamento è una delle nostre principali priorità. L’evoluzione della classe arbitrale nazionale dipende dall’entusiasmo dei giovani che si avvicinano all’arbitraggio. Il nostro obiettivo è far sì che lo vedano come un’esperienza divertente e gratificante. È fondamentale che l’arbitro venga percepito come una figura pienamente integrata nel sistema calcio, mantenendolo saldo all’interno della federazione".
 
Sul modello educativo:
"Il modello educativo che utilizziamo nelle sezioni e nel sistema AIA ha radici che risalgono a oltre un secolo fa. Questo modello si basa sul rispetto delle regole e sull’etica, valori fondamentali per la crescita dei giovani arbitri. Le sezioni arbitri giocano un ruolo cruciale in questo processo, trasmettendo tali principi alle nuove generazioni. Uno dei punti centrali del nostro programma è siglare un protocollo d’intesa con la Lega Nazionale Dilettanti per mettere a sistema i giovani arbitri, in particolare quelli che dirigono partite giovanili. Il nostro progetto prevede il programma del doppio tesseramento, che consente a un giovane di essere sia giocatore che arbitro. Questo favorirebbe un maggiore scambio di competenze: i calciatori acquisirebbero una conoscenza più approfondita delle regole del gioco, mentre i giovani arbitri che non hanno mai giocato potrebbero imparare da chi ha esperienza sul campo. Dobbiamo costruire un punto d’incontro tra calciatori e arbitri".
 
Sulla comunicazione e il VAR:
"Un tema fondamentale è la comunicazione. Tutto deve ruotare attorno all’obiettivo di semplificare. Alcune decisioni arbitrali sono estremamente complesse, e anche il VAR, in certe situazioni, può risultare di difficile interpretazione per il pubblico. Il problema centrale è la comunicazione delle decisioni agli spettatori. Dobbiamo lavorare affinché il messaggio tra arbitro, decisione e spettatori sia chiaro e comprensibile. Solo così potremo migliorare la fruizione del calcio da parte di chi lo segue con passione".
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AIA - Affinito, candidato alla vicepresidenza: "Lavorare affinché il messaggio tra arbitro, decisione e spettatori sia chiaro e comprensibile"

di Napoli Magazine

15/11/2024 - 17:18

Su Radio CRC, durante la trasmissione “A Pranzo con Chiariello”, è intervenuto Michele Affinito, membro del Consiglio Nazionale AIA e candidato alla vicepresidenza dell’Associazione Italiana Arbitri:
 
Sul reclutamento e il ruolo dell’arbitro:
"Il reclutamento è una delle nostre principali priorità. L’evoluzione della classe arbitrale nazionale dipende dall’entusiasmo dei giovani che si avvicinano all’arbitraggio. Il nostro obiettivo è far sì che lo vedano come un’esperienza divertente e gratificante. È fondamentale che l’arbitro venga percepito come una figura pienamente integrata nel sistema calcio, mantenendolo saldo all’interno della federazione".
 
Sul modello educativo:
"Il modello educativo che utilizziamo nelle sezioni e nel sistema AIA ha radici che risalgono a oltre un secolo fa. Questo modello si basa sul rispetto delle regole e sull’etica, valori fondamentali per la crescita dei giovani arbitri. Le sezioni arbitri giocano un ruolo cruciale in questo processo, trasmettendo tali principi alle nuove generazioni. Uno dei punti centrali del nostro programma è siglare un protocollo d’intesa con la Lega Nazionale Dilettanti per mettere a sistema i giovani arbitri, in particolare quelli che dirigono partite giovanili. Il nostro progetto prevede il programma del doppio tesseramento, che consente a un giovane di essere sia giocatore che arbitro. Questo favorirebbe un maggiore scambio di competenze: i calciatori acquisirebbero una conoscenza più approfondita delle regole del gioco, mentre i giovani arbitri che non hanno mai giocato potrebbero imparare da chi ha esperienza sul campo. Dobbiamo costruire un punto d’incontro tra calciatori e arbitri".
 
Sulla comunicazione e il VAR:
"Un tema fondamentale è la comunicazione. Tutto deve ruotare attorno all’obiettivo di semplificare. Alcune decisioni arbitrali sono estremamente complesse, e anche il VAR, in certe situazioni, può risultare di difficile interpretazione per il pubblico. Il problema centrale è la comunicazione delle decisioni agli spettatori. Dobbiamo lavorare affinché il messaggio tra arbitro, decisione e spettatori sia chiaro e comprensibile. Solo così potremo migliorare la fruizione del calcio da parte di chi lo segue con passione".