Calcio
IL PENSIERO - Bucchioni: "Davanti a un bivio, il Napoli ha scelto la strada della positività, e questo fa tutta la differenza, Vlahovic? Sarà un'assenza importantissima per la Juventus"
04.12.2025 12:13 di Napoli Magazine
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A “1 Football Club”, programma radiofonico in onda su 1 Station Radio, è intervenuto Enzo Bucchioni, giornalista e scrittore. Di seguito, un estratto dell’intervista.

Nell'economia della gara di domenica sera, peserà più l'assenza di Lukaku per il Napoli o quella di Vlahovic per la Juventus?

"Spalletti ha sempre avuto un grande centravanti, nelle sue squadre ha sempre puntato su un uomo con quelle caratteristiche. Vlahovic, adesso, gli mancherà. È vero che in attacco ci sono soluzioni, David potrebbe persino ritrovarsi con maggiori certezze, senza un antagonista forte come Vlahovic potrebbe sentirsi più sereno e avere meno pressione dal punto di vista mentale e questo potrebbe aiutarlo. Però uno come Vlahovic, oggi, faccio fatica a 'regalarlo', proprio nel momento in cui Spalletti stava iniziando a dare un senso alla Juventus. In Coppa Italia, martedì, abbiamo visto un accenno della prima Juventus “spallettiana”: aggressività, intensità, qualcosa si è cominciato a intravedere. Quindi sì, Vlahovic è un’assenza importantissima".

Quindi ci sta dicendo che, anche se sulla carta l'assenza di Lukaku sarebbe più pesante, il Napoli riesce a sopperire meglio grazie alla sua coralità?

"Sì, questa è la sintesi. Il Napoli è una squadra più avanti: lavora da un anno e mezzo con questo allenatore. È vero che è stato costretto a cambiare tanto, e l'ultima modifica è il passaggio al 3-4-2-1, o 4-3-3, a seconda di come si muovono gli esterni, ma i principi di gioco non sono cambiati. Con il ritorno di Rrahmani a guidare la difesa, il Napoli è tornato solido nella fase difensiva. Questo modulo, nonostante le assenze, ha ridato certezze. La Juventus, invece, fa più fatica a trovarle: martedì con l'Udinese è sembrata diversa, ma va considerato anche l'avversario, che ha avuto un atteggiamento rinunciatario fin dall'inizio. Contro il Napoli troverà una squadra con certezze ritrovate e una catena di sinistra molto efficace. Dal punto di vista tattico e del momento, il Napoli è più avanti nell'organizzazione del gioco". 

La crisi in casa Napoli è superata? Conte ha risolto i suoi problemi di “mal di pancia” con lo spogliatoio?

"Sì, assolutamente. La reazione c’è stata. Ci chiedevamo cosa sarebbe successo dopo quella settimana: la squadra avrebbe capito il segnale di Conte? Il messaggio era chiaro: seguitemi, venite dietro a ciò che dico, altrimenti io sono capace anche di sbattere la porta e andarmene. Lui non lo ha mai detto esplicitamente, ma il senso era quello. La società è stata la prima a capire, rispondendo subito: “Conte sarà il nostro allenatore”. Il gruppo ha seguito, dimostrando intelligenza. Anche nei momenti difficili, questi ragazzi stanno bene insieme e riconoscono in Conte il loro punto di riferimento, l’uomo carismatico della squadra. Con lui puoi vincere, puoi crescere, ma serve sacrificio, perché niente arriva per caso e lui è stato chiaro, non vuole vedere “morti”, vuole vedere gente viva. La reazione del Napoli, si è vista: nuova voglia, nuova aggressività, esattamente ciò che Conte chiedeva. Certo, i problemi nell’organico ci sono, il centrocampo è contato, il turnover è difficile e a gennaio dovranno per forza intervenire sul mercato. Ma davanti a un bivio, il Napoli ha scelto la strada della positività. E questo fa tutta la differenza".

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IL PENSIERO - Bucchioni: "Davanti a un bivio, il Napoli ha scelto la strada della positività, e questo fa tutta la differenza, Vlahovic? Sarà un'assenza importantissima per la Juventus"

di Napoli Magazine

04/12/2025 - 12:13

A “1 Football Club”, programma radiofonico in onda su 1 Station Radio, è intervenuto Enzo Bucchioni, giornalista e scrittore. Di seguito, un estratto dell’intervista.

Nell'economia della gara di domenica sera, peserà più l'assenza di Lukaku per il Napoli o quella di Vlahovic per la Juventus?

"Spalletti ha sempre avuto un grande centravanti, nelle sue squadre ha sempre puntato su un uomo con quelle caratteristiche. Vlahovic, adesso, gli mancherà. È vero che in attacco ci sono soluzioni, David potrebbe persino ritrovarsi con maggiori certezze, senza un antagonista forte come Vlahovic potrebbe sentirsi più sereno e avere meno pressione dal punto di vista mentale e questo potrebbe aiutarlo. Però uno come Vlahovic, oggi, faccio fatica a 'regalarlo', proprio nel momento in cui Spalletti stava iniziando a dare un senso alla Juventus. In Coppa Italia, martedì, abbiamo visto un accenno della prima Juventus “spallettiana”: aggressività, intensità, qualcosa si è cominciato a intravedere. Quindi sì, Vlahovic è un’assenza importantissima".

Quindi ci sta dicendo che, anche se sulla carta l'assenza di Lukaku sarebbe più pesante, il Napoli riesce a sopperire meglio grazie alla sua coralità?

"Sì, questa è la sintesi. Il Napoli è una squadra più avanti: lavora da un anno e mezzo con questo allenatore. È vero che è stato costretto a cambiare tanto, e l'ultima modifica è il passaggio al 3-4-2-1, o 4-3-3, a seconda di come si muovono gli esterni, ma i principi di gioco non sono cambiati. Con il ritorno di Rrahmani a guidare la difesa, il Napoli è tornato solido nella fase difensiva. Questo modulo, nonostante le assenze, ha ridato certezze. La Juventus, invece, fa più fatica a trovarle: martedì con l'Udinese è sembrata diversa, ma va considerato anche l'avversario, che ha avuto un atteggiamento rinunciatario fin dall'inizio. Contro il Napoli troverà una squadra con certezze ritrovate e una catena di sinistra molto efficace. Dal punto di vista tattico e del momento, il Napoli è più avanti nell'organizzazione del gioco". 

La crisi in casa Napoli è superata? Conte ha risolto i suoi problemi di “mal di pancia” con lo spogliatoio?

"Sì, assolutamente. La reazione c’è stata. Ci chiedevamo cosa sarebbe successo dopo quella settimana: la squadra avrebbe capito il segnale di Conte? Il messaggio era chiaro: seguitemi, venite dietro a ciò che dico, altrimenti io sono capace anche di sbattere la porta e andarmene. Lui non lo ha mai detto esplicitamente, ma il senso era quello. La società è stata la prima a capire, rispondendo subito: “Conte sarà il nostro allenatore”. Il gruppo ha seguito, dimostrando intelligenza. Anche nei momenti difficili, questi ragazzi stanno bene insieme e riconoscono in Conte il loro punto di riferimento, l’uomo carismatico della squadra. Con lui puoi vincere, puoi crescere, ma serve sacrificio, perché niente arriva per caso e lui è stato chiaro, non vuole vedere “morti”, vuole vedere gente viva. La reazione del Napoli, si è vista: nuova voglia, nuova aggressività, esattamente ciò che Conte chiedeva. Certo, i problemi nell’organico ci sono, il centrocampo è contato, il turnover è difficile e a gennaio dovranno per forza intervenire sul mercato. Ma davanti a un bivio, il Napoli ha scelto la strada della positività. E questo fa tutta la differenza".