Calcio
IL PENSIERO - Delneri: "In teoria sono in pensione, ma ho ancora il fuoco dentro"
30.04.2025 11:02 di Napoli Magazine

Luigi Delneri, ex allenatore dell'Udinese, ha rilasciato un'intervista a La Gazzetta dello Sport: "Io ricordato soprattutto per le sue avventure con Chievo, Sampdoria e Atalanta? Questo solo perché al Porto, alla Roma e alla Juventus non hanno accettato i cambiamenti che avrei voluto imporre. In Portogallo, il presidente Pinto da Costa mi esonerò dopo un mese, in sede, alle 3 del mattino. La squadra aveva appena vinto la Champions con Mourinho e a lui non piaceva che volessi lanciare dei giovani come Pepe. Alla Roma subentrai in un'annata difficile, cominciata con la rinuncia di Prandelli. Alla Juve, ottimo girone di andata e pessimo ritorno per via degli infortuni, su tutti quello del nostro goleador Quagliarella. Mi infastidisce che si prende la mia Juve come pietra di paragone del peggio, io a Torino non ho goduto di certi investimenti economici. Una cosa l'ho capita: chi va alla Juve deve porsi la vittoria come primo obiettivo, il resto viene dopo".

Cassano, Totti o Del Piero?
"Ribadito che sono stati tre fenomeni, metto Totti davanti: sapeva fare tutto, avrebbe potuto ricoprire qualunque ruolo, se la sarebbe cavata anche in porta. Era completo, strutturato al meglio".

Si considera in pensione?
"In teoria sì, in pratica non lo so. Studio, mi aggiorno. Se mi arrivasse la proposta giusta e importante... Ho ancora il fuoco dentro".

ULTIMISSIME CALCIO
TUTTE LE ULTIMISSIME
NOTIZIE SUCCESSIVE >>>
IL PENSIERO - Delneri: "In teoria sono in pensione, ma ho ancora il fuoco dentro"

di Napoli Magazine

30/04/2025 - 11:02

Luigi Delneri, ex allenatore dell'Udinese, ha rilasciato un'intervista a La Gazzetta dello Sport: "Io ricordato soprattutto per le sue avventure con Chievo, Sampdoria e Atalanta? Questo solo perché al Porto, alla Roma e alla Juventus non hanno accettato i cambiamenti che avrei voluto imporre. In Portogallo, il presidente Pinto da Costa mi esonerò dopo un mese, in sede, alle 3 del mattino. La squadra aveva appena vinto la Champions con Mourinho e a lui non piaceva che volessi lanciare dei giovani come Pepe. Alla Roma subentrai in un'annata difficile, cominciata con la rinuncia di Prandelli. Alla Juve, ottimo girone di andata e pessimo ritorno per via degli infortuni, su tutti quello del nostro goleador Quagliarella. Mi infastidisce che si prende la mia Juve come pietra di paragone del peggio, io a Torino non ho goduto di certi investimenti economici. Una cosa l'ho capita: chi va alla Juve deve porsi la vittoria come primo obiettivo, il resto viene dopo".

Cassano, Totti o Del Piero?
"Ribadito che sono stati tre fenomeni, metto Totti davanti: sapeva fare tutto, avrebbe potuto ricoprire qualunque ruolo, se la sarebbe cavata anche in porta. Era completo, strutturato al meglio".

Si considera in pensione?
"In teoria sì, in pratica non lo so. Studio, mi aggiorno. Se mi arrivasse la proposta giusta e importante... Ho ancora il fuoco dentro".