Intervistato da La Gazzetta dello Sport, l'ex centrocampista di Empoli, Fiorentina e Milan, Riccardo Saponara, ha parlato di Maurizio Sarri: "Non siamo in contatto: l’ultima volta l’ho visto in campo - ha esordito - da avversari, quando col Verona ho sfidato la sua Lazio. Ma tra noi basta uno sguardo per capirci: magari in questi mesi andrò a trovarlo. Da lui c’è sempre qualcosa da imparare".
Fra gli allenatori avuti in passato c'è stato anche Massimiliano Allegri che Saponara elogia e ricorda con molto piacere: “Lo definirei geniale - ha proseguito - intuito e personalità fuori dal comune. Mi lanciò titolare per la prima volta in un derby, ma me lo disse solo dopo la rifinitura. Aveva colto la mia insicurezza e voleva togliermi pressione. Legge le persone e calciatori come pochi: chi lo prende fa un affare".
Chiosa finale su Kakà, suo compagno ai tempi del Milan e suo idolo: "Una sensazione inspiegabile - ha concluso nel corso della chiacchierata con il quotidiano sportivo Saponara -. Ero in difficoltà a relazionarmi con lui, per me era quasi una divinità. Lui lo capì e mi prese sotto la sua ala: mi ha trasmesso disciplina, cultura del lavoro e cura dei dettagli".
di Napoli Magazine
23/03/2025 - 10:55
Intervistato da La Gazzetta dello Sport, l'ex centrocampista di Empoli, Fiorentina e Milan, Riccardo Saponara, ha parlato di Maurizio Sarri: "Non siamo in contatto: l’ultima volta l’ho visto in campo - ha esordito - da avversari, quando col Verona ho sfidato la sua Lazio. Ma tra noi basta uno sguardo per capirci: magari in questi mesi andrò a trovarlo. Da lui c’è sempre qualcosa da imparare".
Fra gli allenatori avuti in passato c'è stato anche Massimiliano Allegri che Saponara elogia e ricorda con molto piacere: “Lo definirei geniale - ha proseguito - intuito e personalità fuori dal comune. Mi lanciò titolare per la prima volta in un derby, ma me lo disse solo dopo la rifinitura. Aveva colto la mia insicurezza e voleva togliermi pressione. Legge le persone e calciatori come pochi: chi lo prende fa un affare".
Chiosa finale su Kakà, suo compagno ai tempi del Milan e suo idolo: "Una sensazione inspiegabile - ha concluso nel corso della chiacchierata con il quotidiano sportivo Saponara -. Ero in difficoltà a relazionarmi con lui, per me era quasi una divinità. Lui lo capì e mi prese sotto la sua ala: mi ha trasmesso disciplina, cultura del lavoro e cura dei dettagli".