“Non si può dire se il Napoli è stanco o paga mentalmente. L’unico che può capire realmente i motivi dietro l’apparente calo del Napoli è l’allenatore che vive i calciatori sul campo tutti i giorni. Il recupero – ha detto il preparatore atletico Luigi Febbrari con un passato nel Napoli di Reja a Radio Marte nel corso di Marte Sport Live - è un momento estremamente allenante: non esistono ricette giuste, è impossibile dare giudizi senza vivere i calciatori sul campo. I numeri in sé non dicono molto: ad esempio non conta quanti chilometri i calciatori abbiano corso ma in che modo l’abbiano fatto. E poi un altro parametro è l’efficacia della corsa, se un calciatore in quei chilometri ha prodotto giocate incisive, in attacco come in difesa, o meno. E quindi è sbagliato contare quanti chilometri una squadra ha corso per capire se sta bene o meno. Interessante è, inoltre, mettere al confronto i parametri tra la propria squadra e gli avversari, questo ti dà la misura del lavoro che stai facendo. Sulla diatriba se è un vantaggio o uno svantaggio non giocare le coppe bisogna dire alcune cose. Giocare certe gare allena, ma è pur vero che l’alternanza tra tempi di lavoro e tempo per il recupero è fondamentale. La fisiologia dà informazioni precise: per smaltire un certo tipo di lavoro se ha bisogno di almeno 72 ore di recupero, quando non di 96. Tale recupero serve a non perdere lo stato di forma. Lo stato di salute non è la stessa cosa dello stato di forma. Certo giocare di meno riduce il rischio di infortuni, ma non migliora per forza lo stato di forma".
di Napoli Magazine
10/02/2025 - 17:17
“Non si può dire se il Napoli è stanco o paga mentalmente. L’unico che può capire realmente i motivi dietro l’apparente calo del Napoli è l’allenatore che vive i calciatori sul campo tutti i giorni. Il recupero – ha detto il preparatore atletico Luigi Febbrari con un passato nel Napoli di Reja a Radio Marte nel corso di Marte Sport Live - è un momento estremamente allenante: non esistono ricette giuste, è impossibile dare giudizi senza vivere i calciatori sul campo. I numeri in sé non dicono molto: ad esempio non conta quanti chilometri i calciatori abbiano corso ma in che modo l’abbiano fatto. E poi un altro parametro è l’efficacia della corsa, se un calciatore in quei chilometri ha prodotto giocate incisive, in attacco come in difesa, o meno. E quindi è sbagliato contare quanti chilometri una squadra ha corso per capire se sta bene o meno. Interessante è, inoltre, mettere al confronto i parametri tra la propria squadra e gli avversari, questo ti dà la misura del lavoro che stai facendo. Sulla diatriba se è un vantaggio o uno svantaggio non giocare le coppe bisogna dire alcune cose. Giocare certe gare allena, ma è pur vero che l’alternanza tra tempi di lavoro e tempo per il recupero è fondamentale. La fisiologia dà informazioni precise: per smaltire un certo tipo di lavoro se ha bisogno di almeno 72 ore di recupero, quando non di 96. Tale recupero serve a non perdere lo stato di forma. Lo stato di salute non è la stessa cosa dello stato di forma. Certo giocare di meno riduce il rischio di infortuni, ma non migliora per forza lo stato di forma".