Calcio
IL RICORDO - Gennaro Montuori: "Vi racconto la storia del "Commando Ultrà Curva B"
20.02.2021 23:18 di Napoli Magazine

Gennaro "Palummella" Montuori, storico leader della Curva B, scrive sulla sua rivista "Tifosi Napoletani": "Oggi non si chiama più Stadio San Paolo di Fuorigrotta, ma stadio Diego Armando Maradona: quanti sogni su quegli spalti, ma ancora altri tra spogliatoi e prato verde, partendo dai gradoni della curva, i miei spalti, il mio scaletto, il mio megafono, anzi oserei dire i miei megafoni, perché tanti andavano in frantumi. Ma soprattutto alla mia balaustra, il ferro di una vita, da lì partivano tutti i cori della nostra squadra del cuore, tutti seguivano il loro fratello, il loro amico, il loro punto di riferimento, quasi tutte le domeniche si alzava il coro per il loro capo, "'Palummella' è il capo degli ultrà e il capo degli ultrà". Con grande orgoglio li ringraziavo inchinandomi, mi sentivo fiero, tutte le domeniche era un rischio, grazie a tutti i miei amici di turno che si prestavano per mantenermi lassù. Col passare degli anni solo ora mi rendo conto del pericolo corso ogni domenica su quegli spalti, grazie davvero fratelli, se ora posso raccontare quella curva, la mia e la vostra passione, grazie a voi se per trent'anni ho guidato il mitico Commando Ultrà Curva B. E' stato un trionfo, il C.U.C.B da sempre è stato la guida del tifo partenopeo, amato e rispettato da tutto il mondo, tanto da far invidia a facinorosi, ignoranti e soprattutto a chi voleva fare uso di stupefacenti e prepotenza, oppure addirittura dirigere affari illeciti. Una guerra durata 30 anni, ma con grande soddisfazione vinta dal sottoscritto e il suo magico gruppo, sconfiggendo anche pseudo amici che remavano contro dall'interno facendo il doppio gioco, nascondendosi addirittura per anni dietro ad una maschera, immaginate che guerra abbiamo dovuto affrontare. Far partire i cori per tutti i più grandi è stato un onore, in particolare i mister Pesaola, Vinicio, poi Bianchi, Bigon, Lippi, Simoni, i campioni napoletani nati nella nostra città, da Totonno Juliano, Improta, Abbondanza, Montefusco, Carannante, Filardi, Di Fusco, Muro, il compianto Nino Musella, Clerici e company, Savoldi, Krol, Dirceu, Zola, Fonseca e poi i 2 magici gruppi campioni d'Italia, in testa tutti i campani con Bruscolotti alla guida, Giordano il mio idolo, Carnevale, Renica, Francini, Volpecina, Alemao e poi soprattutto il protagonista assoluto della favola più bella, il mio Re, Diego Armando Maradona, il mio calciatore preferito più forte di sempre: addirittura sul quel prato un po' di volte mi sono trovato ad inseguirlo dopo un gol segnato, su quel magico prato verde, quello che sognavo da bambino, sono riuscito a segnare anche qualche gol in quello stadio, sì, proprio sul quel prato verde è stato uno spettacolo assoluto segnare per poi andare verso la Curva B dove dirigevo i cori per i miei idoli. Altra grande soddisfazione l'ho ottenuta facendo l'allenatore, riuscendo a sedermi sulla panchina dei mister, guidando gli ex azzurri e la nazionale degli artisti. Ringrazio mia mamma e mio padre per avermi fatto nascere napoletano, un grazie al nostro "Pibe de Oro", il più grande di sempre, per aver scelto Napoli, ed un ringraziamento particolare sempre per i mitici ragazzi del C.U.C.B per avermi portato nella storia del tifo".

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IL RICORDO - Gennaro Montuori: "Vi racconto la storia del "Commando Ultrà Curva B"

di Napoli Magazine

20/02/2021 - 23:18

Gennaro "Palummella" Montuori, storico leader della Curva B, scrive sulla sua rivista "Tifosi Napoletani": "Oggi non si chiama più Stadio San Paolo di Fuorigrotta, ma stadio Diego Armando Maradona: quanti sogni su quegli spalti, ma ancora altri tra spogliatoi e prato verde, partendo dai gradoni della curva, i miei spalti, il mio scaletto, il mio megafono, anzi oserei dire i miei megafoni, perché tanti andavano in frantumi. Ma soprattutto alla mia balaustra, il ferro di una vita, da lì partivano tutti i cori della nostra squadra del cuore, tutti seguivano il loro fratello, il loro amico, il loro punto di riferimento, quasi tutte le domeniche si alzava il coro per il loro capo, "'Palummella' è il capo degli ultrà e il capo degli ultrà". Con grande orgoglio li ringraziavo inchinandomi, mi sentivo fiero, tutte le domeniche era un rischio, grazie a tutti i miei amici di turno che si prestavano per mantenermi lassù. Col passare degli anni solo ora mi rendo conto del pericolo corso ogni domenica su quegli spalti, grazie davvero fratelli, se ora posso raccontare quella curva, la mia e la vostra passione, grazie a voi se per trent'anni ho guidato il mitico Commando Ultrà Curva B. E' stato un trionfo, il C.U.C.B da sempre è stato la guida del tifo partenopeo, amato e rispettato da tutto il mondo, tanto da far invidia a facinorosi, ignoranti e soprattutto a chi voleva fare uso di stupefacenti e prepotenza, oppure addirittura dirigere affari illeciti. Una guerra durata 30 anni, ma con grande soddisfazione vinta dal sottoscritto e il suo magico gruppo, sconfiggendo anche pseudo amici che remavano contro dall'interno facendo il doppio gioco, nascondendosi addirittura per anni dietro ad una maschera, immaginate che guerra abbiamo dovuto affrontare. Far partire i cori per tutti i più grandi è stato un onore, in particolare i mister Pesaola, Vinicio, poi Bianchi, Bigon, Lippi, Simoni, i campioni napoletani nati nella nostra città, da Totonno Juliano, Improta, Abbondanza, Montefusco, Carannante, Filardi, Di Fusco, Muro, il compianto Nino Musella, Clerici e company, Savoldi, Krol, Dirceu, Zola, Fonseca e poi i 2 magici gruppi campioni d'Italia, in testa tutti i campani con Bruscolotti alla guida, Giordano il mio idolo, Carnevale, Renica, Francini, Volpecina, Alemao e poi soprattutto il protagonista assoluto della favola più bella, il mio Re, Diego Armando Maradona, il mio calciatore preferito più forte di sempre: addirittura sul quel prato un po' di volte mi sono trovato ad inseguirlo dopo un gol segnato, su quel magico prato verde, quello che sognavo da bambino, sono riuscito a segnare anche qualche gol in quello stadio, sì, proprio sul quel prato verde è stato uno spettacolo assoluto segnare per poi andare verso la Curva B dove dirigevo i cori per i miei idoli. Altra grande soddisfazione l'ho ottenuta facendo l'allenatore, riuscendo a sedermi sulla panchina dei mister, guidando gli ex azzurri e la nazionale degli artisti. Ringrazio mia mamma e mio padre per avermi fatto nascere napoletano, un grazie al nostro "Pibe de Oro", il più grande di sempre, per aver scelto Napoli, ed un ringraziamento particolare sempre per i mitici ragazzi del C.U.C.B per avermi portato nella storia del tifo".