Calcio
IL ROMA - Antonio Conte, il tecnico “operaio” che sposta anche le sagome
16.07.2024 13:08 di Napoli Magazine Fonte: Salvatore Caiazza per il "Roma"

Impossibile perdersi un allenamento del Napoli. Le doppie sedute di lavoro sul campo di Carciato sono uno spettacolo per gli amanti del calcio. Il metodo di Antonio Conte, che per qualcuno sembra d’antan, potrebbe essere oggetto di una tesi di laurea sulla preparazione atletica delle squadre. Si suda in Val di Sole. Le condizioni climatiche aiutano non poco. Non fa troppo caldo e quindi si può correre senza troppi problemi. L’allenatore azzurro ha ben sedici collaboratori al suo servizio. Sedici uomini in maglia azzurra che sanno cosa fare. Conte potrebbe tranquillamente mettersi in panchina al fianco di Oriali e gestire le sessioni. Ed, invece, no. È onnipresente nei test, nelle ripetute e soprattutto nel lavoro tattico. Ieri, mentre il fratello Gianluca e Stellini si concentravano sulla difesa, lui ha impartito lezioni al centrocampo. Ha dialogato a lungocon Lindstrom ed Anguissa. E quando si usava il pallone andava a marcare il giocatore che doveva ricevere palla. Un moto perpetuo. Ma non è finita qui. Quando il gruppo è andato a dissetarsi ha deciso di sposta- re le sagome da solo. Non ha chiesto a nessuno dei suoi. Ha corso nelle varie zone del terreno verde per stabilire dove dovessero andare. Un vero e proprio “operaio” del calcio. Un metalmeccanico della pedata che potrebbe veramente comadare senza sporcarsi le mani. Ed, invece, lo fa volentieri. È sempre sul pezzo. Non lascia nulla al caso. È tutto scritto ciò che bisogna fare giorno per giorno, ora per ora, minuto per minuto, secondo per secondo. In albergo c’è grande serenità. Ma anche tanto rigore. C’è una netta distinzione tra il gruppo squadra e quello dirigenziale. C’è anche qualche ospite del presidente che, però, non invade la zona off limits. Conte non deve neanche parlare o comunicare ad Oriali cosa bisogna fare. Tutti hanno capito che questo è l’anno zero. Che le cose vanno fatte seriamente evitando il “cazzeggio”. I calciatori sono tutti mentalizzati. Sanno che con il metodo dell’ex ct vanno sul sicuro. Certo, avranno i dolori alle gambe e poca voglia di sorridere. Ma è quello che serviva per dare un calcio a passato e pensare ad un futuro roseo.

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IL ROMA - Antonio Conte, il tecnico “operaio” che sposta anche le sagome

di Napoli Magazine

16/07/2024 - 13:08

Impossibile perdersi un allenamento del Napoli. Le doppie sedute di lavoro sul campo di Carciato sono uno spettacolo per gli amanti del calcio. Il metodo di Antonio Conte, che per qualcuno sembra d’antan, potrebbe essere oggetto di una tesi di laurea sulla preparazione atletica delle squadre. Si suda in Val di Sole. Le condizioni climatiche aiutano non poco. Non fa troppo caldo e quindi si può correre senza troppi problemi. L’allenatore azzurro ha ben sedici collaboratori al suo servizio. Sedici uomini in maglia azzurra che sanno cosa fare. Conte potrebbe tranquillamente mettersi in panchina al fianco di Oriali e gestire le sessioni. Ed, invece, no. È onnipresente nei test, nelle ripetute e soprattutto nel lavoro tattico. Ieri, mentre il fratello Gianluca e Stellini si concentravano sulla difesa, lui ha impartito lezioni al centrocampo. Ha dialogato a lungocon Lindstrom ed Anguissa. E quando si usava il pallone andava a marcare il giocatore che doveva ricevere palla. Un moto perpetuo. Ma non è finita qui. Quando il gruppo è andato a dissetarsi ha deciso di sposta- re le sagome da solo. Non ha chiesto a nessuno dei suoi. Ha corso nelle varie zone del terreno verde per stabilire dove dovessero andare. Un vero e proprio “operaio” del calcio. Un metalmeccanico della pedata che potrebbe veramente comadare senza sporcarsi le mani. Ed, invece, lo fa volentieri. È sempre sul pezzo. Non lascia nulla al caso. È tutto scritto ciò che bisogna fare giorno per giorno, ora per ora, minuto per minuto, secondo per secondo. In albergo c’è grande serenità. Ma anche tanto rigore. C’è una netta distinzione tra il gruppo squadra e quello dirigenziale. C’è anche qualche ospite del presidente che, però, non invade la zona off limits. Conte non deve neanche parlare o comunicare ad Oriali cosa bisogna fare. Tutti hanno capito che questo è l’anno zero. Che le cose vanno fatte seriamente evitando il “cazzeggio”. I calciatori sono tutti mentalizzati. Sanno che con il metodo dell’ex ct vanno sul sicuro. Certo, avranno i dolori alle gambe e poca voglia di sorridere. Ma è quello che serviva per dare un calcio a passato e pensare ad un futuro roseo.

Fonte: Salvatore Caiazza per il "Roma"