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IN SPAGNA - Caso Negreira, gli ex presidenti del Barcellona: "Mai comprato gli arbitri"
18.09.2025 21:05 di Napoli Magazine
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Il Barcellona "non ha mai comperato favori agli arbitri", hanno assicurato in tribunale gli ex presidenti del club Sandro Rosell e Josep Maria Bartomeu, imputati nel processo a Barcellona sulle presunte tangenti pagate per anni all'ex vicepresidente del Comitato tecnico di arbitri (Cta), José Maria Enriquez Negreira. La società blaugrana e alcuni dei suoi ex dirigenti, la tesio dell'accusa, tra il 2001 e il 2018 avrebbero versato di oltre 7,3 milioni all'esponente arbitrale per influenzare in qualche modo gli arbitri e la competizione. Il Barcellona nega, sostenendo che i pagamenti furono elargiti in cambio di una consulenza in materia arbitrale. "Oggi è chiaro che molte delle teorie avanzate negli ultimi anni sono state confutate - ha affermato fuori dal tribunale Bartomeu, presidente dal 2014 al 2020 -. "È stato chiarito che si trattava di servizi di consulenza sportiva, relazioni arbitrali, consigli pre e post partita, e che questi servizi davano luogo a compensi economici". Rosell, presidente dal 2010-2014, ha sostenuto la stessa posizione in udienza, che si tiene a porte chiuse e avrebbe affermato che il rapporto con Negreira era stato 'ereditato' dalle precedenti gestioni. Alla sbarra si è presentato anche il figlio di Enriquez Negreira, anche lui imputato. Secondo la Procura - che aveva avviato l'inchiesta nel 2022 suscitando un grande clamore nl mondo calcistico spagnolo -, il Barcellona sospese i pagamenti nel 2018 a causa dell'uscita di Negreira dal Comitato tecnico arbitrale, contemporaneamente all'arrivo di Luis Rubiales alla guida della Federcalcio spagnola.

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IN SPAGNA - Caso Negreira, gli ex presidenti del Barcellona: "Mai comprato gli arbitri"

di Napoli Magazine

18/09/2025 - 21:05

Il Barcellona "non ha mai comperato favori agli arbitri", hanno assicurato in tribunale gli ex presidenti del club Sandro Rosell e Josep Maria Bartomeu, imputati nel processo a Barcellona sulle presunte tangenti pagate per anni all'ex vicepresidente del Comitato tecnico di arbitri (Cta), José Maria Enriquez Negreira. La società blaugrana e alcuni dei suoi ex dirigenti, la tesio dell'accusa, tra il 2001 e il 2018 avrebbero versato di oltre 7,3 milioni all'esponente arbitrale per influenzare in qualche modo gli arbitri e la competizione. Il Barcellona nega, sostenendo che i pagamenti furono elargiti in cambio di una consulenza in materia arbitrale. "Oggi è chiaro che molte delle teorie avanzate negli ultimi anni sono state confutate - ha affermato fuori dal tribunale Bartomeu, presidente dal 2014 al 2020 -. "È stato chiarito che si trattava di servizi di consulenza sportiva, relazioni arbitrali, consigli pre e post partita, e che questi servizi davano luogo a compensi economici". Rosell, presidente dal 2010-2014, ha sostenuto la stessa posizione in udienza, che si tiene a porte chiuse e avrebbe affermato che il rapporto con Negreira era stato 'ereditato' dalle precedenti gestioni. Alla sbarra si è presentato anche il figlio di Enriquez Negreira, anche lui imputato. Secondo la Procura - che aveva avviato l'inchiesta nel 2022 suscitando un grande clamore nl mondo calcistico spagnolo -, il Barcellona sospese i pagamenti nel 2018 a causa dell'uscita di Negreira dal Comitato tecnico arbitrale, contemporaneamente all'arrivo di Luis Rubiales alla guida della Federcalcio spagnola.