Gerard Piqué, ex difensore del Barcellona ha negato durante l'interrogatorio di due ore al tribunale di Majadahonda (Madrid) di aver pagato l'ex presidente della Federcalcio spagnola (Rfef), Luis Rubiales, o la stessa federazione, per ottenere l'intermediazione del contratto per il trasferimento della Supercoppa in Arabia Saudita. Piqué ha negato anche irregolarità delle commissioni di 4 milioni di euro l'anno, ricevute nel corso di 10 anni attraverso la sua impresa di eventi sportivi Kosmos dall'azienda pubblica saudita Sela, per il contratto da questa sottoscritto con la Federcalcio spagnola, per complessivi 400 milioni. Alcune delle commissioni furono ricevute dall'ex marito di Shakira quando era ancora nei ranghi del Barcellona, squadra impegnata nella competizione. Secondo fonti giuridiche, citate dall'agenzia Europa Press, la documentazione inviata ieri dal difensore del calciatore alla giudice istruttore, con 15 fatture di pagamenti per complessivi 12 milioni di euro, finora incassati da Kosmos, evidenzia "la normalità nella relazione contrattuale e l'accettazione dei servizi di intermediazione effettivamente prestati", stando alla memoria difensiva presentata. Piqué avrebbe spiegato che inizialmente l'accordo fra la sua società di eventi sportivi e Sela fu verbale, definendolo "un patto fra cavalieri". Poi formalizzato in un contratto firmato con i sauditi nel settembre 2019, lo stesso giorno in cui l'azienda statale dell'Arabia Saudita firmò con la Rfef il contratto per il trasferimento della Supercoppa. Al termine dell'interrogatorio, secondo le fonti, l'ex difensore del Barcellona ha denunciato, visibilmente emozionato, il danno alla reputazione sofferto, per il fatto di essere implicato da oltre un anno nell'inchiesta. L'indagine vede imputato per presunte irregolarità anche Luis Rubiales, che nel corso del suo interrogatorio in tribunale aveva a sua volta negato di aver pagato presunte 'tangenti' a Piqué per l'intermediazione con i sauditi.