Calcio
INTER - Zanetti: "Il capo degli ultras mi accennò la questione dei biglietti"
11.10.2024 10:14 di Napoli Magazine

Faccia a faccia tra gli investigatori della Squadra mobile milanese, che indagano sulle curve di San Siro e sui traffici illeciti degli ultras, e il vicepresidente e storica bandiera dell'Inter Javier Zanetti, sentito come teste su presunte pressioni dei capi ultrà sul club nell'inchiesta che ha portato a 19 arresti dieci giorni fa. Indagine in cui è saltato, invece, un interrogatorio programmato nei giorni scorsi per Fedez, amico del leader della curva Sud milanista Luca Lucci. L'audizione di Zanetti, in un ufficio di Polizia e durata circa due ore, si è tenuta dopo quella di mercoledì del tecnico interista Simone Inzaghi. Il capo ultrà Marco Ferdico (in carcere) - ha spiegato il numero due del club, a cui è stato chiesto conto di un'intercettazione tra lo stesso Ferdico e Inzaghi - "mi accennò la questione" biglietti, ossia quelli che voleva la curva (1500) per la finale di Champions del 2023. "Io ne parlai con la base della dirigenza, non con Marotta", ha aggiunto l'ex capitano, chiarendo che la "situazione" dei ticket, comunque, era già nota alla società e che lui non aveva "compiti esecutivi nel board". Zanetti ha riferito di non aver subito mai pressioni, minacce, intimidazioni e che parlava con i capi curva, li vedeva quando andavano ad Appiano Gentile anche per sostenere la squadra o per dei video o altri appuntamenti, ma sempre in un clima "tranquillo". D'altronde lui "da 30 anni" è all'Inter e i rapporti con gli ultras sono una cosa "normale". E loro non "facevano nulla di male" nei confronti del club. Ha negato, poi, di aver avvisato Ferdico di un monitoraggio della polizia sulla curva dopo l'omicidio del leader storico della Nord Vittorio Boiocchi. "Non è vero", ha risposto smentendo la presunta soffiata, quando gli è stata letta un'intercettazione in cui Ferdico parlava con Marco Materazzi. Ha detto anche di aver incontrato Antonio Bellocco, nel direttivo della curva ma anche 'ndranghetista e ucciso il 4 settembre. "L'ho visto una volta, me lo hanno presentato altri della curva, in una situazione conviviale", ha chiarito. Intanto, il ct della Nazionale Luciano Spalletti è intervenuto sulle telefonate tra gli ultrà e Inzaghi. "A me non è mai capitato che qualcuno mi chiamasse per queste cose e in caso so riattaccare", è stato il suo commento. E ha aggiunto: "L'ho trovata una cosa molto nuova e che mi ha sorpreso". Sul fronte dell'indagine, poi, per sabato scorso era stato programmato un interrogatorio di Fedez, anche se non con un invito a comparire. Pare l'avesse chiesto lo stesso cantante. Interrogatorio che, dopo un dialogo tra i pm e i legali del rapper, è stato annullato. Stando a quanto riferito, la scelta di non ascoltarlo da parte della Procura non sarebbe stata legata al fatto che Fedez avesse deciso di non rispondere, ma sarebbero sopraggiunte ulteriori esigenze investigative e c'è stato alla fine un accordo tra pm e difesa. Un interrogatorio in questa fase pare dunque che non si farà più. I legali di Fedez, gli avvocati Andrea Pietrolucci e Gabriele Minniti, hanno precisato che non è mai pervenuta una convocazione da parte dei pm. Fedez avrebbe dovuto essere sentito con l'assistenza di un avvocato, perché è indagato nel procedimento connesso sulla rissa in discoteca di aprile e sul successivo pestaggio del personal trainer Cristiano Iovino, a cui avrebbe preso parte, tra gli altri, Christian Rosiello, bodyguard del cantante e ultrà rossonero finito in carcere, assieme ad Islam Hagag, anche lui vicino a Fedez. Così come Luca Lucci, il capo ultrà della Sud milanista, anche lui arrestato e più volte intercettato in dialoghi con l'ex di Chiara Ferragni. Dalle carte sono venuti a galla, poi, "incontri" tra il rapper, che da una decina di giorni non sta più postando storie su Instagram, e Lucci e una serie di dialoghi nei quali, tra le altre cose, il primo chiedeva un "intervento" del secondo "per avere la possibilità di somministrare" una bevanda sponsorizzata "all'interno dello stadio Meazza". Gli investigatori nei prossimi giorni dovrebbero ascoltare, sempre come persona informata sui fatti, anche il capitano del Milan Davide Calabria, il quale, stando agli atti, nel febbraio 2023 avrebbe incontrato Lucci in un bar a Cologno Monzese.

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INTER - Zanetti: "Il capo degli ultras mi accennò la questione dei biglietti"

di Napoli Magazine

11/10/2024 - 10:14

Faccia a faccia tra gli investigatori della Squadra mobile milanese, che indagano sulle curve di San Siro e sui traffici illeciti degli ultras, e il vicepresidente e storica bandiera dell'Inter Javier Zanetti, sentito come teste su presunte pressioni dei capi ultrà sul club nell'inchiesta che ha portato a 19 arresti dieci giorni fa. Indagine in cui è saltato, invece, un interrogatorio programmato nei giorni scorsi per Fedez, amico del leader della curva Sud milanista Luca Lucci. L'audizione di Zanetti, in un ufficio di Polizia e durata circa due ore, si è tenuta dopo quella di mercoledì del tecnico interista Simone Inzaghi. Il capo ultrà Marco Ferdico (in carcere) - ha spiegato il numero due del club, a cui è stato chiesto conto di un'intercettazione tra lo stesso Ferdico e Inzaghi - "mi accennò la questione" biglietti, ossia quelli che voleva la curva (1500) per la finale di Champions del 2023. "Io ne parlai con la base della dirigenza, non con Marotta", ha aggiunto l'ex capitano, chiarendo che la "situazione" dei ticket, comunque, era già nota alla società e che lui non aveva "compiti esecutivi nel board". Zanetti ha riferito di non aver subito mai pressioni, minacce, intimidazioni e che parlava con i capi curva, li vedeva quando andavano ad Appiano Gentile anche per sostenere la squadra o per dei video o altri appuntamenti, ma sempre in un clima "tranquillo". D'altronde lui "da 30 anni" è all'Inter e i rapporti con gli ultras sono una cosa "normale". E loro non "facevano nulla di male" nei confronti del club. Ha negato, poi, di aver avvisato Ferdico di un monitoraggio della polizia sulla curva dopo l'omicidio del leader storico della Nord Vittorio Boiocchi. "Non è vero", ha risposto smentendo la presunta soffiata, quando gli è stata letta un'intercettazione in cui Ferdico parlava con Marco Materazzi. Ha detto anche di aver incontrato Antonio Bellocco, nel direttivo della curva ma anche 'ndranghetista e ucciso il 4 settembre. "L'ho visto una volta, me lo hanno presentato altri della curva, in una situazione conviviale", ha chiarito. Intanto, il ct della Nazionale Luciano Spalletti è intervenuto sulle telefonate tra gli ultrà e Inzaghi. "A me non è mai capitato che qualcuno mi chiamasse per queste cose e in caso so riattaccare", è stato il suo commento. E ha aggiunto: "L'ho trovata una cosa molto nuova e che mi ha sorpreso". Sul fronte dell'indagine, poi, per sabato scorso era stato programmato un interrogatorio di Fedez, anche se non con un invito a comparire. Pare l'avesse chiesto lo stesso cantante. Interrogatorio che, dopo un dialogo tra i pm e i legali del rapper, è stato annullato. Stando a quanto riferito, la scelta di non ascoltarlo da parte della Procura non sarebbe stata legata al fatto che Fedez avesse deciso di non rispondere, ma sarebbero sopraggiunte ulteriori esigenze investigative e c'è stato alla fine un accordo tra pm e difesa. Un interrogatorio in questa fase pare dunque che non si farà più. I legali di Fedez, gli avvocati Andrea Pietrolucci e Gabriele Minniti, hanno precisato che non è mai pervenuta una convocazione da parte dei pm. Fedez avrebbe dovuto essere sentito con l'assistenza di un avvocato, perché è indagato nel procedimento connesso sulla rissa in discoteca di aprile e sul successivo pestaggio del personal trainer Cristiano Iovino, a cui avrebbe preso parte, tra gli altri, Christian Rosiello, bodyguard del cantante e ultrà rossonero finito in carcere, assieme ad Islam Hagag, anche lui vicino a Fedez. Così come Luca Lucci, il capo ultrà della Sud milanista, anche lui arrestato e più volte intercettato in dialoghi con l'ex di Chiara Ferragni. Dalle carte sono venuti a galla, poi, "incontri" tra il rapper, che da una decina di giorni non sta più postando storie su Instagram, e Lucci e una serie di dialoghi nei quali, tra le altre cose, il primo chiedeva un "intervento" del secondo "per avere la possibilità di somministrare" una bevanda sponsorizzata "all'interno dello stadio Meazza". Gli investigatori nei prossimi giorni dovrebbero ascoltare, sempre come persona informata sui fatti, anche il capitano del Milan Davide Calabria, il quale, stando agli atti, nel febbraio 2023 avrebbe incontrato Lucci in un bar a Cologno Monzese.