Calcio
KF EGNATIA - Ahmetaj: "Sono cresciuto con Raspadori e ho giocato con Gaetano, daremo il massimo col Napoli"
28.07.2024 19:15 di Napoli Magazine

Alessandro Ahmetaj, centrocampista del KF Egnatia, avversaria in amichevole a Castel di Sangro del Napoli, ha parlato a Calcio Napoli 24

Raccontaci che squadra siete, perché magari i tifosi del Napoli non conoscono benissimo l’Egnatia.

“Siamo una squadra che è da poco in circolo, però grazie al nostro presidente Agim Demrozi, e grazie ai suoi investimenti, ha alzato il livello del calcio albanese tutt'ora; anche grazie al direttore sportivo, che fa un lavoro dietro le quinte sempre a 360°, cercando i giocatori albanesi anche fuori dal paese, sempre con profili di crescita e per trovare una prospettiva futura, di rivendita”.

Campioni d'Albania in carica, affrontate gli ex campioni d'Italia: come ci si avvicina a una partita del genere? Voi avete già iniziato la stagione ufficiale, essendo impegnati nei preliminari di Conference League in questo momento.

“Siamo già in pieno ritmo, possiamo dire: gli allenamenti, la fase di preparazione l'abbiamo già passata e ora stiamo giocando le partite. Abbiamo vinto campionato e coppa, questo ci dà una bella carica e quindi ci fa credere che possiamo andarci a giocare le partite con tutte le altre squadre, anche in giro per per l'Europa”.

Prima la Champions poi adesso in Conference: la partita con il Napoli arriva a cavallo delle due partite di qualificazione, che chiaramente hanno una una certa importanza. Ma come si prepara una partita in cui volete fare bella contro una squadra come il Napoli?

“Tre giorni fa siamo tornati dall’Islanda, abbiamo fatto questa partita di Conference e abbiam vinto 1-0. Per quanto riguarda la preparazione noi siamo venuti qua per giocarcela, per divertirci e per dimostrare i nostri valori, qualsiasi giocatore, e dimostrare anche il valore del club che sta evolvendo in questi anni”.

Nel match contro il Napoli trovi anche un collegamento, perché sei cresciuto con Giacomo Raspadori al Sassuolo. Questa forse è la cosa che i tifosi del Napoli meno si aspettavano.

“Sì, ho un trascorso: sono nato e cresciuto in Italia, ho avuto la fortuna di giocare con Giacomo a Sassuolo per tre anni di Primavera. Jack è stato il mio capitano, è un ragazzo d'oro e una persona umana, dai valori umani squisiti. E poi il giocatore che sta dimostrando di essere”

Che compagno di squadra era in Primavera?

“Un trascinatore nato, era un leader, un ragazzo che era sempre disponibile per i compagni già da allora, e quello che lo caratterizzava di più era questa indole: voler vincere, trascinare sempre la squadra, era sempre lì pronto ad aiutare qualsiasi compagno”

Ti ricordi un gesto in particolare?

“Prendeva la squadra in carico, davi palla a lui, si metteva giù, non lo spostavi e ti trovava sempre la soluzione vincente. Come possiamo dire, nei momenti di difficoltà faceva la differenza”

Siete rimasti in contatto, l’hai sentito quando…?

“Sì, gli ho scritto ieri sera tra l'altro, proprio per la maglia se la possiamo scambiare. Mi ha detto sì volentieri, come no. Poi gli ho scritto anche per altri ragazzi che mi hanno chiesto per la maglia di Kvaratskhelia. Mi ha detto che è meglio parlare direttamente quando siamo in campo. Con Giacomo ho un contatto quotidiano, possiamo dire”

Siete proprio cresciuti assieme, anche fuori dal campo.

“Sono stato prima sette anni a Cesena, però anche quando giocavamo contro, sempre Cesena-Sassuolo avevamo: io giocavo in attacco, facevamo bomber io e bomber lui, poi dopo ho avuto il cambio di ruolo, m’hanno messo davanti la difesa e lì sono poi arrivato a Sassuolo, e ho avuto Jack come attaccante”

Vi siete ritrovati: abbiamo giocato tanti anni contro, adesso facciamo il bene della stessa squadra.

“Esatto. Quando giocavamo, io assist a lui e lui assist a me, c'era sempre questa cosa. Avevamo una bella chimica”

Non soltanto Giacomo Raspadori, hai anche giocato con un altro azzurro nelle nazionali under, ovvero Gianluca Gaetano.

“Sì, un giocatore pesante, forte. Quando eravamo in nazionale stavamo sempre insieme a parlare, poi ci siamo divisi un po’. Però, nonostante tutto, ogni tanto gli ho scritto per dei gagliardetti del Napoli, perchè c’è un mio zio che è un tifoso. Voleva i gagliardetti, equando avevo bisogno si è fatto sempre trovare pronto”

Immagino che quando il Napoli ha vinto lo scudetto un messaggio, anche da parte dello zio tifoso, sicuramente l'avrai mandato.

“Ovvio, tra l'altro con Raspadori mi ricordo che gli chiesi i biglietti proprio per la partita di Udine, volevo andarla a vedere, però tra una cosa e l'altra li aveva per i familiari, ne avevano solo tre di biglietti”

A che giocatore ti ispiri?

“Il mio idolo è sempre stato Roberto Baggio, son cresciuto con le cassette: mio padre me l'ha trasmesso, e mi ispiravo sempre a lui. Però adesso ho cambiato ruolo, c'ho una prospettiva diversa e ora penso a Toni Kroos, è lui quello su cui sono focalizzato di più”

E se ti dicessi Anguissa, Folorunsho, Lobotka che affronterai a breve?

“Di Lobotka ammiro la sua tranquillità palla al piede, mi piace come riesca a gestire il gioco, a dare i tempi al centrocampo”

Contro Lobotka, Kvaratskhelia, Politano, si riesce a mantenere questa tranquillità?

“Vediamo in campo, è quello che parla: il rettangolo verde alla fine è quello che dimostra sempre tutto”

Quando arrivi allo stadio, vedi Giacomo Raspadori e cosa gli dici?

“Prima di tutto vado a salutarlo, e gli devo fare ancora le congratulazioni perchè è diventato papà, tra una cosa e l'altra mi mi è scappata via”

Dai un motivo ai tifosi del Napoli un motivo per seguire Napoli-Egnatia, e per seguirvi poi nella vostra stagione

“Allora, vi dico di seguirci perché sarà una partita molto divertente, da un punto di vista del gioco, sia loro che noi cercheremo di dare il massimo per far divertire i tifosi”

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KF EGNATIA - Ahmetaj: "Sono cresciuto con Raspadori e ho giocato con Gaetano, daremo il massimo col Napoli"

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28/07/2024 - 19:15

Alessandro Ahmetaj, centrocampista del KF Egnatia, avversaria in amichevole a Castel di Sangro del Napoli, ha parlato a Calcio Napoli 24

Raccontaci che squadra siete, perché magari i tifosi del Napoli non conoscono benissimo l’Egnatia.

“Siamo una squadra che è da poco in circolo, però grazie al nostro presidente Agim Demrozi, e grazie ai suoi investimenti, ha alzato il livello del calcio albanese tutt'ora; anche grazie al direttore sportivo, che fa un lavoro dietro le quinte sempre a 360°, cercando i giocatori albanesi anche fuori dal paese, sempre con profili di crescita e per trovare una prospettiva futura, di rivendita”.

Campioni d'Albania in carica, affrontate gli ex campioni d'Italia: come ci si avvicina a una partita del genere? Voi avete già iniziato la stagione ufficiale, essendo impegnati nei preliminari di Conference League in questo momento.

“Siamo già in pieno ritmo, possiamo dire: gli allenamenti, la fase di preparazione l'abbiamo già passata e ora stiamo giocando le partite. Abbiamo vinto campionato e coppa, questo ci dà una bella carica e quindi ci fa credere che possiamo andarci a giocare le partite con tutte le altre squadre, anche in giro per per l'Europa”.

Prima la Champions poi adesso in Conference: la partita con il Napoli arriva a cavallo delle due partite di qualificazione, che chiaramente hanno una una certa importanza. Ma come si prepara una partita in cui volete fare bella contro una squadra come il Napoli?

“Tre giorni fa siamo tornati dall’Islanda, abbiamo fatto questa partita di Conference e abbiam vinto 1-0. Per quanto riguarda la preparazione noi siamo venuti qua per giocarcela, per divertirci e per dimostrare i nostri valori, qualsiasi giocatore, e dimostrare anche il valore del club che sta evolvendo in questi anni”.

Nel match contro il Napoli trovi anche un collegamento, perché sei cresciuto con Giacomo Raspadori al Sassuolo. Questa forse è la cosa che i tifosi del Napoli meno si aspettavano.

“Sì, ho un trascorso: sono nato e cresciuto in Italia, ho avuto la fortuna di giocare con Giacomo a Sassuolo per tre anni di Primavera. Jack è stato il mio capitano, è un ragazzo d'oro e una persona umana, dai valori umani squisiti. E poi il giocatore che sta dimostrando di essere”

Che compagno di squadra era in Primavera?

“Un trascinatore nato, era un leader, un ragazzo che era sempre disponibile per i compagni già da allora, e quello che lo caratterizzava di più era questa indole: voler vincere, trascinare sempre la squadra, era sempre lì pronto ad aiutare qualsiasi compagno”

Ti ricordi un gesto in particolare?

“Prendeva la squadra in carico, davi palla a lui, si metteva giù, non lo spostavi e ti trovava sempre la soluzione vincente. Come possiamo dire, nei momenti di difficoltà faceva la differenza”

Siete rimasti in contatto, l’hai sentito quando…?

“Sì, gli ho scritto ieri sera tra l'altro, proprio per la maglia se la possiamo scambiare. Mi ha detto sì volentieri, come no. Poi gli ho scritto anche per altri ragazzi che mi hanno chiesto per la maglia di Kvaratskhelia. Mi ha detto che è meglio parlare direttamente quando siamo in campo. Con Giacomo ho un contatto quotidiano, possiamo dire”

Siete proprio cresciuti assieme, anche fuori dal campo.

“Sono stato prima sette anni a Cesena, però anche quando giocavamo contro, sempre Cesena-Sassuolo avevamo: io giocavo in attacco, facevamo bomber io e bomber lui, poi dopo ho avuto il cambio di ruolo, m’hanno messo davanti la difesa e lì sono poi arrivato a Sassuolo, e ho avuto Jack come attaccante”

Vi siete ritrovati: abbiamo giocato tanti anni contro, adesso facciamo il bene della stessa squadra.

“Esatto. Quando giocavamo, io assist a lui e lui assist a me, c'era sempre questa cosa. Avevamo una bella chimica”

Non soltanto Giacomo Raspadori, hai anche giocato con un altro azzurro nelle nazionali under, ovvero Gianluca Gaetano.

“Sì, un giocatore pesante, forte. Quando eravamo in nazionale stavamo sempre insieme a parlare, poi ci siamo divisi un po’. Però, nonostante tutto, ogni tanto gli ho scritto per dei gagliardetti del Napoli, perchè c’è un mio zio che è un tifoso. Voleva i gagliardetti, equando avevo bisogno si è fatto sempre trovare pronto”

Immagino che quando il Napoli ha vinto lo scudetto un messaggio, anche da parte dello zio tifoso, sicuramente l'avrai mandato.

“Ovvio, tra l'altro con Raspadori mi ricordo che gli chiesi i biglietti proprio per la partita di Udine, volevo andarla a vedere, però tra una cosa e l'altra li aveva per i familiari, ne avevano solo tre di biglietti”

A che giocatore ti ispiri?

“Il mio idolo è sempre stato Roberto Baggio, son cresciuto con le cassette: mio padre me l'ha trasmesso, e mi ispiravo sempre a lui. Però adesso ho cambiato ruolo, c'ho una prospettiva diversa e ora penso a Toni Kroos, è lui quello su cui sono focalizzato di più”

E se ti dicessi Anguissa, Folorunsho, Lobotka che affronterai a breve?

“Di Lobotka ammiro la sua tranquillità palla al piede, mi piace come riesca a gestire il gioco, a dare i tempi al centrocampo”

Contro Lobotka, Kvaratskhelia, Politano, si riesce a mantenere questa tranquillità?

“Vediamo in campo, è quello che parla: il rettangolo verde alla fine è quello che dimostra sempre tutto”

Quando arrivi allo stadio, vedi Giacomo Raspadori e cosa gli dici?

“Prima di tutto vado a salutarlo, e gli devo fare ancora le congratulazioni perchè è diventato papà, tra una cosa e l'altra mi mi è scappata via”

Dai un motivo ai tifosi del Napoli un motivo per seguire Napoli-Egnatia, e per seguirvi poi nella vostra stagione

“Allora, vi dico di seguirci perché sarà una partita molto divertente, da un punto di vista del gioco, sia loro che noi cercheremo di dare il massimo per far divertire i tifosi”