A Radio Napoli Centrale, nel corso di "Un Calcio alla Radio - 3° Tempo" è intervenuto Eugenio Albarella, preparatore atletico: "In questo periodo mi è stato chiesto spesso se l’opportunità di lavorare tutta la settimana può essere un vantaggio o meno. A livello metodologico, non c’è dubbio che, soprattutto un allenatore come Conte, quando si è alla prima stagione per poter cominciare una programmazione, lavorare 7 giorni è l’ideale. Sicuramente il Napoli ha questo vantaggio, in più c’è Conte che riesce a tenere sempre tutti sul pezzo, anche da un punto di vista mentale e i risultati si vedono. Che lavoro è stato fatto? Le strategie di Conte si conoscono. Sotto certi aspetti, Conte utilizza ancora linee guida classiche: lavori a blocchi, a secco e questo ti può dare, soprattutto per una squadra che ha una cultura diversa come il Napoli degli anni passati, un problema di adattamento. La qualità dei giocatori, la voglia di voler essere pronti e disponibili, ha accelerato questa fase di apprendimento. Oggi il Napoli è sicuramente una delle squadre che sta meglio di tutte, a livello di condizione, soprattutto perché l’allenatore è riuscito ad impartire delle strategie tattiche per cui si è a buon punto. Come in tutte le cose, anche la preparazione è in evoluzione e a seconda dei nuovi parametri che siamo obbligati ad assecondare, il parametro tempo è sicuramente un parametro limitante in un contesto di programmazione a medio-lungo raggio. Conte ha la forza di accollarsi il rischio di poter attraversare un periodo di affaticamento. Credo ci sia bisogno di una sintesi: una buona cultura del lavoro e lavorare molto sulla specificità in funzione delle esigenze del singolo atleta".
di Napoli Magazine
01/10/2024 - 22:50
A Radio Napoli Centrale, nel corso di "Un Calcio alla Radio - 3° Tempo" è intervenuto Eugenio Albarella, preparatore atletico: "In questo periodo mi è stato chiesto spesso se l’opportunità di lavorare tutta la settimana può essere un vantaggio o meno. A livello metodologico, non c’è dubbio che, soprattutto un allenatore come Conte, quando si è alla prima stagione per poter cominciare una programmazione, lavorare 7 giorni è l’ideale. Sicuramente il Napoli ha questo vantaggio, in più c’è Conte che riesce a tenere sempre tutti sul pezzo, anche da un punto di vista mentale e i risultati si vedono. Che lavoro è stato fatto? Le strategie di Conte si conoscono. Sotto certi aspetti, Conte utilizza ancora linee guida classiche: lavori a blocchi, a secco e questo ti può dare, soprattutto per una squadra che ha una cultura diversa come il Napoli degli anni passati, un problema di adattamento. La qualità dei giocatori, la voglia di voler essere pronti e disponibili, ha accelerato questa fase di apprendimento. Oggi il Napoli è sicuramente una delle squadre che sta meglio di tutte, a livello di condizione, soprattutto perché l’allenatore è riuscito ad impartire delle strategie tattiche per cui si è a buon punto. Come in tutte le cose, anche la preparazione è in evoluzione e a seconda dei nuovi parametri che siamo obbligati ad assecondare, il parametro tempo è sicuramente un parametro limitante in un contesto di programmazione a medio-lungo raggio. Conte ha la forza di accollarsi il rischio di poter attraversare un periodo di affaticamento. Credo ci sia bisogno di una sintesi: una buona cultura del lavoro e lavorare molto sulla specificità in funzione delle esigenze del singolo atleta".