Ai microfoni di Calcio Time, trasmissione a cura della redazione di EuropaCalcio.it, è intervenuto Stephane Dalmat, ex centrocampista dell’Inter e del PSG.
Sull’esperienza all’Inter: “Vestire la maglia nerazzurra è stato un onore; ho trascorso due anni e mezzo fantastici, ho giocato con grandi campioni e ho ricordi stupendi. Sarò sempre grato a questa società per avermi concesso la possibilità di esprimere il mio modo di essere e di giocare condividendo lo spogliatoio con grandi campioni”.
Sul 5 maggio: “L’unico, grande rammarico della mia carriera in nerazzurro riguarda proprio quell’incredibile giornata, in senso negativo. Tuttavia, sono convinto perdemmo quel campionato in casa del Chievo Verona, con il pareggio di Cossato nei minuti di recupero finali e, soprattutto, con due clamorosi rigori non concessi all’Inter. Da lì, avevo avuto la sensazione che qualcosa potesse andare storto anche a Roma e effettivamente fu così. Nei giorni precedenti la partita contro la Lazio, si sentiva parlare di calciatori biancocelesti appagati e che avrebbero giocato in maniera “tranquilla”. Ricordo Poborsky scatenato in quella partita! Fu una delusione enorme per il risultato e ho ancora un bruttissimo ricordo di quella giornata…”.
Sul rapporto Cuper-Ronaldo: “Tra i due non c’era minimamente feeling, proprio per nulla. Non si parlavano, non discutevano e non comunicavano; litigavano sin dall’inizio per problemi di peso, di tattica. Ma io dico sempre: quando disponi di un calciatore come Ronaldo, cosa puoi dirgli se non fargli fare quello che preferisce in campo e fuori? Cuper doveva solamente lasciarlo tranquillo e attendere che segnasse per risolvergli le partite. A Ronaldo dovevi concedere di mangiare qualcosa in più, lasciarlo uscire e attendere che facesse saltare San Siro. Cuper era un grande allenatore, ma l’errore con Ronaldo fu quello”.
Su Calhanoglu: “Miglior centrocampista dell’Inter: se gira lui, girano tutti gli altri. Ha una grande capacità di accentrare su di sé il gioco e prendere in mano le chiavi del centrocampo. Mi ha colpito più di tutti, anche se la squadra di Inzaghi possiede, comunque, grandi centrocampisti in mezzo al campo”.
Sul futuro di Inzaghi: “Bisogna essere focalizzati solamente sul presente. Non aveva cominciato benissimo, ma ha conquistato uno Scudetto importante ed è arrivato a un passo dalla Champions League nel 2023. La squadra ha una precisa identità di gioco, esprime un ottimo calcio e mi auguro che Inzaghi possa restare ancora a lungo, perché ha dato il via ad un ciclo importante di risultati e non potrà che continuare ad alzarne a Milano. Penso sarebbe folle considerare l’arrivo di un’alternativa a uno come Simone Inzaghi. Il Mister è una fortuna dell’Inter”.
Su Thuram e Pavard, francesi del presente: “Conoscevo Thuram ed ero sicuro che potesse incidere in maniera clamorosa all’Inter. Ha fatto una stagione straordinaria l’anno scorso e non ha minimamente avuto ripercussioni dal punto di vista del cambio d’ambiente e in una realtà come quella del calcio italiano. Credo che la coppia Lautaro-Thuram sia la più forte e consolidata d’Europa. Quest’anno Marcus ha cominciato la stagione esattamente come l’aveva conclusa e sono convinto possa migliorare ancora. Può diventare ancora più forte e conquistare la classifica cannonieri in Serie A”.
Sul futuro di Pogba: “L’ho visto in forma, so che a marzo potrà tornare a disposizione e che avrebbe speranza di ritrovare la Nazionale francese se continuasse a giocare in Europa. L’ho visto bene fisicamente, non so quali siano le sue intenzioni ma, personalmente, se fossi io nella sua situazione, tenterei un’esperienza in MLS o Arabia Saudita. Non gioca da tanto tempo e credo sia difficile possa ritornare al top, come qualche anno fa”.
Sulla partita di Konè: “Durante la partita tra Italia e Francia è stato straordinario. Sta cominciando a dimostrare il proprio vero livello, sta crescendo e credo possa migliorare ancora di più in breve tempo. Ha dimostrato di saperci stare, eccome, nel centrocampo della Francia malgrado la tantissime alternative. Davanti alla difesa ha abbinato grande quantità a una qualità non indifferente in fase di palleggio. Potrà consacrarsi ulteriormente a Roma, così come nel calcio italiano”.
Sul centrocampista del Napoli che l’ha maggiormente colpito: “Mi piace tantissimo Anguissa, ma l’avevo già visto tempo fa. Lo ritengo davvero monumentale per il modo in cui difende in fase di transizione passiva e riparte in quella attiva, verso l’attacco. Ha una forza fisica dirompente, una vera bestia del centrocampo. Una mediana composta da Anguissa e Konè sarebbe fenomenale; il mediano del Napoli deve migliorare solamente sotto porta, in fase realizzativa, ma non è una peculiarità principale richiesta da Conte”.
Su Fofana, centrocampista francese del Milan: “Buon giocatore, ma credo non si sia ancora visto il vero Fofana. Ha grande qualità, ma ha bisogno di ulteriore tempo per poter emergere e dimostrare ciò di cui è capace anche in Italia. Sicuramente è sulla buona strada, ma penso sia complicato possa affermarsi da titolare nella Nazionale francese. Ritengo sia ancora un po’ indietro nelle gerarchie rispetto ad altri, ma è un ottimo mediano”.
Su Jonathan David: “Buonissimo attaccante. Se dovesse arrivare in Italia, tutti ammirerebbero ulteriormente le sue grandi doti; lo vedrei benissimo all’Inter, come alternativa a Lautaro e Thuram e anche al Napoli come post Osimhen. Risulterebbe una grande alternativa perché è quasi allo stesso livello dei top in giro per l’Europa”.
di Napoli Magazine
19/11/2024 - 00:44
Ai microfoni di Calcio Time, trasmissione a cura della redazione di EuropaCalcio.it, è intervenuto Stephane Dalmat, ex centrocampista dell’Inter e del PSG.
Sull’esperienza all’Inter: “Vestire la maglia nerazzurra è stato un onore; ho trascorso due anni e mezzo fantastici, ho giocato con grandi campioni e ho ricordi stupendi. Sarò sempre grato a questa società per avermi concesso la possibilità di esprimere il mio modo di essere e di giocare condividendo lo spogliatoio con grandi campioni”.
Sul 5 maggio: “L’unico, grande rammarico della mia carriera in nerazzurro riguarda proprio quell’incredibile giornata, in senso negativo. Tuttavia, sono convinto perdemmo quel campionato in casa del Chievo Verona, con il pareggio di Cossato nei minuti di recupero finali e, soprattutto, con due clamorosi rigori non concessi all’Inter. Da lì, avevo avuto la sensazione che qualcosa potesse andare storto anche a Roma e effettivamente fu così. Nei giorni precedenti la partita contro la Lazio, si sentiva parlare di calciatori biancocelesti appagati e che avrebbero giocato in maniera “tranquilla”. Ricordo Poborsky scatenato in quella partita! Fu una delusione enorme per il risultato e ho ancora un bruttissimo ricordo di quella giornata…”.
Sul rapporto Cuper-Ronaldo: “Tra i due non c’era minimamente feeling, proprio per nulla. Non si parlavano, non discutevano e non comunicavano; litigavano sin dall’inizio per problemi di peso, di tattica. Ma io dico sempre: quando disponi di un calciatore come Ronaldo, cosa puoi dirgli se non fargli fare quello che preferisce in campo e fuori? Cuper doveva solamente lasciarlo tranquillo e attendere che segnasse per risolvergli le partite. A Ronaldo dovevi concedere di mangiare qualcosa in più, lasciarlo uscire e attendere che facesse saltare San Siro. Cuper era un grande allenatore, ma l’errore con Ronaldo fu quello”.
Su Calhanoglu: “Miglior centrocampista dell’Inter: se gira lui, girano tutti gli altri. Ha una grande capacità di accentrare su di sé il gioco e prendere in mano le chiavi del centrocampo. Mi ha colpito più di tutti, anche se la squadra di Inzaghi possiede, comunque, grandi centrocampisti in mezzo al campo”.
Sul futuro di Inzaghi: “Bisogna essere focalizzati solamente sul presente. Non aveva cominciato benissimo, ma ha conquistato uno Scudetto importante ed è arrivato a un passo dalla Champions League nel 2023. La squadra ha una precisa identità di gioco, esprime un ottimo calcio e mi auguro che Inzaghi possa restare ancora a lungo, perché ha dato il via ad un ciclo importante di risultati e non potrà che continuare ad alzarne a Milano. Penso sarebbe folle considerare l’arrivo di un’alternativa a uno come Simone Inzaghi. Il Mister è una fortuna dell’Inter”.
Su Thuram e Pavard, francesi del presente: “Conoscevo Thuram ed ero sicuro che potesse incidere in maniera clamorosa all’Inter. Ha fatto una stagione straordinaria l’anno scorso e non ha minimamente avuto ripercussioni dal punto di vista del cambio d’ambiente e in una realtà come quella del calcio italiano. Credo che la coppia Lautaro-Thuram sia la più forte e consolidata d’Europa. Quest’anno Marcus ha cominciato la stagione esattamente come l’aveva conclusa e sono convinto possa migliorare ancora. Può diventare ancora più forte e conquistare la classifica cannonieri in Serie A”.
Sul futuro di Pogba: “L’ho visto in forma, so che a marzo potrà tornare a disposizione e che avrebbe speranza di ritrovare la Nazionale francese se continuasse a giocare in Europa. L’ho visto bene fisicamente, non so quali siano le sue intenzioni ma, personalmente, se fossi io nella sua situazione, tenterei un’esperienza in MLS o Arabia Saudita. Non gioca da tanto tempo e credo sia difficile possa ritornare al top, come qualche anno fa”.
Sulla partita di Konè: “Durante la partita tra Italia e Francia è stato straordinario. Sta cominciando a dimostrare il proprio vero livello, sta crescendo e credo possa migliorare ancora di più in breve tempo. Ha dimostrato di saperci stare, eccome, nel centrocampo della Francia malgrado la tantissime alternative. Davanti alla difesa ha abbinato grande quantità a una qualità non indifferente in fase di palleggio. Potrà consacrarsi ulteriormente a Roma, così come nel calcio italiano”.
Sul centrocampista del Napoli che l’ha maggiormente colpito: “Mi piace tantissimo Anguissa, ma l’avevo già visto tempo fa. Lo ritengo davvero monumentale per il modo in cui difende in fase di transizione passiva e riparte in quella attiva, verso l’attacco. Ha una forza fisica dirompente, una vera bestia del centrocampo. Una mediana composta da Anguissa e Konè sarebbe fenomenale; il mediano del Napoli deve migliorare solamente sotto porta, in fase realizzativa, ma non è una peculiarità principale richiesta da Conte”.
Su Fofana, centrocampista francese del Milan: “Buon giocatore, ma credo non si sia ancora visto il vero Fofana. Ha grande qualità, ma ha bisogno di ulteriore tempo per poter emergere e dimostrare ciò di cui è capace anche in Italia. Sicuramente è sulla buona strada, ma penso sia complicato possa affermarsi da titolare nella Nazionale francese. Ritengo sia ancora un po’ indietro nelle gerarchie rispetto ad altri, ma è un ottimo mediano”.
Su Jonathan David: “Buonissimo attaccante. Se dovesse arrivare in Italia, tutti ammirerebbero ulteriormente le sue grandi doti; lo vedrei benissimo all’Inter, come alternativa a Lautaro e Thuram e anche al Napoli come post Osimhen. Risulterebbe una grande alternativa perché è quasi allo stesso livello dei top in giro per l’Europa”.