Calcio
L'ANALISI - Fontanella: "McTominay è il miglior acquisto del calcio italiano"
03.12.2024 00:38 di Napoli Magazine

Ai microfoni di Calcio Time, trasmissione a cura di EuropaCalcio.it, è intervenuto Mario Fontanella, centravanti dell’Al-Yarmouk ed ex calciatore delle giovanili del Napoli. In sua compagnia, abbiamo trattato diversi temi: dal caso Bove, che ha scosso il mondo del calcio, ai possibili risvolti di mercato tra Chiesa, Kvaratskhelia e Osimhen.

Sul caso Bove: “Da calciatore in attività, potete solamente immaginare la paura con la quale ho affrontato l’allenamento odierno. Mi dispiace tantissimo per Bove, ragazzo giovanissimo e vittima di questo malore improvviso. Anche noi siamo perennemente sotto controllo, ma a quei livelli sono maggiori e la soglia d’attenzione dev’essere massima. I controlli, al giorno d’oggi, sono ancora più accurati e il fatto che si assista ancora a questi casi, fa davvero male anche solo da vedere. Mi auguro davvero sia l’ultimo caso, perché la paura è tanta. Per quanto concerne il ritorno in campo, sono sicuro che i giocatori passionali e di grande temperamento come può essere Bove, ad esempio, alla fine abbiano voglia di rimettersi in gioco malgrado tutto. La passione farà sempre la differenza, anche nel suo caso”. 

Su McTominay: “Credo sia il miglior acquisto, in senso assoluto, del calcio italiano di quest’estate. Per età anagrafica, forza fisica e impatto nel campionato italiano, ritengo sia il più forte. Se il Napoli, nella sessione estiva, ha compiuto certe operazioni, è proprio grazie alla garanzia Conte: un vincente in tutto e per tutto. Ero sicuro potesse creare qualcosa di importante e mi aspetto altri colpi simili nelle prossime campagne acquisti”. 

Su Osimhen: “Mi aspetto, poi, può anche essere che sbagli, che Osimhen possa anche tornare al Napoli e agli ordini di Conte. Il pensiero l’ho rivolto al fatto che la situazione si possa risolvere, in qualche modo. Non credo possa essere inserito in un’eventuale operazione con Zirkzee, ma personalmente non avrei dubbi: preferirei, tutta la vita, un ritorno del nigeriano in azzurro. Con un gol, nel bene e nel male, la gente dimentica tutto”.

Su Raspadori: “Penso sia un grande giocatore, ma a Napoli ha trovato grandi difficoltà. Mi chiedo ancora oggi, ma senza nulla togliere al calciatore e alla sua bravura, il motivo per il quale la società abbia investito tutti quei soldi sul suo profilo. Sono sicuro che la dirigenza attenda che esploda definitivamente dal punto di vista tecnico, per poter rivendere il calciatore a cifre importanti. Ma con Conte non avrà molto spazio per emergere; arriverà a un punto in cui dovrà prendere un’altra strada, anche in ottica nazionale”.

Su Insigne e la Nazionale: “Parto da un presupposto: sono un grande estimatore, da sempre, del calciatore. Realisticamente parlando, credo sia complicata la sua convocazione in Nazionale. In generale, le principali selezioni non scelgono calciatori appartenenti ad altri campionati al di fuori del contesto europeo, Arabia Saudita a parte, laddove sono sbarcati grandi top player del ruolo. Considero Insigne un grande calciatore, ma sarà difficile per lui; posto che, comunque, uno con la sua fantasia servirebbe per qualità tecniche assolute”. 

Sul possibile avvicendamento Chiesa-Kvaratskhelia: “Non prenderei mai il primo per rinunciare al secondo. A mio parere, Kvaratskhelia è intoccabile e non dovrebbe mai partire: auspico un rinnovo contrattuale, anche se la situazione è complicata”. 

Su Lukaku e Jonathan David: “Il discorso che riguarda Lukaku non può non prescindere dal rapporto con Antonio Conte. Non dovesse segnare 30 gol, anche perché lui è un altruista e gioca molto per la squadra, ma anche solo 15, il suo apporto potrà comunque considerarsi esaltante nel caso in cui la squadra dovesse vincere lo Scudetto. Lukaku è una chiara scelta di Conte e, vuoi o non vuoi, piace o non piace, un merito ce l’ha anche lui se il Napoli è primo in classifica. Poi, probabilmente, fisicamente non è al top, ma a lui non rinuncerei mai. Conte sarebbe stato il primo a fare a meno di lui se non fosse stato funzionale al progetto”. 

Sul futuro: “Sto benissimo qui, in Kuwait, ma se dovessi esprimere il desiderio di giocare lontano da qui, tornerei a Malta. Ho vissuto anni splendidi e non nascondo di voler tornare a vivere e respirare calcio come negli anni scorsi, tra Champions League e Europa League. Tornerei a Malta ancor più che in Italia, anche se qualche richiesta non è mancata”, ha chiosato Mario Fontanella.

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L'ANALISI - Fontanella: "McTominay è il miglior acquisto del calcio italiano"

di Napoli Magazine

03/12/2024 - 00:38

Ai microfoni di Calcio Time, trasmissione a cura di EuropaCalcio.it, è intervenuto Mario Fontanella, centravanti dell’Al-Yarmouk ed ex calciatore delle giovanili del Napoli. In sua compagnia, abbiamo trattato diversi temi: dal caso Bove, che ha scosso il mondo del calcio, ai possibili risvolti di mercato tra Chiesa, Kvaratskhelia e Osimhen.

Sul caso Bove: “Da calciatore in attività, potete solamente immaginare la paura con la quale ho affrontato l’allenamento odierno. Mi dispiace tantissimo per Bove, ragazzo giovanissimo e vittima di questo malore improvviso. Anche noi siamo perennemente sotto controllo, ma a quei livelli sono maggiori e la soglia d’attenzione dev’essere massima. I controlli, al giorno d’oggi, sono ancora più accurati e il fatto che si assista ancora a questi casi, fa davvero male anche solo da vedere. Mi auguro davvero sia l’ultimo caso, perché la paura è tanta. Per quanto concerne il ritorno in campo, sono sicuro che i giocatori passionali e di grande temperamento come può essere Bove, ad esempio, alla fine abbiano voglia di rimettersi in gioco malgrado tutto. La passione farà sempre la differenza, anche nel suo caso”. 

Su McTominay: “Credo sia il miglior acquisto, in senso assoluto, del calcio italiano di quest’estate. Per età anagrafica, forza fisica e impatto nel campionato italiano, ritengo sia il più forte. Se il Napoli, nella sessione estiva, ha compiuto certe operazioni, è proprio grazie alla garanzia Conte: un vincente in tutto e per tutto. Ero sicuro potesse creare qualcosa di importante e mi aspetto altri colpi simili nelle prossime campagne acquisti”. 

Su Osimhen: “Mi aspetto, poi, può anche essere che sbagli, che Osimhen possa anche tornare al Napoli e agli ordini di Conte. Il pensiero l’ho rivolto al fatto che la situazione si possa risolvere, in qualche modo. Non credo possa essere inserito in un’eventuale operazione con Zirkzee, ma personalmente non avrei dubbi: preferirei, tutta la vita, un ritorno del nigeriano in azzurro. Con un gol, nel bene e nel male, la gente dimentica tutto”.

Su Raspadori: “Penso sia un grande giocatore, ma a Napoli ha trovato grandi difficoltà. Mi chiedo ancora oggi, ma senza nulla togliere al calciatore e alla sua bravura, il motivo per il quale la società abbia investito tutti quei soldi sul suo profilo. Sono sicuro che la dirigenza attenda che esploda definitivamente dal punto di vista tecnico, per poter rivendere il calciatore a cifre importanti. Ma con Conte non avrà molto spazio per emergere; arriverà a un punto in cui dovrà prendere un’altra strada, anche in ottica nazionale”.

Su Insigne e la Nazionale: “Parto da un presupposto: sono un grande estimatore, da sempre, del calciatore. Realisticamente parlando, credo sia complicata la sua convocazione in Nazionale. In generale, le principali selezioni non scelgono calciatori appartenenti ad altri campionati al di fuori del contesto europeo, Arabia Saudita a parte, laddove sono sbarcati grandi top player del ruolo. Considero Insigne un grande calciatore, ma sarà difficile per lui; posto che, comunque, uno con la sua fantasia servirebbe per qualità tecniche assolute”. 

Sul possibile avvicendamento Chiesa-Kvaratskhelia: “Non prenderei mai il primo per rinunciare al secondo. A mio parere, Kvaratskhelia è intoccabile e non dovrebbe mai partire: auspico un rinnovo contrattuale, anche se la situazione è complicata”. 

Su Lukaku e Jonathan David: “Il discorso che riguarda Lukaku non può non prescindere dal rapporto con Antonio Conte. Non dovesse segnare 30 gol, anche perché lui è un altruista e gioca molto per la squadra, ma anche solo 15, il suo apporto potrà comunque considerarsi esaltante nel caso in cui la squadra dovesse vincere lo Scudetto. Lukaku è una chiara scelta di Conte e, vuoi o non vuoi, piace o non piace, un merito ce l’ha anche lui se il Napoli è primo in classifica. Poi, probabilmente, fisicamente non è al top, ma a lui non rinuncerei mai. Conte sarebbe stato il primo a fare a meno di lui se non fosse stato funzionale al progetto”. 

Sul futuro: “Sto benissimo qui, in Kuwait, ma se dovessi esprimere il desiderio di giocare lontano da qui, tornerei a Malta. Ho vissuto anni splendidi e non nascondo di voler tornare a vivere e respirare calcio come negli anni scorsi, tra Champions League e Europa League. Tornerei a Malta ancor più che in Italia, anche se qualche richiesta non è mancata”, ha chiosato Mario Fontanella.