Calcio
L'ANALISI - La Marca: "Napoli, lo Sporting non è un avversario semplice, non ha più Gyokeres, ma ha trovato altre soluzioni offensive"
30.09.2025 12:01 di Napoli Magazine
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A “1 Football Club”, programma radiofonico in onda su 1 Station Radio, è intervenuto l’avvocato Domenico La Marca. Di seguito, un estratto dell’intervista.

Come giudica la sfida tra Milan e Napoli?

“Non era una partita decisiva, ma sicuramente indicativa, visto che il Napoli aveva in qualche modo un jolly da giocarsi rispetto alle rivali a pari punti, che avevano già perso terreno in casa contro Torino e Cremonese. Nonostante tutto, si è già lasciato alle spalle una delle trasferte più complicate del campionato, come quella di Milano. Scendere in campo a San Siro con una difesa completamente rivoluzionata e due esordi nel reparto non è mai semplice. E infatti il Milan è stato bravo ad approfittare subito delle difficoltà del Napoli, che in entrambe le azioni dei gol si è fatto trovare poco equilibrato. Sul primo gol bastano meno di tre minuti perché Pulisic si trovi in uno contro uno con Marianucci, a causa di un errore di posizionamento generale. Sul secondo, invece, è un centrale come Pavlovic — non certo un’ala sgusciante — a trovare spazio tra le maglie azzurre, servire Fofana, e da lì nasce il 2-0: Pulisic batte da pochi metri un Meret incolpevole. Detto questo, il Napoli ha avuto le sue occasioni per rientrare. Già nel primo tempo Anguissa ha avuto una grande palla gol, poi il rigore trasformato da De Bruyne ha riaperto il match. Il problema è che, pur con un buon dominio territoriale, la squadra non è riuscita a concretizzare. Va detto anche che il Milan ha saputo soffrire, difendendosi con due terzini non propriamente esperti come Athekame e Bartesaghi. Purtroppo, da quel punto di vista, dopo l’espulsione il Napoli ha prodotto meno — eccezion fatta per la traversa colpita da Neres — e sugli esterni non si è quasi mai riusciti a saltare l’uomo. E soprattutto, sono arrivati davvero troppo pochi palloni in area di rigore, dove Lucca, in quel momento, poteva essere un fattore”.

Secondo lei dopo questa sconfitta il Napoli rimane sempre la favorita per la vittoria del campionato?

“Dopo la sconfitta di Milano, sono ancora più convinto che il Napoli sia la squadra più forte del campionato, grazie a una rosa che permette di passare agevolmente da un modulo all’altro senza perdere qualità negli interpreti. In questo momento, però, il Napoli deve fare le giuste valutazioni sull’assetto da adottare, visto che giocare sempre con quattro centrocampisti non è semplice, soprattutto se non si riesce a mettere nelle migliori condizioni McTominay e De Bruyne per esaltare le loro caratteristiche. Proprio questo aspetto è stato cruciale lo scorso anno, quando Conte ha saputo valorizzare al meglio le peculiarità degli elementi a disposizione. Non è stata la partita migliore di De Bruyne, ma resta comunque una risorsa importante per il Napoli. Non è facile trovare oggi una collocazione tattica che non vada a influire sugli altri centrocampisti di inserimento; per questo motivo, è giusto valutare anche altri sistemi di gioco, come un ritorno al 4-3-3, con rotazioni che tengano conto del numero consistente di partite che il Napoli dovrà affrontare”.

Come valuta le difficoltà che sta incontrando il Napoli in fase difensiva?

“Un altro aspetto da evidenziare riguarda la forza del Napoli dello scorso anno, che subiva pochi gol indipendentemente dagli interpreti. Nelle ultime quattro partite, invece, ha incassato ben sette reti, un dato importante a cui Conte deve trovare rapidamente rimedio, consapevole che gli scudetti si vincono soprattutto con la migliore difesa. Non si tratta certo di un problema individuale, ma di un aspetto collettivo. Fatta eccezione per la partita di Manchester, dove l’espulsione dopo 20 minuti ha fatto la differenza, contro Fiorentina e Pisa si è visto un approccio a partita chiusa un po’ superficiale, che ha permesso a entrambe le squadre di rientrare in partita. Contro il Milan, nonostante le defezioni, il Napoli ha avuto un approccio iniziale non adeguato alla sfida di San Siro, e si sono evidenziate difficoltà nei legami tra i reparti, un aspetto in cui il Napoli della scorsa stagione faceva sempre la differenza”.

Cosa si aspetta dalla partita di Champions contro lo Sporting Lisbona?

“È una partita già decisiva, in un certo senso, perché il Napoli deve reagire immediatamente: serve una risposta pronta dopo le sconfitte con il Milan e quella con il City in Champions, dove è necessario muovere la classifica. Lo Sporting non è un avversario semplice: arriverà a Napoli con l’intenzione di fare la partita, sfruttando il tasso tecnico del suo reparto offensivo. Gli esterni del Napoli dovranno lavorare molto, prestando particolare attenzione alle ali del club lusitano, abili nell’uno contro uno. Lo Sporting non può più contare su un giocatore eccezionale come Gyokeres, ma ha trovato altre soluzioni offensive, e Suarez si è fatto trovare pronto con 5 gol in 7 partite di campionato. Detto ciò, il vantaggio per il Napoli potrebbe essere proprio che si tratterà di una partita aperta, e ci saranno spazi da sfruttare per colpire la retroguardia avversaria”.

Coma valuta il pari tra Juventus e Atalanta?

“La Juventus ha disputato un ottimo primo tempo contro un’Atalanta che sembra lentamente ritrovare la sua forma sotto la guida di Juric, nonostante ciò, i bergamaschi sono passati in vantaggio grazie a un errore dei bianconeri e a una grande giocata di Sulemana. Bisogna però valutare nel complesso questo avvio di stagione della Juventus, che si trova a un solo punto dalla vetta della classifica, rimanendo imbattuta sia in campionato che in Champions League. Non è semplice per Tudor trovare la giusta chiave di lettura in attacco, soprattutto considerando che gli acquisti importanti in questo reparto sono arrivati solo nelle ultime ore prima della chiusura del mercato. Individuare, oltre al tassello fondamentale rappresentato da Yildiz, gli altri due giocatori da schierare come prime scelte potrebbe favorire ulteriormente il percorso di crescita intrapreso dalla Juventus”.

Quali insidie nasconde la trasferta in Champions contro il Villarreal?

“Sarà una partita complicata, visto che si gioca in Spagna contro una squadra che in Europa ha sempre fatto bene e che vanta giocatori di qualità in attacco, capaci di mettere in difficoltà la retroguardia bianconera. Inoltre, il club spagnolo sta vivendo un percorso importante in Liga, con cinque vittorie, un pareggio e una sola sconfitta. Anche in Champions, nonostante la sconfitta in casa del Tottenham, non ha affatto demeritato. Perciò, servirà una prestazione concreta e da squadra matura da parte della Juventus”.

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L'ANALISI - La Marca: "Napoli, lo Sporting non è un avversario semplice, non ha più Gyokeres, ma ha trovato altre soluzioni offensive"

di Napoli Magazine

30/09/2025 - 12:01

A “1 Football Club”, programma radiofonico in onda su 1 Station Radio, è intervenuto l’avvocato Domenico La Marca. Di seguito, un estratto dell’intervista.

Come giudica la sfida tra Milan e Napoli?

“Non era una partita decisiva, ma sicuramente indicativa, visto che il Napoli aveva in qualche modo un jolly da giocarsi rispetto alle rivali a pari punti, che avevano già perso terreno in casa contro Torino e Cremonese. Nonostante tutto, si è già lasciato alle spalle una delle trasferte più complicate del campionato, come quella di Milano. Scendere in campo a San Siro con una difesa completamente rivoluzionata e due esordi nel reparto non è mai semplice. E infatti il Milan è stato bravo ad approfittare subito delle difficoltà del Napoli, che in entrambe le azioni dei gol si è fatto trovare poco equilibrato. Sul primo gol bastano meno di tre minuti perché Pulisic si trovi in uno contro uno con Marianucci, a causa di un errore di posizionamento generale. Sul secondo, invece, è un centrale come Pavlovic — non certo un’ala sgusciante — a trovare spazio tra le maglie azzurre, servire Fofana, e da lì nasce il 2-0: Pulisic batte da pochi metri un Meret incolpevole. Detto questo, il Napoli ha avuto le sue occasioni per rientrare. Già nel primo tempo Anguissa ha avuto una grande palla gol, poi il rigore trasformato da De Bruyne ha riaperto il match. Il problema è che, pur con un buon dominio territoriale, la squadra non è riuscita a concretizzare. Va detto anche che il Milan ha saputo soffrire, difendendosi con due terzini non propriamente esperti come Athekame e Bartesaghi. Purtroppo, da quel punto di vista, dopo l’espulsione il Napoli ha prodotto meno — eccezion fatta per la traversa colpita da Neres — e sugli esterni non si è quasi mai riusciti a saltare l’uomo. E soprattutto, sono arrivati davvero troppo pochi palloni in area di rigore, dove Lucca, in quel momento, poteva essere un fattore”.

Secondo lei dopo questa sconfitta il Napoli rimane sempre la favorita per la vittoria del campionato?

“Dopo la sconfitta di Milano, sono ancora più convinto che il Napoli sia la squadra più forte del campionato, grazie a una rosa che permette di passare agevolmente da un modulo all’altro senza perdere qualità negli interpreti. In questo momento, però, il Napoli deve fare le giuste valutazioni sull’assetto da adottare, visto che giocare sempre con quattro centrocampisti non è semplice, soprattutto se non si riesce a mettere nelle migliori condizioni McTominay e De Bruyne per esaltare le loro caratteristiche. Proprio questo aspetto è stato cruciale lo scorso anno, quando Conte ha saputo valorizzare al meglio le peculiarità degli elementi a disposizione. Non è stata la partita migliore di De Bruyne, ma resta comunque una risorsa importante per il Napoli. Non è facile trovare oggi una collocazione tattica che non vada a influire sugli altri centrocampisti di inserimento; per questo motivo, è giusto valutare anche altri sistemi di gioco, come un ritorno al 4-3-3, con rotazioni che tengano conto del numero consistente di partite che il Napoli dovrà affrontare”.

Come valuta le difficoltà che sta incontrando il Napoli in fase difensiva?

“Un altro aspetto da evidenziare riguarda la forza del Napoli dello scorso anno, che subiva pochi gol indipendentemente dagli interpreti. Nelle ultime quattro partite, invece, ha incassato ben sette reti, un dato importante a cui Conte deve trovare rapidamente rimedio, consapevole che gli scudetti si vincono soprattutto con la migliore difesa. Non si tratta certo di un problema individuale, ma di un aspetto collettivo. Fatta eccezione per la partita di Manchester, dove l’espulsione dopo 20 minuti ha fatto la differenza, contro Fiorentina e Pisa si è visto un approccio a partita chiusa un po’ superficiale, che ha permesso a entrambe le squadre di rientrare in partita. Contro il Milan, nonostante le defezioni, il Napoli ha avuto un approccio iniziale non adeguato alla sfida di San Siro, e si sono evidenziate difficoltà nei legami tra i reparti, un aspetto in cui il Napoli della scorsa stagione faceva sempre la differenza”.

Cosa si aspetta dalla partita di Champions contro lo Sporting Lisbona?

“È una partita già decisiva, in un certo senso, perché il Napoli deve reagire immediatamente: serve una risposta pronta dopo le sconfitte con il Milan e quella con il City in Champions, dove è necessario muovere la classifica. Lo Sporting non è un avversario semplice: arriverà a Napoli con l’intenzione di fare la partita, sfruttando il tasso tecnico del suo reparto offensivo. Gli esterni del Napoli dovranno lavorare molto, prestando particolare attenzione alle ali del club lusitano, abili nell’uno contro uno. Lo Sporting non può più contare su un giocatore eccezionale come Gyokeres, ma ha trovato altre soluzioni offensive, e Suarez si è fatto trovare pronto con 5 gol in 7 partite di campionato. Detto ciò, il vantaggio per il Napoli potrebbe essere proprio che si tratterà di una partita aperta, e ci saranno spazi da sfruttare per colpire la retroguardia avversaria”.

Coma valuta il pari tra Juventus e Atalanta?

“La Juventus ha disputato un ottimo primo tempo contro un’Atalanta che sembra lentamente ritrovare la sua forma sotto la guida di Juric, nonostante ciò, i bergamaschi sono passati in vantaggio grazie a un errore dei bianconeri e a una grande giocata di Sulemana. Bisogna però valutare nel complesso questo avvio di stagione della Juventus, che si trova a un solo punto dalla vetta della classifica, rimanendo imbattuta sia in campionato che in Champions League. Non è semplice per Tudor trovare la giusta chiave di lettura in attacco, soprattutto considerando che gli acquisti importanti in questo reparto sono arrivati solo nelle ultime ore prima della chiusura del mercato. Individuare, oltre al tassello fondamentale rappresentato da Yildiz, gli altri due giocatori da schierare come prime scelte potrebbe favorire ulteriormente il percorso di crescita intrapreso dalla Juventus”.

Quali insidie nasconde la trasferta in Champions contro il Villarreal?

“Sarà una partita complicata, visto che si gioca in Spagna contro una squadra che in Europa ha sempre fatto bene e che vanta giocatori di qualità in attacco, capaci di mettere in difficoltà la retroguardia bianconera. Inoltre, il club spagnolo sta vivendo un percorso importante in Liga, con cinque vittorie, un pareggio e una sola sconfitta. Anche in Champions, nonostante la sconfitta in casa del Tottenham, non ha affatto demeritato. Perciò, servirà una prestazione concreta e da squadra matura da parte della Juventus”.