A Radio Napoli Centrale, nel corso di Un Calcio alla Radio - 3° Tempo è intervenuta Italia Mele, giornalista: "Il bilancio come potrebbe non essere strapositivo. Credo a Conte quando dice che avrebbe messo la firma per trovarsi dov’è adesso, probabilmente non se l’aspettava neanche lui perché la partita col Verona è stato uno dei momenti più bassi di questa storia Contiana. Il Napoli arrivava dalla sconfitta col Girona, ma soprattutto da una difficilissima e sofferta qualificazione in Coppa Italia. Il mister sapeva di avere il mercato in ritardo, vedeva la squadra con musi lunghi e si trovava di fronte a tutti i fantasmi che avevano ossessionato i ragazzi nella precedente stagione. Alla fine, sono arrivati quasi tutti i giocatori che lui voleva, ma soprattutto al minuto 93 e 96 di Napoli-Parma, gli azzurri hanno vinto una partita che stavano perdendo e da lì in poi è stato un crescendo. I ragazzi si sono ricordati di chi erano, si stanno ritrovando, uniti per un unico obiettivo. C’è qualcosa che Conte può ancora migliorare? Prima della partita contro il Como, Conte era tesissimo, quasi irriconoscibile, ha voluto il ritiro perché viveva con grande ansia quella partita e la temeva. Dopo il gol arrivato immediatamente, è arrivato il temuto senso di appagamento e si sono abbassati troppo. Credo che questa squadra abbia difficoltà nella gestione, in realtà, è un trend di difficoltà che il Napoli ha sempre avuto. Quindi, è proprio questo su cui dovrà lavorare Conte: la gestione, anche a ritmi più bassi, può essere in pratica anche senza grosse difficoltà".
di Napoli Magazine
12/10/2024 - 14:29
A Radio Napoli Centrale, nel corso di Un Calcio alla Radio - 3° Tempo è intervenuta Italia Mele, giornalista: "Il bilancio come potrebbe non essere strapositivo. Credo a Conte quando dice che avrebbe messo la firma per trovarsi dov’è adesso, probabilmente non se l’aspettava neanche lui perché la partita col Verona è stato uno dei momenti più bassi di questa storia Contiana. Il Napoli arrivava dalla sconfitta col Girona, ma soprattutto da una difficilissima e sofferta qualificazione in Coppa Italia. Il mister sapeva di avere il mercato in ritardo, vedeva la squadra con musi lunghi e si trovava di fronte a tutti i fantasmi che avevano ossessionato i ragazzi nella precedente stagione. Alla fine, sono arrivati quasi tutti i giocatori che lui voleva, ma soprattutto al minuto 93 e 96 di Napoli-Parma, gli azzurri hanno vinto una partita che stavano perdendo e da lì in poi è stato un crescendo. I ragazzi si sono ricordati di chi erano, si stanno ritrovando, uniti per un unico obiettivo. C’è qualcosa che Conte può ancora migliorare? Prima della partita contro il Como, Conte era tesissimo, quasi irriconoscibile, ha voluto il ritiro perché viveva con grande ansia quella partita e la temeva. Dopo il gol arrivato immediatamente, è arrivato il temuto senso di appagamento e si sono abbassati troppo. Credo che questa squadra abbia difficoltà nella gestione, in realtà, è un trend di difficoltà che il Napoli ha sempre avuto. Quindi, è proprio questo su cui dovrà lavorare Conte: la gestione, anche a ritmi più bassi, può essere in pratica anche senza grosse difficoltà".