Calcio
L'EX - Bigon: "Il tempo dirà se questo Napoli è più forte del mio, complimenti a Spalletti"
31.10.2022 09:16 di Napoli Magazine

"Il tempo dirà se questo Napoli è più forte di quello mio. Al momento attuale, questo è un Napoli stellare, ma non dimentichiamo che nel 1990 noi avemmo un inizio difficile, per via del fatto che i sudamericani arrivarono in ritardo e diedero il proprio contributo dalla 5/o giornata. Ci pensarono però gli 'italiani' a portare avanti la squadra, conquistando 9 punti su 10. Onore e merito a chi iniziò quel campionato e a chi lo proseguì". Così Albertino Bigon, ex allenatore del Napoli del secondo scudetto nella stagione 1989/90, parlando a Radio Anch'io lo sport, su RadioRai. "Ho sensazioni positive, questa squadra e questa società hanno tutti i numeri, le capacità e le esperienze per portare fino in fondo una nuova avventura. Io quel nome non lo farò mai, però sarei felice se arrivasse", aggiunge Bigon, riferendosi alla possibile conquista del terzo scudetto da parte dei partenopei. "Ci sono una serie di congiunture che fanno pensare positivamente: per esempio Meret, che tutti davano per partente e che invece si sta rivelando un punto di forza, per proseguire con Kim, che è la sorpresa a livello europeo nei vari campionati, ma non solo: ha sostituito nientemeno che Koulibaly - aggiunge -: questi innesti hanno portato una grande fame di successo che ha stimolato tutto il gruppo. Spalletti ha fatto da grande navigatore".

"Torino? Juric e i 'suoi' calciatori hanno avuto tutta la settimana a disposizione per preparare la partita contro il Milan. Sappiamo come Juric prepari le partite e lo sapeva anche Pioli che avrebbero messo in campo un grande ardore agonistico. Pur sapendo cosa lo aspettava, lui è maestro in questo, Pioli non è riuscito a controbattere la furia del Torino che ha dimostrato di esserci in campo dal primo all'ultimo minuto. Sono partite difficili per chi tre giorni dopo deve affrontare una partita europea importante. Se la seconda stella per Milan e Inter rischia di diventare un'ossessione? Auguro loro di arrivarci prima di quanto accadde a me, che arrivai al Milan nel 1971 e aspettai otto anni la conquista della stella - aggiunge Bigon -. Più fortunati furono i ragazzi arrivati dopo di me: De Vecchi, Novellino, Antonelli, Chiodi, lo stesso Franco Baresi". "De Ketelaere e Kvaratskhelia sono i volti nuovi della Serie A, i giovani sotto osservazione: il primo non ha ancora confermato quanto di buono aveva messo in mostra prima di arrivare al Milan; il secondo, invece, appena tocca il pallone o fa gol oppure confeziona un assist - sottolinea Bigon -. Entrambi sono l'immagine della situazione attuale di Milan e Napoli".

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L'EX - Bigon: "Il tempo dirà se questo Napoli è più forte del mio, complimenti a Spalletti"

di Napoli Magazine

31/10/2022 - 09:16

"Il tempo dirà se questo Napoli è più forte di quello mio. Al momento attuale, questo è un Napoli stellare, ma non dimentichiamo che nel 1990 noi avemmo un inizio difficile, per via del fatto che i sudamericani arrivarono in ritardo e diedero il proprio contributo dalla 5/o giornata. Ci pensarono però gli 'italiani' a portare avanti la squadra, conquistando 9 punti su 10. Onore e merito a chi iniziò quel campionato e a chi lo proseguì". Così Albertino Bigon, ex allenatore del Napoli del secondo scudetto nella stagione 1989/90, parlando a Radio Anch'io lo sport, su RadioRai. "Ho sensazioni positive, questa squadra e questa società hanno tutti i numeri, le capacità e le esperienze per portare fino in fondo una nuova avventura. Io quel nome non lo farò mai, però sarei felice se arrivasse", aggiunge Bigon, riferendosi alla possibile conquista del terzo scudetto da parte dei partenopei. "Ci sono una serie di congiunture che fanno pensare positivamente: per esempio Meret, che tutti davano per partente e che invece si sta rivelando un punto di forza, per proseguire con Kim, che è la sorpresa a livello europeo nei vari campionati, ma non solo: ha sostituito nientemeno che Koulibaly - aggiunge -: questi innesti hanno portato una grande fame di successo che ha stimolato tutto il gruppo. Spalletti ha fatto da grande navigatore".

"Torino? Juric e i 'suoi' calciatori hanno avuto tutta la settimana a disposizione per preparare la partita contro il Milan. Sappiamo come Juric prepari le partite e lo sapeva anche Pioli che avrebbero messo in campo un grande ardore agonistico. Pur sapendo cosa lo aspettava, lui è maestro in questo, Pioli non è riuscito a controbattere la furia del Torino che ha dimostrato di esserci in campo dal primo all'ultimo minuto. Sono partite difficili per chi tre giorni dopo deve affrontare una partita europea importante. Se la seconda stella per Milan e Inter rischia di diventare un'ossessione? Auguro loro di arrivarci prima di quanto accadde a me, che arrivai al Milan nel 1971 e aspettai otto anni la conquista della stella - aggiunge Bigon -. Più fortunati furono i ragazzi arrivati dopo di me: De Vecchi, Novellino, Antonelli, Chiodi, lo stesso Franco Baresi". "De Ketelaere e Kvaratskhelia sono i volti nuovi della Serie A, i giovani sotto osservazione: il primo non ha ancora confermato quanto di buono aveva messo in mostra prima di arrivare al Milan; il secondo, invece, appena tocca il pallone o fa gol oppure confeziona un assist - sottolinea Bigon -. Entrambi sono l'immagine della situazione attuale di Milan e Napoli".