Calcio
L'EX JUVENTUS - Cobolli Gigli: "Strano se De Laurentiis offrisse 12 milioni netti a Vlahovic, a quel punto avrei tenuto Osimhen, è più forte"
12.02.2025 11:26 di Napoli Magazine
A "1 Football Club", programma radiofonico condotto da Luca Cerchione in onda su 1 Station Radio, è intervenuto Giovanni Cobolli Gigli, ex presidente della Juventus:
 
Come sta un tifoso juventino, stamane? 
 
"Fisicamente bene, psicologicamente ancora meglio, perché la vittoria è sempre qualcosa di faticoso, ma comunque importante".
 
Dopo questa vittoria per 2-1 contro il PSV Eindhoven, la Juventus può considerarsi favorita per il passaggio agli ottavi di finale?
 
"Favorita no, sicuramente no. Giocare in casa loro non è semplice, e la Juventus dovrà tirare fuori tutta la grinta che ha, cosa che forse non ha dimostrato completamente nella partita di ieri. Poteva finire con qualche rete in più di vantaggio per i bianconeri".
 
La notizia di giornata è il non gol di Randal Kolo Muani, che fino ad ora aveva sempre segnato.
 
"Si è dato da fare, sicuramente. Non possiamo pretendere che ogni partita sia decisiva per lui. Qualche dubbio, però, l'ho avuto sulla formazione scelta da Thiago Motta e sul fatto che Vlahovic venga sempre schierato negli ultimi dieci minuti. Da tifoso, e non da tecnico, non mi è molto chiaro".
 
Secondo lei, Vlahovic potrebbe ridursi l'ingaggio per favorire la sua cessione? 
 
"Oggi percepisce 12 milioni di euro netti all'anno ed è chiaramente fuori dai piani della Juventus. Potrebbe abbassare le sue richieste solo se si rendesse conto di non avere mercato. Perché 11-12 milioni di euro netti sono cifre che neanche i grandi club internazionali, quelli con fondi alle spalle, possono più permettersi. Certamente non la Juventus. Poi, il club dovrebbe tutelarlo per tutelare sé stesso, perché capisco che sia fuori dai piani, ma se vuoi vendere un giocatore – come qualsiasi merce – e lo tieni nascosto in magazzino invece di esporlo, non so quanto possa valere. Non so se mi sono spiegato. La Juventus, in sostanza, dovrebbe tutelare Vlahovic fino a quando non sarà venduto. È un nodo da sciogliere. Ma tornando alla partita di ieri, io darei un 10 a Gatti. Non è un giocatore di classe pura, ma ha un grande senso della vittoria e dell'appartenenza alla Juventus. Anche altri hanno fatto il loro dovere, ma il problema principale resta il centrocampo. Non lo dico solo io: anche i commentatori ieri hanno notato che la Juventus portava più giocatori in attacco rispetto alla fase difensiva dell'avversario, ed è un aspetto positivo. Ma il centrocampo è un problema ancora da risolvere".
 
Negli ultimi giorni Vlahovic è stato accostato al Napoli. Crede che questa operazione sia realmente fattibile per il club di De Laurentiis?
 
"Mi sembrerebbe strano che De Laurentiis offrisse 12 milioni netti a Vlahovic dopo essersi liberato – tecnicamente parlando – di Osimhen. A quel punto, avrei tenuto Osimhen e gli avrei dato lo stesso stipendio. Anzi, probabilmente Osimhen è pure più forte di Vlahovic dal punto di vista realizzativo".
 
Il Napoli sembra essere l'unico club di Serie A che si è indebolito a gennaio, non solo per la cessione di Kvaratskhelia…
 
"Non si è sforzato particolarmente sul mercato, questo è sicuro. Forse anche per questo Conte ha mostrato un certo nervosismo nelle dichiarazioni, pur mantenendo la compostezza. Credo che abbia notato come la squadra sia rimasta la stessa, anzi, abbia perso un giocatore fondamentale come Kvara. Altre squadre, invece, si sono rinforzate. La Juventus, ad esempio, ha fatto di tutto: a un certo punto Giuntoli aveva detto ‘basta acquisti’, poi ha ripreso a comprare, soprattutto in difesa. Mi sembra che manchi una direzione chiara".
 
Giuntoli, tra l’altro, ieri sera è stato vittima di una fake news che lo vedeva non allo stadio per la Champions, ma a Sanremo. 
 
"Rimango esterrefatto. Letteralmente. Pare che alcuni tifosi abbiano diffuso una fake news, usando una foto di Giuntoli a Sanremo… ma dell'anno scorso. Clamoroso. Io l’ho vista e mi sembrava incredibile. Questo dimostra quanto i social siano pericolosi: molti avranno visto la foto con didascalie offensive e l’avranno creduta vera senza verificare. I social sono una piazza malata. Bisognerebbe usarli con più prudenza".
 
Tornando a Conte, ha parlato di un Conte nervoso: crede che il suo rapporto con il Napoli si sia già incrinato?
 
"Conoscendo il carattere di Conte e quello di De Laurentiis, non mi sorprenderebbe, ma ci vorrebbe più tempo per arrivare a una rottura totale. Certamente, però, nelle dichiarazioni di Conte c’era qualcosa di più: voleva far capire che la squadra non è stata rinforzata a sufficienza".
 
Parlando di Juventus, si discute molto del centrocampo. Secondo lei, i nuovi acquisti sono stati all’altezza?
 
"Abbiamo speso circa 100 milioni per due centrocampisti, ma ancora non si vede un rendimento all'altezza di quelle cifre. Douglas, ieri, ha fatto il suo dovere, ma ci si aspetta di più. Un’ultima considerazione la faccio su Del Piero: credo che sarebbe disponibile a un ruolo nella Juventus, ma il club non lo ha mai preso in considerazione. Con grande classe, ha fatto capire che sarebbe pronto a tornare, ma la Juventus non l’ha mai cercato. Io, se fossi in loro, non lo allontanerei mai. Ma oggi il calcio è solo business, mentre noi parliamo ancora con un occhio emozionale".
 
Servirebbe, quindi, una figura come Del Piero in società?
 
"Gli azionisti della Juventus dovrebbero avere più conoscenza calcistica. Sarebbe necessario prendere una persona con DNA juventino, capace di incidere su un ambiente che mi sembra un po’ ombroso. Thiago Motta, ad esempio, ieri si è irrigidito quando Capello ha criticato il centrocampo. È un allenatore con idee chiare, ma non accetta facilmente le critiche. Del Piero potrebbe aiutarlo molto”. 
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12/02/2025 - 11:26

A "1 Football Club", programma radiofonico condotto da Luca Cerchione in onda su 1 Station Radio, è intervenuto Giovanni Cobolli Gigli, ex presidente della Juventus:
 
Come sta un tifoso juventino, stamane? 
 
"Fisicamente bene, psicologicamente ancora meglio, perché la vittoria è sempre qualcosa di faticoso, ma comunque importante".
 
Dopo questa vittoria per 2-1 contro il PSV Eindhoven, la Juventus può considerarsi favorita per il passaggio agli ottavi di finale?
 
"Favorita no, sicuramente no. Giocare in casa loro non è semplice, e la Juventus dovrà tirare fuori tutta la grinta che ha, cosa che forse non ha dimostrato completamente nella partita di ieri. Poteva finire con qualche rete in più di vantaggio per i bianconeri".
 
La notizia di giornata è il non gol di Randal Kolo Muani, che fino ad ora aveva sempre segnato.
 
"Si è dato da fare, sicuramente. Non possiamo pretendere che ogni partita sia decisiva per lui. Qualche dubbio, però, l'ho avuto sulla formazione scelta da Thiago Motta e sul fatto che Vlahovic venga sempre schierato negli ultimi dieci minuti. Da tifoso, e non da tecnico, non mi è molto chiaro".
 
Secondo lei, Vlahovic potrebbe ridursi l'ingaggio per favorire la sua cessione? 
 
"Oggi percepisce 12 milioni di euro netti all'anno ed è chiaramente fuori dai piani della Juventus. Potrebbe abbassare le sue richieste solo se si rendesse conto di non avere mercato. Perché 11-12 milioni di euro netti sono cifre che neanche i grandi club internazionali, quelli con fondi alle spalle, possono più permettersi. Certamente non la Juventus. Poi, il club dovrebbe tutelarlo per tutelare sé stesso, perché capisco che sia fuori dai piani, ma se vuoi vendere un giocatore – come qualsiasi merce – e lo tieni nascosto in magazzino invece di esporlo, non so quanto possa valere. Non so se mi sono spiegato. La Juventus, in sostanza, dovrebbe tutelare Vlahovic fino a quando non sarà venduto. È un nodo da sciogliere. Ma tornando alla partita di ieri, io darei un 10 a Gatti. Non è un giocatore di classe pura, ma ha un grande senso della vittoria e dell'appartenenza alla Juventus. Anche altri hanno fatto il loro dovere, ma il problema principale resta il centrocampo. Non lo dico solo io: anche i commentatori ieri hanno notato che la Juventus portava più giocatori in attacco rispetto alla fase difensiva dell'avversario, ed è un aspetto positivo. Ma il centrocampo è un problema ancora da risolvere".
 
Negli ultimi giorni Vlahovic è stato accostato al Napoli. Crede che questa operazione sia realmente fattibile per il club di De Laurentiis?
 
"Mi sembrerebbe strano che De Laurentiis offrisse 12 milioni netti a Vlahovic dopo essersi liberato – tecnicamente parlando – di Osimhen. A quel punto, avrei tenuto Osimhen e gli avrei dato lo stesso stipendio. Anzi, probabilmente Osimhen è pure più forte di Vlahovic dal punto di vista realizzativo".
 
Il Napoli sembra essere l'unico club di Serie A che si è indebolito a gennaio, non solo per la cessione di Kvaratskhelia…
 
"Non si è sforzato particolarmente sul mercato, questo è sicuro. Forse anche per questo Conte ha mostrato un certo nervosismo nelle dichiarazioni, pur mantenendo la compostezza. Credo che abbia notato come la squadra sia rimasta la stessa, anzi, abbia perso un giocatore fondamentale come Kvara. Altre squadre, invece, si sono rinforzate. La Juventus, ad esempio, ha fatto di tutto: a un certo punto Giuntoli aveva detto ‘basta acquisti’, poi ha ripreso a comprare, soprattutto in difesa. Mi sembra che manchi una direzione chiara".
 
Giuntoli, tra l’altro, ieri sera è stato vittima di una fake news che lo vedeva non allo stadio per la Champions, ma a Sanremo. 
 
"Rimango esterrefatto. Letteralmente. Pare che alcuni tifosi abbiano diffuso una fake news, usando una foto di Giuntoli a Sanremo… ma dell'anno scorso. Clamoroso. Io l’ho vista e mi sembrava incredibile. Questo dimostra quanto i social siano pericolosi: molti avranno visto la foto con didascalie offensive e l’avranno creduta vera senza verificare. I social sono una piazza malata. Bisognerebbe usarli con più prudenza".
 
Tornando a Conte, ha parlato di un Conte nervoso: crede che il suo rapporto con il Napoli si sia già incrinato?
 
"Conoscendo il carattere di Conte e quello di De Laurentiis, non mi sorprenderebbe, ma ci vorrebbe più tempo per arrivare a una rottura totale. Certamente, però, nelle dichiarazioni di Conte c’era qualcosa di più: voleva far capire che la squadra non è stata rinforzata a sufficienza".
 
Parlando di Juventus, si discute molto del centrocampo. Secondo lei, i nuovi acquisti sono stati all’altezza?
 
"Abbiamo speso circa 100 milioni per due centrocampisti, ma ancora non si vede un rendimento all'altezza di quelle cifre. Douglas, ieri, ha fatto il suo dovere, ma ci si aspetta di più. Un’ultima considerazione la faccio su Del Piero: credo che sarebbe disponibile a un ruolo nella Juventus, ma il club non lo ha mai preso in considerazione. Con grande classe, ha fatto capire che sarebbe pronto a tornare, ma la Juventus non l’ha mai cercato. Io, se fossi in loro, non lo allontanerei mai. Ma oggi il calcio è solo business, mentre noi parliamo ancora con un occhio emozionale".
 
Servirebbe, quindi, una figura come Del Piero in società?
 
"Gli azionisti della Juventus dovrebbero avere più conoscenza calcistica. Sarebbe necessario prendere una persona con DNA juventino, capace di incidere su un ambiente che mi sembra un po’ ombroso. Thiago Motta, ad esempio, ieri si è irrigidito quando Capello ha criticato il centrocampo. È un allenatore con idee chiare, ma non accetta facilmente le critiche. Del Piero potrebbe aiutarlo molto”.