A "1 Football Club", programma radiofonico condotto da Luca Cerchione in onda su 1 Station Radio, è intervenuto Marcello Altamura, giornalista di Cronache di Napoli:
Napoli regina di questo inizio di calciomercato. Due operazioni già concluse e tante trattative imbastite. È l’effetto Conte? Perché, a ben vedere, il Napoli non era mai stato così celere sul mercato…
"Assolutamente sì, è l’effetto Conte. La sua presenza ha impresso un’accelerazione netta: chiede, decide, vuole subito risposte concrete. E il Napoli, con lui, si sta muovendo in modo molto determinato, come non accadeva da tempo. Per non parlare della richiesta di grandi nomi, subito accontentata dal club con l’acquisto di De Bruyne, a dimostrazione di una importante solidità economica raggiunta dal Napoli".
Ha parlato di grandi nomi e anche di condizioni economiche. Vorrei chiederle: in merito alla restituzione anticipata del bond dell’Inter – che poi si è rivelata essere una restituzione vincolata all’apertura di una nuova linea di credito – secondo lei questa operazione è stata effettuata per rendere il club più appetibile in vista di una possibile cessione?
"Sappiamo che l’Inter, negli ultimi anni, ha fatto ricorso a diverse 'acrobazie finanziarie', per usare un termine che calzi a pennello. L’Inter ha operato spesso con risorse limitate, affidandosi ai parametri zero o a operazioni low cost. Questo la dice lunga sul fatto che la società fosse già attenta alle spese. La restituzione del bond, vincolata com’è a un nuovo prestito, può essere letta proprio in quest’ottica: rendere più stabile e presentabile la situazione finanziaria in vista di una possibile cessione del club".
Pare che Conte abbia chiesto due attaccanti al Napoli: queste operazioni sono vincolate al futuro di Victor Osimhen?
"Sicuramente il futuro di Osimhen è un’incognita importante. Se parliamo, per esempio, di un nome che piace molto al Napoli come Darwin Nunez, il prezzo si aggira intorno ai 55 milioni di euro. Un’operazione del genere implica uno sforzo anche in termini di ingaggio. Poi, con Osimhen c’è anche l’incognita legata alla sua volontà: l’Al-Hilal potrebbe rilanciare offrendogli 50 milioni l’anno, ma non è detto che basti a convincerlo. Leggevo proprio ieri un’intervista di un dirigente del club saudita in cui diceva: ‘Vogliamo giocatori importanti, ma anche motivati, non solo attratti dai soldi’. Onestamente, ci ho letto un riferimento proprio a Osimhen. Perché è vero che il campionato saudita è particolare, ma se un calciatore dice ‘non vado ora per non fare il Mondiale per Club perché preferisco le vacanze’, non è certo un bel messaggio per un club che ti sta offrendo milioni".
Il Napoli ha bisogno di rinforzare gli esterni offensivi con almeno due nuovi innesti. Si fanno molti nomi: da Ndoye del Bologna a Mattia Zaccagni, passando per Jadon Sancho, senza dimenticare l’idea – sempre viva – di riportare in Italia Federico Chiesa. Sullo sfondo resta anche Ademola Lookman. Se potesse puntare una fiche su due nomi per rinforzare quella zona del campo, su chi la investirebbe?
"Probabilmente sceglierei la coppia Zaccagni–Ndoye, e ti spiego perché. Sono entrambi giocatori forti e affidabili: Zaccagni non è più giovanissimo, ma è estremamente intelligente dal punto di vista tattico, ha esperienza internazionale e credo che si integrerebbe benissimo con il gioco e la metodologia di Conte. Ndoye, invece, è un giocatore che mi piace da sempre: esplosivo, molto tecnico, ma anche disciplinato. Non è uno di quei talenti ‘anarchici’ alla Lookman, che ti fa il gol gioiello ma poi non segue le consegne. Insomma, se potessi scegliere, opterei senza dubbio per loro due".