Calcio
L'OPINIONE - Iaria: "L'Atalanta è un modello, ha investito nelle strutture a differenza del Napoli"
23.05.2024 13:57 di Napoli Magazine

A Radio Crc, nel corso della trasmissione "Si Gonfia la Rete", è intervenuto Marco Iaria, giornalista: “L’Atalanta sa di essere un modello studiato da tutti, è interessante da osservare anche per l’evoluzione che la proprietà, adesso doppia, ha operato negli ultimi anni. E’ passata dall’essere un club venditore, da provincia ad uno compratore. Negli ultimi 7 anni infatti ha mobilitato 300 milioni tra calciatori ed impiantistica. E’ stato possibile grazie ai profitti generati dalla valorizzazione dei talenti. Fino ad un certo punto è cresciuta all’insegna della sostenibilità vendendo i giocatori alle big, poi per dal 2017 in avanti, ha iniziato a operare a protagonista sul mercato. La chiusura del cerchio avverrà quest’estate col riscatto di De Ketelaere. Il tutto è stato possibile perchè alimentato dalle vendite dei giocatori e dagli eccezionali risultati sportivi. Il Napoli per un certo periodo è stato autosufficiente, a differenza dell’Atalanta, ma al di là di annate che non riescono e di scelte tecniche sbagliate, dal punto di vista progettuale, la differenza è stata nella incapacità di evolversi, di prevedere quindi la fase 2. Quella che dalla crescita importante si arrivasse ad un con solidamente e ad una diversificazione degli investimenti. L’Atalanta ha investito nelle strutture, il Napoli no”. 

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L'OPINIONE - Iaria: "L'Atalanta è un modello, ha investito nelle strutture a differenza del Napoli"

di Napoli Magazine

23/05/2024 - 13:57

A Radio Crc, nel corso della trasmissione "Si Gonfia la Rete", è intervenuto Marco Iaria, giornalista: “L’Atalanta sa di essere un modello studiato da tutti, è interessante da osservare anche per l’evoluzione che la proprietà, adesso doppia, ha operato negli ultimi anni. E’ passata dall’essere un club venditore, da provincia ad uno compratore. Negli ultimi 7 anni infatti ha mobilitato 300 milioni tra calciatori ed impiantistica. E’ stato possibile grazie ai profitti generati dalla valorizzazione dei talenti. Fino ad un certo punto è cresciuta all’insegna della sostenibilità vendendo i giocatori alle big, poi per dal 2017 in avanti, ha iniziato a operare a protagonista sul mercato. La chiusura del cerchio avverrà quest’estate col riscatto di De Ketelaere. Il tutto è stato possibile perchè alimentato dalle vendite dei giocatori e dagli eccezionali risultati sportivi. Il Napoli per un certo periodo è stato autosufficiente, a differenza dell’Atalanta, ma al di là di annate che non riescono e di scelte tecniche sbagliate, dal punto di vista progettuale, la differenza è stata nella incapacità di evolversi, di prevedere quindi la fase 2. Quella che dalla crescita importante si arrivasse ad un con solidamente e ad una diversificazione degli investimenti. L’Atalanta ha investito nelle strutture, il Napoli no”.